COMUNE DI SONDRIO: PERCHÉ IL CENTRO DESTRA STA ANDANDO VERSO LA SCONFITTA

a) Premessa Roma – b) Premessa Sondrio - SONDRIO CENTRO SINISTRA: 1) Sondrio Democratica e Molteni, 2) SD - PD - Margherita, 3) Schena - 4) Gelo, 5) E, buona pesa, anche la grana del coordinatore provinciale PD - 6) Grana destinata a rientrare. Già, m

a) Premessa Roma

Veltroni. Ci sarebbe da parlare di Roma dove la situazione da stagnante è diventata fluida con le cose più strane. Veltroni – accusato dalla Bindi persino di non aver mai convocato la Direzione e di decidere tutto da solo – si muove come leader del Partito DEMOCRATICO non proprio democraticamente facendone non il segretario ma il commissario. Non pochi, soprattutto dei cosiddetti “cattolici” stanno soffrendo una evidente egemonia degli ex-DS, al centro come in periferia, che peraltro era nelle cose e nelle prospettive. Per parte nostra, distaccati, osserviamo che se non facesse così sarebbero guai seri. Era del resto prevedibile. Veltroni infatti non è stato scelto con le primarie che hanno solo ratificato quanto era stato deciso da cinque o sei persone. E tutto il processo di formazione della nuova classe dirigente, dominante quella vecchia, è stato più di cooptazione che altro. Come avrebbe potuto avvenire diversamente?

Berlusconi. Il cavaliere ha fatto una signora operazione politica pregiudicandola però poi in parte con una serie di dichiarazioni fuori registro. È infatti evidente che accusare gli alleati giudicandoli un freno al suo governo, un impedimento a fare le cose che servivano all’Italia, non poteva non determinare reazioni molto dure.

Gli altri. Adesso tutti i Partiti minori sono in ambascia perché delle due l’una, o Veltroni e Berlusconi si mettono d’accordo e qualche vantaggio per i loro Partiti inevitabilmente se lo ritaglieranno, o non si mettono d’accordo e allora andando al referendum il vantaggio per loro sarà ancora maggiore. Nell’un caso come nell’altro i minori sono fregati, in parte o totalmente. Unica via per loro onde salvaguardarsi l’esistenza, nel caso di non accordo e quindi di via al referendum, il bloccare tutto. Come? C’è una sola via: la crisi di Governo. Sul versante Berlusconiano pesa l’indebolimento di Casini perché la minoranza interna – forse maggioranza nell’elettorato a giudizio di molti osservatori – con Carlo Giovanardi ha dichiarato che dopo tanti anni si va finalmente al Partito Europeo. Ne consegue che se non ci sta l’UDC ce ne sta una fetta importante e lo sbarramento, anche al 4% diventa un rischio per chi resta nell’UDC. Fini, stretto fra il nuovo Partito e la destra di Storace, ha reagito in modo molto duro ma in qualche occasione, comprensibilmente, anche scomposto lui di solito sempre misurato e controllato.Tutti in agitazione comunque. E Prodi?

Malato molto grave. Nei giorni scorsi è andato in Francia. Le cronache non dicono se in privato ha fatto o no un salto a Lourdes.

b) Premessa-Sondrio

Andiamo a vedere, in questo contesto generale, cosa sta, o non sta, succedendo a Sondrio dove fra non molte settimane si dovrà scegliere il nuovo Sindaco e il nuovo Consiglio Comunale.

Avevamo scritto, dimostrandolo, come il Centro-sinistra non potesse vincere, anche con la ri-candidatura Molteni. Avevamo però aggiunto, dimostrandolo, come il Centro-destra potesse perdere. Le cose sono cambiate.

SONDRIO CENTRO SINISTRA

Doppia querelle in casa del centro-sinistra. Sono venute a coincidere una presentazione “autonoma” della candidatura del dr. Alcide Molteni a Sindaco e la scelta del nuovo coordinatore del Partito Democratico.

Andiamo per ordine.

1) Sondrio Democratica e Molteni

La prima novità viene dalla riunione di “Sondrio Democratica”, il gruppo sostanzialmente facente capo al Partito Comunista ma allargato ad altri, che nel 1994 sfruttando intelligentemente le divisioni del campo avversario aveva portato il dr. Molteni prima al ballottaggio e poi, senza alleanze, alla vittoria con il pieno di 24 consiglieri su 40. Una mossa logica quella odierna anche se non proprio tutti nel centro-sinistra la pensano così, visto che nel frattempo qualcosa di nuovo c’è pur stato, e cioè la sparizione di DS e Margherita e la nascita del Partito Democratico.

Vediamo questa ingarbugliata situazione.

Le cronache riferiscono di una cinquantina di persone, grossomodo quelle di allora, che ridanno vita a “Sondrio Democratica”..

2) SD – PD – Margherita

Dove si trovano? Nella sede dei DS divenuta sede, se provvisoria o definitiva non è dato di sapere, del Partito Democratico. Si trovano, scelgono e poi parlano di aprire il dialogo con gli altri Partiti. Quali? Non certo quelli del centro-destra. Primo fra questi dovrebbe essere il Partito Democratico. Ma come la mettiamo con una scelta fatta, in parte notevole di persone che sono di quel gruppo ma anche del PD, dribblando lo stesso Partito Democratico o, se vogliamo, i colleghi ex-Margherita?

3) Schena

Non è finita. C’é anche l’avv. Angelo Schena quattro anni fa protagonista di un grande risultato, il massimo mai raggiunto dal centro-sinistra in Sondrio in qualsiasi elezione, sconfitto per un pugno di voti, 43, con un risultato che sarebbe stato obiettivamente ribaltabile. Perché, dicono taluni, scartarlo a priori senza neppure analizzare la sua candidatura o, quantomeno, un suo ruolo adeguato nel caso di candidatura Molteni?

4) Gelo

Girano voci di un’accoglienza freddissima, e oltre, non tanto per la candidatura del dr. Molteni quanto per lo strappo, evidente e vistoso. In Piazza Garibaldi ci si è chiesti se non hanno pensato a questo particolare o se invece si è voluto consapevolmente forzare.

5) E, buona pesa, anche la grana del coordinatore provinciale PD

Di maretta in maretta salta fuori l’altra grana, quella del coordinatore provinciale. E chi se non il segretario provinciale DS Costanzo? La Margherita, come da autorevoli dichiarazioni ufficiali, era pronta a votare un DS, ma non il suo segretario, e precisamente l’ex on. Ciabarri, dichiaratosi però non disponibile. Aveva avanzato la sua candidatura, Tognini. Nonostante si fosse dichiarato disponibile la sua candidatura, hanno dichiarato ancora, non è stata presa in considerazione. Morale della favola l’ultimo segretario DS, Costanzo, è stato eletto assenti i pezzi da novanta dell’ex Margherita. Assenze che pesano anche se l’avv. Trabucchi ha ovviamente cercato di minimizzare sulla stampa.

6) Grana destinata a rientrare. Già, ma come?

Le voci danno per assai elevata la duplice irritazione ma è scontato che la grana rientrerà anche se non venisse trovata la quadra localmente. Nella primavera del 2008 infatti ci sarà il primo test politico per il neonato PD con il turno parziale di elezioni amministrative. Sondrio è capoluogo di provincia e quindi uno dei punti di riferimento. Se non si quagliasse a Sondrio interverrebbero Milano e Roma. In che modo? Un commento chiaro da quel crocevia di notizie e voci che è la Piazza Garibaldi di Sondrio: “A noi la segreteria del PD se i DS indicano il candidato-Sindaco, a noi il candidato-Sindaco se i DS si tengono la segreteria”. Vox populi o illusione velleitaria? E chi lo sa? Per completezza ci sarebbe una terza soluzione, ma quella l’abbiamo indicata in una e-mail che abbiamo inviato a un paio di caselle di PE per certificare la data della previsione, utile quando questa soluzione dovesse avverarsi.

SONDRIO CENTRO DESTRA

Il centro destra deve aspettare la celebrazione del Congresso di Forza Italia, complicazione ulteriore. La vita dei Partiti infatti oscilla fra i momenti di massima compattezza e di massima divisione interna. I primi avvengono in vicinanza delle elezioni, ovviamente una sorta di “tutti sulle mura”. I secondi avvengono in occasione dei congressi, quando cioè si confrontano linee, strategie politiche, alleanze e quando avviene anche la selezione della classe dirigente. Scontato che in genere tutti cerchino di tenere lontani questi due momenti. In questo caso non è stato possibile perché la fase congressuale riguarda tutta Italia e al voto c’è solo Sondrio con poche altre realtà significative. Complicazione dunque, ma non la sola.

Andiamo per ordine.

1) Il Centro-sinistra da solo non può vincere

Dato per scontato che il Centro-sinistra superi i problemi del momento ritrovando un equilibrio più adeguato a forze in campo e loro ruolo, resta valida l’indicazione da noi data anche per conferme della e nella pubblica opinione. Da solo non può vincere.

2) Il Centro-destra sta costruendo la sconfitta con le sue mani

Diminuito il vantaggio, che c’era, derivante dalla situazione nazionale il Centro-destra rischia fortissimo per la situazione locale.

In altri termini sta costruendo la sconfitta con le sue mani.

Siamo a dicembre. Il principale Partito, Forza Italia, sarà in grado di muoversi dopo il congresso in teoria alla vigilia di Natale, in pratica a gennaio quando cioè si è già entrati in pre-campagna elettorale. Quando cioè lo schieramento dovrebbe essere già delineato, qualche idea sul candidato-Sindaco vagliata, con alcune persone di buona volontà e di adeguata competenza già al lavoro per definire il programma da presentare ai sondriesi. Un compito quest’ultimo reso più difficile questa volta da rilevanti oggettive difficoltà sia del Comune che della città. C’è chi confida nell’intervento esterno, delle segreterie regionali (anche se a Sondrio ci sono i Popolari Retici che non rispondono certo a Milano). Ma potrebbe bastare? Un moderato DOC definiva nei giorni scorsi, allargando le braccia sconsolato, “e con questa armata Brancaleone pensiamo di conquistare il Comune?”. Il suo riferimento, seppure popolarescamente eccessivo, era alle polemiche che continuano ad esserci all’interno dello schieramento. Appare evidente a chiunque che la cosa essenziale per vincere per il Centro-destra sarebbe la compattezza.

Questa non c’è.

Non solo, si appalesano giorno dopo giorno le difficoltà a ritrovarla.

Il temerario. Non è finita. In una situazione di questo genere chi è infatti il temerario che si può azzardare ad impegnarsi in prima persona? Quand’anche venisse superata positivamente la prova elettorale quale garanzia potrebbe avere che sopiti i dissensi in vista del voto non si ricomincerebbe subito dopo?

Utile riportare un passaggio di un’intervista rilasciata da chi scrive a “Il Giorno” del 20.11 u.s.:

“D. Elezioni a Sondrio e, come sempre, rispunta il nome dell'ex sindaco Alberto Frizziero. Friz ma si ricandida?

R. Ci sono dati personali e dati di squadra. Se per caso qualche squadra mi volesse, periodo ipotetico del terzo tipo, vorrei una cosa impossibile: carta bianca. Sindaco no, una specie di podestà sì, sia pure democratico, per prendere di petto i problemi strutturali del capoluogo. Ma fanno già fatica, tutti, a convergere su un Sindaco, figurarsi su un podestà! Per fortuna mia e felicità di mia moglie”

Precisato per chi non ha studiato la sintassi latina che il periodo ipotetico del terzo tipo è quello della irrealtà, la mia battuta sul podestà è meno peregrina di quello che potrebbe sembrare. Chi andrà a Palazzo Pretorio, quale ne sia orientamento e schieramento, deve avere e poter avere notevole autorevolezza per affrontare i seri problemi della città e per evitare spirali involutive interne nate per l’ultima Amministrazione quando la neonata era ancora nella nursery. Quali poi siano i problemi li avevo indicati con dovizia di dettagli nell’intera pagina pubblicata dal quotidiano “La Provincia di Sondrio del 14 agosto” con il titolo “FUTURO SINDACO DI SONDRIO, ISTRUZIONI PER L’USO”, testo poi ripreso da questo giornale e leggibile all’indirizzo (

http://www.gazzettadisondrio.it/12617-futuro_sindaco_di_sondrio__istruzi... ) precisando a scanso di equivoci nella chiosa finale “Oggi Sondrio ha bisogno di qualcuno e di schieramenti politici che la pensino in questo modo, che non guardino indietro ma avanti e che agiscano di conseguenza (magari anche che la pensino in maniera del tutto diversa da quanto da me esposto; l’importante diano maggior peso al pensare che non agli schematismi, “giochi politici” compresi)”.

Ecco il perché dell’aggettivo, “temerario”, usato.

Ecco, in definitiva, perché un’analisi, obiettiva, serena, distaccata porta a concludere

che il Centro-destra sta costruendo la sconfitta con le sue mani”

3) In politica mai dire mai.

Vero è che in politica mai dire mai. Tutto è possibile.

Dicono.

Sempre che si faccia politica.

Alberto Frizziero

Alberto Frizziero
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