Riequilibrare le Province montane non autonome con quelle autonome

Il Disegno di Legge sulla Riforma delle Autonomie Locali 1542 recentemente approvato dalla Camera dei Deputati all'art. 1 comma 3 contiene un periodo che recita: “ Alle province con territorio interamente montano e confinanti con Paesi stranieri sono riconosciute le specificità di cui agli art.11,12 e 15. Tra le tre province interessate é compresa la quella di  Sondrio, oltre Belluno e Verbania-Ossola. Ma cos'é previsto in questi 3 articoli di rimando ?
All'art.11 .. “Le Regioni riconoscono  alle province di cui al comma 3 (montane) forme particolari di autonomia nelle materie di cui al predetto art.117 , comma terzo e quarto della Costituzione “.  Le materie sono: .. a) assistenza e organizzazione sanitaria; b)organizzazione scolastica, gestione degli istituti scolastici e di formazione, salva l'autonomia delle istituzioni scolastiche; c) definizione della parte dei programmi scolastici e formativi di interesse specifico della Regione: d)polizia amministrativa regionale e locale e) ogni altra materia non espressamente riservata alla legislazione dello Stato.
All'art 12 della legge di riforma si prevede che gli Statuti delle province montane possano costituire zone omogenee per specifiche funzioni, con organismi di coordinamento collegati agli organi provinciali.
Infine all'art. 15 le province alpine esercitano altresì le ulteriori funzioni fondamentali: a) cura  dello sviluppo strategico del territorio e gestione in forma associata di servizi in base alla specificità del territorio medesimo b) cura delle relazioni istituzionali con province, province autonome ,Regioni e enti territoriali di altri Paesi, con esse confinanti..........”.
Certamente é un riconoscimento importante per la provincia di Sondrio che si riconosca in un legge dello Stato la specificità montana, , frutto delle pressioni che da più parti dai territori locali sono giunte al Governo.
Ma la gente di montagna é molto concreta e non solo ruvida.
In fatti questa legge dovrebbe sanare, almeno in parte e si spera, le diseguaglianze di trattamento di cittadini che abitano territori omogenei per difficoltà oggettive  con pari doveri ma diversi diritti.
Infatti il nostro viticoltore, il nostro allevatore alpestre vuole sapere se i sussidi per l'agricoltura di montagna potrebbe colmare il gap esistente con le altre realtà alpine. Le nostre realtà scolastiche, gli studenti universitari potranno ottenere contributi congrui e parametrati come gli altri giovani e famiglie delle altre province autonome (basti pensare ai  costi dei trasporti ferroviari). Il nostro sistema socio-sanitario potrà godere delle risorse mediamente più alte del 40 % delle altre realtà montane ( in questo caso compresa la provincia di Belluno)? Potrei fare altri esempi es. sulla viabilità ecc.
Ma vi sono due problemi importanti:
il primo é che la legge demanda le materie decentrate alle Regioni di appartenenza. La Regione Lombardia quale forme di autonomia vorrà riconoscere alla Provincia di Sondrio nelle materie indicate in precedenza  ad es, nell'organizzazione socio-sanitaria?
Il secondo é quello delle risorse finanziarie per realizzare la specificità. Sono tutti consapevoli che vivere  e lavorare in montagna é piu' disagiato e costa di più ma questa vale per le altre regioni alpine già autonome. Il bilancio 2012 della provincia di Bolzano é stato di 5 miliardi 120 milioni di Euro per 505 mila abitanti con un costo pro-capite di 10 mila 145 , in Val d'Aosta si spende 1 miliardo e 442 milioni per 126 mila residenti con un media di 11.374 per persona, a Belluno 73 milioni di Euro per 213 mila con un costo abitante di 341, a Sondrio ogni alpigiano costa 254 euro (87 euro in meno di Belluno che pure non é autonoma ma fa parte di un'altra regione).
Ma vi é un altro aspetto non di minore importanza: ammesso che le deleghe siano corpose sia per la forma che per la sostanza come potrà un organo di secondo livello costituito da 10 persone elette dai comuni gestire la partita ? Ne avrà la facoltà e l'autorevolezza ?
La speranza é che il legislatore nazionale nel passaggio al Senato dia maggiore certezza alla specificità delle province montane non autonome prevedendo uno stanziamento di risorse finanziarie dedicato e organi politici con maggiore autorità amministrativa.
 

Gianfranco Cucchi, Presidente Provinciale ACLI
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