Il via ad una Costituzione Europea che ignora le radici cristiane. Radici che comunque ci sono e nessuno può cancellarle

di Gianni Toffali

Nemmeno l’ultimo grido del Santo Padre è bastato. Saranno contenti gli anticlericali laicisti ed atei travestiti da liberali laici, ora che nella futura carta europea è stato eliminato ogni riferimento alle fondamenta cristiane. Il pensiero che ha indotto i redattori della bozza a non citare la civiltà cristiana, affonda le sue radici nella cultura liberal-massonica che serpeggia da due secoli in Europa. Essa ritiene che l'illuminismo avrebbe "liberato" ed emancipato l'uomo dai secoli bui di cristiana memoria. Ci sarebbero pagine su pagine da scrivere per dimostrare il contrario, ovvero quanto il pensiero cristiano abbia contribuito ben prima e ben oltre l'illuminismo a fondare l'idea della centralità della persona umana, centro di diritti e di valori, sulla quale si regge l'umanesimo occidentale. La tanto celebrata "centralità" dell'uomo e l'idea di uguaglianza, in epoca illuministica vanno ben intese all'interno del pensiero moderno di cui l'illuminismo fu chiara espressione. La modernità filosofica incarnata dall'illuminismo, concepisce l'uomo come atomo, come numero, e non è un caso che l'uguaglianza illuministica abbia cercato la propria realizzazione solo nello Stato, rifiutando, ad esempio, di riconoscere il ruolo della famiglia come "prima società". L'uomo moderno è homo faber, trasformatore della natura secondo il proprio progetto di benessere materiale; è uomo"per se stesso perfetto e solitario", e quindi votato a generare un mortale conflitto all'incontro con il proprio simile. Non a caso la visione moderna ci ha regalato bagni di sangue che, dalla Rivoluzione Francese ai grandi totalitarismi, hanno rivelato quanta superbia e fallacia si sia celata dietro alle “ingegnerie sociali” che concepivano la vita e la natura al pari di un complesso meccanismo. La modernità, lo scientismo dell'epoca dei lumi, hanno regalato grandi illusioni e grandi delusioni, ed oggi viviamo in un'epoca figlia di sogni andati a vuoto, di incubi biologici, biotecnologici, un'epoca che proprio per paura di questi incubi, preferisce non coltivare sogni, ideali, valori. Nulla di strano: una cultura che ha saputo persino certificare la morte di Dio non sorprende che rifiuti di riconoscersi figlia, per lo meno culturalmente, del pensiero cristiano.

Gianni Toffali


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