PGT Sondrio - 5 OVE SI CHIARISCE LA QUARTA RAGIONE DELL'ATTRIBUZIONE A QUESTO PIANO DEL TERMINE "ARCHEOLOGIA URBANISTICA". ASSENZA DI FUTURO, A RISCHIO IL CENTRO STORICO

Sondrio capoluogo. Sondrio epicentro di una provincia turistica. Sondrio e il suo ruolo. Può darsi che tutto questo non sia più di attualità, che ad obiettivi ambiziosi, che a respiro strategico siano da preferire la tranquillità della routine, l'inseguire il quotidiano, la non impegnativa ordinaria amministrazione. Usare il bisturi affondandolo in questi riferimenti, cristallizzati nel tempo, in un confronto serrato, con un rapporto iterativo non fra persone e persone ma fra idee e idee, richiede fatica, innanzitutto intellettuale, approfondimento sino alla consapevolezza ma soprattutto predisposizione. Aggiungerei anche volontà politica, campo nel quale non entriamo.

Se vi fosse stata la partecipazione d'un tempo, se si fossero create le condizioni per arricchire il dibattito, anzi, per determinarne uno, fra le mille cose che sarebbero sicuramente saltate fuori dall'esperienza e dalla competenza di molti, una probabilmente sarebbe balzata in evidenza, quella che abbiamo l'impressione sia rimasta in cantina, in una delle cantine profonde dello storico asse viario per Piazza Quadrivio e l'Angelo Custode.

IL PROBLEMA: IL CENTRO STORICO

Il problema di oggi, il problema di domani, è il centro storico. La vita di Sondrio, la vita reale, la vitalità di Sondrio non sta altrove. Non sta nel quartiere satellite della Piastra, pur di livello notevole al punto di essere citato ad esempio da Antonio Cederna, non solito a scrivere bene. Non sta nell'altro in formazione, area Carini. Non sta negli spazi a verde attrezzato, non sta nelle aree produttive, specie poi se queste sono, al minimo, discutibili. Non sta neppure nella zona tecnologica.

L'ANIMA DELLA COMUNITA'

L'anima della comunità è altrove.

L'anima della comunità sta là dove la gente si riconosce, dove esprime la propria identità. Sta nel centro storico, fors'anche allargato almeno in parte alla città murata. E sta anche nelle frazioni che una saggia scelta del PTCP per la prima volta collegherebbe parallelamente colmando l'interruzione in corrispondenza del Mallero, una scelta cui però il PGT nega il diritto di cittadinanza (ma nelle riunioni preparatorie e nello stesso PTCP era stata segnalata l'opposizione del Comune di Sondrio? Era andato in Provincia nelle fasi di consultazione dei Comuni qualcuno a dire che quella strada non la si voleva?).

Si pensi a vetrine vuote o a un negozio che chiude. Altro è se succede in zona semicentrale o in periferia, altro è se capita in pieno centro. La sorte del centro la si decide contestualmente all'area Carini, agli insediamenti ad est, a quelli sotto la Piastra, a quelli ad est il PGT rischia di accentuare lo spostamento del baricentro delle funzioni, a farlo scivolare in basso, a ridurre i flussi nel centro storico. Il problema da me sollevato in più di una occasione, quello della conservazione del baricentro delle funzioni a salvaguardia appunto del centro storico ha trovato costantemente o quasi orecchie poco attente. Non Sposo le tesi irrevocabilmente. Ho detto e scritto che quella era la mia linea ma ne va bene qualsiasi altra purché raggiunga il risultato.

La sessantina di commercianti dell'asse su Piazza Cavour, meglio detta Piazza Vecchia, ma anche i loro colleghi di una zona più ampia, a raggiera, dovrebbero essere, loro non io oppure non solo io, in pista a difendere il futuro loro e dei loro figli.

NON C'E' NUOVO E VECCHIO

Non sono cose nuove perché su queste tematiche non c'è il nuovo o il vecchio. Il nuovo e il vecchio s'c'entrano con gli strumenti e le modalità operative, mentre i dati fondamentali restano. E non solo questo. Il centro storico che è arrivato ai sondriesi del terzo millennio è sostanzialmente quello figlio del piano che lo ha riguardato e che lo ha salvaguardato in pieno senza impedire il recupero e il riassetto. Di extra rispetto ad allora c'è solo il restyling delle piazze, erede in un certo senso di quel Concorso di idee bandito nel lontano 1984, tranne l'intervento in Piazza Vecchia nuovo rispetto alle nostre previsioni di allora.

Mi pare opportuno a questo proposito Riportare alcuni stralci dal mio libro, libro sulle principali vicende valtellinesi delle quali sono stato, in parte protagonista e in parte testimone privilegiato. Il primo si collega con quanto scritto sinora riguardando la politica urbanistica di quel periodo dato che particolare attenzione era ovviamente rivolta al centro storico

DAL PASSATO: 1) La politica urbanistica

Nel decennio 1975/1985 perno della politica urbanistica è stata la conservazione del baricentro. Non, ovviamente, di quello geometrico inevitabilmente in spostamento verso sud in quanto l'espansione della città non poteva che volgersi in questa direzione per vincoli fisici. Il riferimento è al baricentro delle funzioni e quindi dei flussi. L'equilibrato sviluppo della città richiedeva che i nuovi volumi, i nuovi edifici, i nuovi insediamenti a valle della "cinta daziaria" costituita dalla ferrovia, avessero un contrappeso nella parte più a settentrione ed in particolare nel centro storico. Solo così la risultante dei vettori rappresentativi di funzioni e flussi, preesistenti e indotti dal nuovo, poteva mantenersi solidamente immutata. Diversamente senza interventi la capacità di attrazione del nuovo avrebbe avuto - come rischia di avere oggi - un effetto polarizzante a scapito del centro storico. A fronte pertanto di un significativo sviluppo della parte della città a sud si erano contestualmente posti, affrontandoli, i problemi del riassetto, zona centrale, e del recupero, centro storico (questi temi vengono sviluppati in dettaglio nel capitolo specifico). Ve ne sono testimonianze concrete per quello che si è potuto realizzare. E' rimasta traccia comunque di quanto invece è rimasto, come si suol dire, al palo

Torniamo, per forza di cose, a cosa c'era a monte, il dato condizionante, ovvero il ruolo di Sondrio. Il secondo stralcio:

DAL PASSATO: 2) Il ruolo di Sondrio

Sondrio è il capoluogo amministrativo non già di una provincia - questo è il dato formale - bensì di una vera e propria Regione Alpina come ebbe a definirla il prof. Alberto Quadrio Curzio. Si stende su un arco alpino di circa 200 km. Metà del suo territorio è compreso fra i 2000 metri e i 4050 del Bernina. Ha, nella sola Valtellina, 1533 km di corsi d'acqua, fra cui il quarto fiume italiano, l'Adda, che scorre per oltre 100 km in Valle ricevendo 105 affluenti, 45 retici e 65 orobici. I laghi artificiali possono accumulare tanta acqua quanto serve ad alimentare tutti gli usi della città di Milano per almeno un quinquennio. Sono 78 i Comuni per una popolazione pari a quella di un quartiere di Milano con gli abitanti distribuiti su 183 centri e 344 nuclei. In economia, oltre alla produzione di energia quasi tutta pregiata in quanto da impianti ad accumulo, grande rilievo ha il turismo ma Valtellina vuol dire tanto altro, Le due banche, ad esempio, con vastissima base cooperativa, sono entrate nel Gotha del Paese. L'industria vede la tradizione agroalimentare affiancata da produzioni moderne come persino barche e motori nautici mentre il diffusissimo artigianato ha come requisito fondamentale la qualità.

"Sondrio è il capoluogo amministrativo ma è il capoluogo reale? E soprattutto ha le caratteristiche e i requisiti per esserlo? E per esserglielo riconosciuto?". Questa è la domanda che gli amministratori si posero e posero a tutta la popolazione attiva, attraverso le sue rappresentanze, in un riuscito convegno (di cui in altro articolo s'è detto - ndr attuale).

DAL PASSATO: 3) IL CONCORSO DI IDEE

Non solo il convegno. S'era visto, con lo studio dell'ing. Benetti, che sotto Piazza Garibaldi potevano starci tre piani che volevamo destinare uno a box privati di libera vendita, uno a box da legare indissolubilmente agli immobili del centro storico, a prezzo di costo, e infine uno a parcheggio pubblico. C'era già, al minimo, un imprenditore interessato. A carico del Comune solo il circuito sotterraneo, fuori zona box e park, entrando da Via Caimi e uscendo in Via Alessi (tale percorso era una mia proposta non ancora discussa in Comune perché, sorta una polemica "sul buco in piazza" avremmo sottoposto alla cultura la risposta se 'bucare' o no. Perché 'alla cultura'? Perché decidemmo di bandire un concorso di idee per le piazze. Credo meriti attenzione la composizione della Giuria, da me presieduta.-

La Giuria che risultò così composta:

Sindaco Frizziero (Presidente), avv. Venosta e prof. Foianini (per Consiglio Comunale), arch. Tirinzoni e ing. Vitali (per Ordini Professionali), prof. Fassin (Presidente Commissione Centro Storico), ing. Zecca (Presidente Comitato di Quartiere Centro), G. Balgera (per Unione Commercio e Turismo), arch. Leoni (Ufficio Tecnico Comune di Sondrio). Si aggiunse, per designazione dell'Ordine Regionale degli Architetti, l'allora Preside della Facoltà di Architettura di Venezia prof. Giuseppe Gambirasio.

La caratteristica dell'Amministrazione era, con la capacità di proposta e di iniziativa l'efficienza anche nei tempi (11 strade cittadine scarificate e rifatte il 28 giorni, l'Istituto Besta realizzato in otto mesi, il depuratore inaugurato quando gli altri in Lombardia, stesso programma, non erano ancora stati appaltati. Eccetera). Le tappe del Concorso lo indicano:

- 11 giugno 1984 Il Consiglio Comunale lo indice. Il 26 ottobre, sino al 24 dicembre, apre la Mostra "Sondrio, il Centro e la Memoria" sulla formazione storica del centro cittadino. Il 14 dicembre scade il termine per la presentazione dei 22 progetti, uno in ritardo. Il 18 gennaio 1985 La Commissione Giudicatrice ha ritenuto accettabili 21 progetti. A tempo di record il 16 febbraio 1985 (non 1986 o successivi) proclamazione da parte della Commissione Giudicatrice dei progetti vincitori del primo, secondo e terzo premio, dei lavori meritevoli di rimborso spese o segnalazione. Il 18 febbraio la Giunta prende atto della graduatoria. Il 21 febbraio la Giunta delibera l'allestimento della Mostra "Cambiamo il Centro?" - Esposizione dei lavori premiati e segnalati dalla Commissione Giudicatrice del Concorso. Cosa vuol dire la partecipazione! La mostra allestita nel Palazzo ora sede della Provincia, un tempo della scuola di avviamento, poi del Besta, ha un successo straordinario con un afflusso di cittadini ininterrotto.

La cultura, interrogata, rispose. Al bando risposero infatti 69 professionisti, associati in 22 gruppi di progettazione, in parte locali in parte di fuori provincia. Fu un lavoro impegnativo per stilare la graduatoria. Primo, secondo e terzo premio in somme di denaro. Poi a tre Gruppi il "rimborso spese. Infine segnalazioni per altri tre progetti. Il dettaglio:

PREMIATI

1) Sandro Crotti, Alessandro Finozzi, Enrica Invernizzi, Renata Bosco, Fabrizio Zani, Graziano Patergnani, Caterina Zognin di Milano

2) Piercarlo Stefanelli, Ettore Ferrari, Mirella Rossi, Elio Pelizzatti di Sondrio

3) Ferdinando Grattirola, Pietro Balgera, Gino Patriarca, Virginio Scalco, Mauro De Giovanni, Alberto Garsi di Sondrio (e Mantova)

RIMBORSO-SPESE

- Enrico De Munari, Adelaide Donati, Carla Federspiel di Milano

- Raimondo Campanini, Riccardo Pezzola di Milano

- Matteo Invernizzi, Elisabetta Baggiani, Guya Bertelli, Viviana Maggiolini, Silvia Milesi, Celeste Dell'Anna di Bergamo

SEGNALATI

- Roberto Romegialli di Sondrio

- Francesco Corna di Bergamo

- Giulio Crespi, Gilberto Oneto, Emanuele Bortolotti, Maria Giulia Da Sacco di Varese

Noi, Giunta e larga parte del Consiglio, eravamo decisissimi a procedere in questa direzione. Il mandato però era vicino alla conclusione, non c'era più il tempo. Dopo prevalsero altre idee al riguardo tanto che ci vollero parecchi anni prima di riprendere il problema e quindi metter mano all'attuale progetto in corso di realizzazione. Una testimonianza viene da quanto scrivevo il 9 ottobre del 2001:

DAL PASSATO (X 2001): 1) "IL CENTRO e UNA PRE-CRISI CHE E' STRUTTURALE

IL CENTRO."Sondrio é forse l'unico capoluogo di provincia d'Italia a non avere un centro degno di tal nome, una lacuna pericolosa …

Senza un centro viene meno l'accoglienza che un epicentro di tal fatta dovrebbe essere in grado di offrire alla clientela turistica.

Senza un centro, con la sua capacità polarizzante, viene però anche progressivamente meno la vitalità.

Resta la "City", con le attività di prim'ordine sino alle 13 e dalle 14 alle 17 e la malinconica decadenza delle altre ore e dei giorni festivi e prefestivi.. In questo quadro ha il respiro corto la tradizionale asta commerciale del centro storico verso Piazza Vecchia e quel non molto che si trova fra una Banca e l'altra, fra un ufficio pubblico e l'altro, e magari anche a fianco di una chiesa che ha perso molto della sua frequentazione".

PRE-CRISI. "Lo stato di pre-crisi delle attività commerciali centrali viene spiegato da taluni con la viabilità e l'assenza di parcheggi. Sono pochi coloro che si rendono conto che il problema va ben oltre, che non é affatto congiunturale legato a tali aspetti, bensì STRUTTURALE. C'entra l'evoluzione del commercio, l'influenza della grande distribuzione, ma anche e soprattutto la citata progressiva decadenza, una sorta di lenta asfissia. Se la ragione é strutturale le difficoltà vanno prese alle radici con una convergenza di impegni da parte di pubblico e privato. Un "centro" non diviene tale per illuministiche decisioni e realizzazioni della Pubblica Amministrazione, ancorché positive, ma queste debbono coniugarsi con un'assunzione di ruolo, e conseguenti iniziative operative, da parte del privato cui non é richiesto di fare beneficenza o mecenatismo bensì semplicemente di far coincidere interesse privato, e quindi potenzialità di profitto, con un interesse generale…".

COSA OCCORRE

Ribadiamo che non intendiamo entrare nelle scelte per evitare una caratterizzazioni politico-partitica - o una che venga presa per tale - per cui non entreremo nel merito delle scelte del PGT a questo proposito. Diremo solo che non ci pare che il problema venga risolto. Non è con i sentieri, il verde e quant'altro - cose utilissime e indispensabili - che si determinano i flussi, che si alimenta la rete e il sistema che fanno vivere il centro storico. Si dice che però c'è l'operazione in corso, Teatro e piazze.

Operazione brillante, al di là di qualche critica girata in città per il vuoto della piazza Garibaldi, tutta pietra senza neppure le aiuole che c'erano intorno al Monumento, e che c'erano anche nel progetto. E poi la questione 'cedro'. E poi quell'orribile peduncolo a lato di Palazzo Lambertenghi del quale però non portanto la responsabilità il Comune o il progetto in quanto è la Soprintendenza ad avere tagliato il volume aggiuntivo dei due piani sopra - previsto a suo tempo nei progetti vincenti del Concorso - con un risultato che tutti possono intravedere oggi e vedere domani quando il Palazzo verrà liberato dalle strutture di cantiere.

Per parte nostra noi, moderna Cassandra - ma non, come la sacerdotessa di Apollo, profeta di sventure, anzi, nessuna profezia ma solo ragionamenti logici da futuribili. E solo su aspetti positivi. Abbiamo sempre sostenuto la necessità di interventi "concettualmente pesanti" sebbene, ovvio, ambientalmente compatibili. Non solo sostenuto ma li abbiamo fatti. Mentre si faceva la Piastra si controbilanciava con il recupero di Palazzo Sertoli con gli altri due attigui spostando lì la direzione del Credito Valtellinese con notevoli contropartite di utilizzo pubblico. Facevamo il Palazzo di giustizia e nella sua sede si concentravano gli uffici comunali con una sala strategica in Corso Italia oggi traslocata, chissà perché, in un angolo nascosto di Palazzo Pretorio. Da tempo immemorabile sosteniamo il valore strategico della copertura di Corso Italia, una Galleria destinata a costituire il salotto di Sondrio specie se poi i privati dovessero utilizzare al meglio, anche nel loro interesse economico, le loro proprietà fronteggianti il Corso. Una decina di anni fa scrivevamo, fra l'altro, quanto riportiamo a stralcio.

DAL PASSATO MA ATTUALE: 1) COME INTERVENIRE IN CORSO ITALIA

Poteva essere, e potrebbe esserlo ancora adesso, la carta vincente per dare quel centro che Sondrio non ha. Il riferimento è alla copertura di Corso Italia con la creazione quindi di una vera e propria Galleria prevista dal progetto secondo classificato, quello del gruppo dell'arch. Stefanelli.

Certo, soluzione da approfondire e da concordare con i proprietari privati. L'incremento patrimoniale che si sarebbe determinato con un intervento di questo tipo avrebbe facilitato le intese. Per quanto riguarda l'investimento necessario, non rilevantissimo, avrebbe potuto avere una sua logica - questo era l'orientamento di allora - la proposta a Credito Valtellinese e Banca Popolare, affacciate sui due fronti, l'una su una piazza e l'altra sull'altra, di dedicare la Galleria ai primi Presidenti dei due Istituti di azionariato diffusissimo in città e provincia intervenendo per un quarto della spesa a testa. L'altra metà da dividersi tra Comune di Sondrio e Consorzio B.I.M. e non tanto per una questione di vil denaro quanto idealmente per la compartecipazione degli altri 77 Comuni della provincia riuniti appunto nel Consorzio B.I.M. alla realizzazione del centro del loro capoluogo.

Nihil sine magno labore…

Nihil sine magno labore fortuna mortalibus dedit. E' evidente che da sola la galleria non basterebbe. Sarebbe comunque un significativo balzo in avanti e potrebbe avviare quel processo di recupero di ruolo che appare indispensabile.

Non si riesce infatti a capire come Sondrio abbia due banche al top in Italia, come offra al Paese, piccoli come siamo, rilevanti risorse umane e poi non riesca a esprimere tutte le sue potenzialità.

Ma di questo parleremo nel prossimo articolo.

Alberto Frizziero - 5 segue

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Se eventualmente ci fosse qualcuno interessato a conoscere un po' di storia della nostra città e della sua evoluzione nel tempo ecco tre riferimenti, tratti dal mio libro:

2) "IL CONCORSO PER IL CENTRO DI SONDRIO - PIAZZE GARIBALDI E CAMPELLO"

Tre elementi-base - Pensando all'illuminazione …l'illuminazione - Il dibattito. Chi lascia la via vecchia per la nuova… - Un Concorso di idee - La Giuria - 22 progetti - Il lavoro della Giuria - Le scelte - Gruppo Crotti vincitore: progetto senza alterazioni rilevanti (Piazza Garibaldi, Piazza Campello, Recensioni) - Gruppo Stefanelli, secondo classificato (diversi titoli) - Dal dire al fare… Ma le condizioni c'erano tutte - Come intervenire in Piazza Garibaldi - Come intervenire in Piazza Campello - Come intervenire in Corso Italia - Si scriveva IL CENTRO e UNA PRE-CRISI CHE E' STRUTTURALE - Problema strutturale: lo si vede - Si può lasciare tutto com'è ma la sequoia dovrebbe far riflettere.

http://www.gazzettadisondrio.it/8658-capitolo_secondo___il_concorso_per_...

Pubblicato sul n. 3, anno IX, del 30.1.2007

3) Capitolo secondo, allegato: "IL CONCORSO PER IL CENTRO DI SONDRIO - PIAZZE GARIBALDI E CAMPELLO" - IL VERBALE UFFICIALE

Le tappe del concorso - La relazione finale del concorso- Il messaggio conclusivo dell'Amministrazione Comunale

http://www.gazzettadisondrio.it/8724-capitolo_secondo__allegato____il_co...

Pubblicato sul n. 4, anno IX, del 10.2.2007

4) Capitolo secondo, secondo allegato: "IL CONCORSO PER IL CENTRO DI SONDRIO - PIAZZE GARIBALDI E CAMPELLO" - LE VALUTAZIONI DEI CITTADINI

La Mostra del concorso - Questionario - Le valutazioni dei cittadini

http://www.gazzettadisondrio.it/8882-capitolo_secondo__secondo_allegato_...

Pubblicato sul n. 5, anno IX, del 20.2.2007

3) Capitolo terzo. IL CAMPUS SCOLASTICO DEL CAPOLUOGO PROGETTO D'AVANGUARDIA

In provincia - La Medaglia d'Oro - La Scuola Media unica - Il Piano Regolatore generale - Lo "studio di coordinamento per il centro scolastico di Sondrio" - Lo "studio di coordinamento per il centro scolastico di Sondrio" (Capitolo 1°, 2°, 3°, 4°, 5°, 6°, Allegati) - Era utopia? - La crescita del Campus - Il Campus oggi - Istituti di istruzione superiore fuori Sondrio - Il Palazzone polivalente - Il Policampus - La sequoia e l'eucalipto nano

http://www.gazzettadisondrio.it/8722-capitolo_terzo__il_campus_scolastic...

Pubblicato sul n. 4, anno IX, del 10.2.2007

Alberto Frizziero - 5 segue
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