Valtellinesi unanimi: NO ad essere colonia di Bergamo!
Secondo la solitamente ben informata "Radio Scarpa", particolarmente attiva tra le rive del Tevere, il Pantheon e vicinanze, l'ultima a sapere del perchè sono state scelte quelle 23 e non altre sarebbe stata proprio la Madia, Ministro delle Riforme. Ci correggiamo: penultima. Ultimo il Ministro dell'Interno che si è visto soffiare via 23 Prefetture, e il resto, pur di sua esclusiva competenza senza essere stato minimamente avvisato. Un tempo la cosa si sarebbe risolta, quale fosse il colore politico, con uno dei due Ministri che se ne andava. Si sa come vanno queste cose di questi tempi. Alfano deve incassare. Tanto che si tratti di una vera e propria umiliazione sono in pochi ad accorgersene
In questi giorni processioni e telefoni bollenti. Obiettivo il ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione Madia. Donna, sposa, madre dal curriculum brillantissimo per cui non dovrebbe metterci granchè a capire quale orripilante documento sia stato associato alla sua attività ministeriale. Siamo al punto da essere citati da “Il Fatto Quotidiano” - le difficoltà per i valtellinesi di collegamento tra Sondrio e Bergamo - come emblematico. Corsa di molti parlamentari PD delle zone interessate. C'è chi è arrivato al Ministero subito dopo annunciando a Chieti, ai piemontesi e via dicendo di avere incontrato il Ministro e chi, in Abruzzo, a Savona e quant'altri di corsa a tacitare gli elettori preannunciando che nei prossimi giorni loro incontreranno senz'altro il Ministro. "Siamo soddisfatti per l’attenzione che il ministro ha mostrato verso le nostre istanze – ha commentato l'onorevole Maria Amato, – abbiamo chiesto che i provvedimenti che riguardano le prefetture abbiano come punto di riferimento non solo le linee guida del Viminale, ma anche i principi della riforma Madia che abbiamo votato con convinzione e che va nel senso di una migliore organizzazione dell’amministrazione". Si spinge oltre l'on. ligure Anna Giacobbe: "Si è aperto un tavolo di lavoro tra tutti i parlamentari del Pd che fanno riferimento ai territori delle 23 prefetture a rischio chiusura”. Secondo “Radio Scarpa” per ora almeno della partita non farebbero parte parlamentari valtellinesi e forse neppure lombardi eccetto i lecchesi Fragomeli e Temtori ovviamente per il loro problema di Lecco destinato ad andare con Como.
Per carità, va bene tutto ed è logico che in queste situazioni i parlamentari delle zone interessate corrano. Di lì alla soluzione dei problemi ce ne passa. Intanto a Roma questo delle 23 Prefetture è un bruscolino che interessa poco un 10% della popolazione italiana e di cui non frega niente a quasi nessuno. Andando bene queste processioni potrebbero ottenere un contentino, fermo restando – come era accaduto per le Province – che il provvedimento non si tocca nel suo dato essenziale. Una posizione interna al PD inoltre avrebbe ben poco fiato Bersani e soci docent). Oltre a tutto se non c'è una iniziativa istituzionalmente unitaria finisce, come precedenti insegnano, in demagogia della maggioranza e strumentalizzazioni delle opposizioni col risultato di non fare un passo avanti.
Per carità, va bene tutto ma anche il sentire le altre 22 situazioni? No, nel modo più assoluto. Noi abbiamo una fondamentale diversità rispetto alle altre 20, noi con Belluno e VCO. Non è una discrezionalità o un dato di logica , dialettico. E' la legge dello Stato a recitare “ 3. Le province sono enti territoriali di area vasta disciplinati ai sensi dei commi da 51 a 100. Alle province con territorio interamente montano e confinanti con Paesi stranieri sono riconosciute le specificita' di cui ai commi da 51 a 57 e da 85 a 97. “ E la delega che il Governo ha avuto per la “razionalizzazione della rete organizzativa e revisione delle competenze e delle funzioni attraverso LA RIDUZIONE DEL NUMERO” deve tenere conto sì dei 21 parametri – di cui però devono essere spiegati, anche occorrendo dalla Corte Costituzionale, nascita, ambiti, sviluppi e paternità – ma amche TENENDO CONTO DELLE ESIGENZE CONNESSE ALL'ATTUAZIONE DELLA LEGGE 7 APRILE 2014, N. 56. C'è un argomento giuridico e non solo dialettico, a supporto delle posizioni di SO-BM-VCO che non hanno le altre 20.
Do qui l'esigenza di una iniziativa separata perchè diversi sono i contesti normativi.
Sul piano politico valgono le conclusioni dell'assemblea aperta della RSU che hanno visto una convergenza generale per un'azione unitaria tipo quelle portate avanti sui maggiori problemi della provincia (lo stesso segretario del PD, pur in un comprensibile imbarazzo anche nel linguaggio, ha trovato la via per accodarsi salvaguardando la posizione del Governo e del suo partito ma anche l'incredibile scelta di Bergamo dicendo che in fin dei conti ogni regola può avere le sue eccezioni). Sotto questo profilo lineare la posizione del Presidente della Provincia con la sua disponibilità a guidare, se richiesto, una iniziativa unitaria che in chiosa di seduta ha avuto una proposta integrativa dell'inserire in calce al documento anche le firme di tutti e 78 i Sindaci.