VALTELLINA GIORNALISTICAMENTE ORFANA

Epilogo - A Elisabetta del Curto e a Giancarlo Ferrario - Un commento - Ma il precedente della Gazzetta... - Perché non é uscito in edicola? - "E perché vuoi vendere La Gazzetta di Sondrio"? - Giornale diverso - Valtellina orfana. E ava


Epilogo

Squilla il
telefono, sabato, abbastanza di buon'ora. L'interlocutore é
persona nota in provincia ma ad un tempo persona che conosce le
mie abitudini, in particolare quella di lavorare spesso sino a
tarda notte, quando si opera in pace senza disturbi telefono
compreso, e quindi di non alzarmi proprio all'alba. Se chiama
presto ci deve essere una ragione importante. E difatti mi
chiede se ho letto i giornali. Rispondo di sì, ma quelli del
giorno prima nonché, verso l'una, i titoli dei quotidiani 
in rassegna stampa su Internet. Chiedo che c'é di nuovo.

Mi comunica che il Centro Valle dà notizia delle dimissioni del
direttore, Elisabetta Del Curto e la sua sostituzione con
Giancarlo Ferrario.

Rispondo che nel settore a Sondrio lo sapevano tutti da qualche
giorno. Mi chiede le ragioni, "visto che tu sei socio della
stessa società in cui é socio il manager di Centro Valle".
Rispondo che, proprio per avere diretto il giornale, anzi per
averlo portato da 5000 copie e sei pagine a 17.000 copie, caso
nazionale, e tantissime pagine, con tale manager ho quasi mai
parlato del giornale, tantomeno negli ultimi mesi.

L'interlocutore non vuol saperne di scrivere quello che dice a
voce, anche senza firma. Scrivere, dice che non é il suo forte.
E' però amareggiato che l'informazione "valtellinese" non sia
più in mani, e direzioni, valtellinesi salvo i periodici
(Riviste delle banche, Alpes Agia, Gazetin ecc.).

Spiego che il discorso é complesso anche se, con tutto il
rispetto degli "esterni" che il loro mestiere lo sanno fare, va
pure precisato che ci sarebbero anche in sede locale le risorse
intellettuali sufficienti, magari anche con l'abbinata Direttori
Editoriali e Direttori Responsabili.

Ce n'é anche per me: "E perché vuoi vendere La Gazzetta di
Sondrio"?

Stop. Facciamo il punto.


A Elisabetta del Curto e a Giancarlo Ferrario


Intanto la prima cosa: il saluto a Elisabetta Del Curto con
riserva di approfondire quel suo criptico commiato letto su
Centro Valle, e i voti augurali al nuovo direttore di cui in
appendice pubblichiamo un profilo e il contesto nel quale opera.

Poi un commento.


Un commento


I giornali, e la TV, costano. Non é facile trovare chi si
imbarchi in questo settore. Chi lo fa poi si stufa di rimetterci
soldi. Chi lo farebbe non vuole rischiare di finire così. Almeno
così si pensa in giro.

Non é affatto così. Centro Valle docet.

Da un foglietto di poche pagine e in deficit il sottoscritto lo
ha portato ad essere il riferimento dell'intera Valle per quanto
riguarda i contenuti e a una miniera d'oro per quanto riguarda
la situazione economica.

Qualcuno allora ha voluto, sollecitando e comunque finanziando,
mettersi sulla scena, taluni con il dichiarato intento di
soppiantare Centro Valle e prenderne il posto. Centro Valle, con
studiate mosse editoriali, ha aumentato la diffusione, e
ingrassato i conti. Delusione per chi aveva vaticinato il
declino di Centro Valle con scenari gloriosi; delusione per la
novità che sosteneva con sfacelo economico.

C'erano spazio e possibilità. Nessuno ha raccolto il testimone e
l'affare lo ha fatto qualcuno di fuori provincia. Nulla
quaestio, in fin dei conti era più o meno successo così anche
per la TV.

 

Ma il precedente della Gazzetta...
-



Qualcuno però era venuto alla carica, qualche tempo dopo che me
n'ero andato dal Centro Valle occupandomi d'altro.
Sollecitazioni, spinte e via dicendo. E allora uno studio,
approfondito e assolutamente innovativo, approntato in alcune
settimane. Niente editori singoli, ma una Public Company - con
adeguata cautela per la governance - con quote da 10 milioni di
lire che fra l'altro offrivano due vantaggi agli inserzionisti,
stimolo per aumentare la partecipazione societaria. Sotto il
profilo dei contenuti innovazioni in serie, in quanto lo schema
di giornale-tipo era proiettato al 2010. Sotto il profilo della
diffusione un meccanismo complesso che riduceva i costi portando
però il numero dei lettori a livello altissimo, oltre al resto
fattore questo di interesse pubblicitario. Inoltre qualche
curiosità come la presentazione, a cadenza decadale, della
Valtellina con foto in rilievo. Perché decadale? Per due
ragioni: d'un lato il contenimento dei costi, dall'altro evitare
la concorrenza con i due settimanali perché questo avrebbe
richiesto investimenti e costi di esercizio molto più elevati.
"Esce il 10, 20, 30 di ogni mese". E non é finita perché erano
in programma utili sinergie.


Perché non é
uscito in edicola?


Perché questo giornale non é uscito in edicola?

Eravamo a più di metà strada rispetto al
numero di quote previste. Era alquanto definita la redazione. Si
era fatta una prima prova grafica. Era stata impostata la parte
pubblicitaria. Era stata definita la parte tipografica. Era
stata ottenuta l'autorizzazione del Tribunale.

Mi mandano a presiedere la SECAM, d'accordo tutti d'ogni parte
politica. Ci sono alcuni problemi alla società pubblica e mi
mandano per sistemarli, senza etichetta politica. L'impegno é
tale, unitamente ad altro personale, da provocare "una pausa di
riflessione" per il progetto del giornale.

Finito l'impegno
tornano alla carica, ma ne faccio una questione di principio nel
e del dopo-SECAM. Insistono, ma il giornale lo varo, da solo, in tutt'altro
modo. Nasce così la Gazzetta di Sondrio on-line, é il 21 gennaio
del 2001. Sta crescendo ma pochi mesi dopo l'imprevisto. Una grossa società nazionale cui fa riferimento l'azienda di mio figlio che ospita il giornale
chiude i battenti. Inutile far valere il contratto perché tanto
non si porta a casa niente. Mio figlio lavorando giorno e notte
si fa un server e nel giro di pochi giorni comincia a
ripristinare l'accesso della sua clientela. Ovviamente il
giornale deve aspettare. Nei motori di ricerca continuava a
girare il vecchio indirizzo. Praticamente ri-partenza da capo.

Registriamo una positiva, ampia, recensione di "Prima
Comunicazione", e gli addetti ai lavori sanno cosa vuol dire.

Da allora ogni 10 giorni il giornale é in rete. Non solo, ma
tutto ciò che viene pubblicato resta. Non solo resta, ma viene
anche letto. Nello scorso mese di aprile un articolo su Giovanni
Paolo II ha avuto oltre 700 visite. Particolare: si trattava di
un articolo di quasi un anno e mezzo prima...


"E perché vuoi
vendere La Gazzetta di Sondrio"?


Me lo ha chiesto anche qualcun altro, tempo fa. C'é un detto
famoso: "mai dire mai", e quindi mi attengo a questo. E'
evidente che ad un'offerta principesca ci vorrebbe un bel
coraggio, o una bella incoscienza, a dire di no. C'é il piccolo
particolare che in Valtellina offerte principesche per
acquistare la "Gazzetta" non ce ne sono state e dubito che ci
siano in futuro. Probabilmente non solo offerte principesche, ma
anche più semplicemente "offerte". Non so perché sono state
messe in giro voci di questo genere anche se qualcuno
interessato lo era, ma voleva che ci fosse la pubblicità. Per
ora comunque va bene così.


Giornale diverso


Venendo poi alla sostanza il giornale é atipico rispetto a quelli
on-line leggibili in rete. E' un giornale diverso.

E' relativamente facile fare un giornale di cronache. E'
assolutamente non facile fare un giornale prevalentemente di
opinioni, per giunta con la costante possibilità di verifica.

Se, per fare un esempio, si va a leggere - e chiunque lo può
fare scorrendo gli indici - quello che abbiamo scritto prima
della guerra in Irak si può riscontrare che avevamo visto
assolutamente giusto. Non con il senno di poi ma con la lucidità
di prima.

Intendiamoci, non avevamo e non abbiamo capacità profetiche, le previsioni che
facciamo sono basate su dati attuali e sulla logica. Sbagliare
significa poter perdere credibilità. Doppiamente impegnativo
dunque, ma di doppia soddisfazione quando si vede che si era
visto giusto, attuale crisi economica compresa.

Evidentemente un giornale siffatto ha un target mirato, anche se
non esclusivo. Ed ha un futuro, visto e considerato che
fortunatamente il mondo va avanti, e calano in continuazione
quelli che hanno l'idiosincrasia per il computer. Lo usano
persino le mucche Brown Swiss della formidabile azienda
agrituristica del Plinio Vanini a Mantello, "La Fiorida", per
avere una quantità di integratore alimentare proporzionale al
latte prodotto. Lo usano dunque persino le mucche e si rifiutano
invece di mettersi alla tastiera in
tanti, perdendo i vantaggi che ne avrebbero se superassero la
resistenza al cambiamento. E' però questa una razza, o se si vuole una
specie, in via di estinzione. E fra un po' le nostre attuali
attrezzature informatiche, a cominciare dalle cose più semplici
come ad esempio la tastiera, verranno considerate archeologia
industriale

Il giornale di cronache offre, più o meno ben condito, lo stesso
piatto che offre qualsiasi altro, TV e radio comprese. Il
giornale di opinioni muove il principio di identificazione - in
entrambi i casi, di
condivisione oppure no - legando il lettore al giornale che
diventa il complemento indispensabile.

In fin dei conti ci si
chieda come avrebbe fatto sennò il Centro Valle degli anni '90 a
esplodere con una diffusione straordinaria da caso nazionale.
C'era una redazione ridotta all'osso, scarsissima cronaca, poche
immagini, pubblicità invasiva sino a limiti inauditi, anche
oltre il 60% dello spazio disponibile e si era arrivati a 17.000
copie di diffusione con settimanalmente l'esaurito in una
trentina di edicole, come attestano i tabulati che conserviamo
ancora.


Valtellina

GIORNALISTICAMENTE

orfana.

E avanti con "La Gazzetta di Sondrio"!


Valtellina giornalisticamente orfana dunque.

Ci sono aspetti positivi e aspetti negativi. Chi viene da fuori
può portare novità che localmente non crescono per germinazione
spontanea.

C'é anche un problema di memoria storica che la combinazione
esterni-redazioni giovani non favorisce. Manca comunque la parte
di giornale-opinione che in provincia aveva avuto il suo peso,
vista e considerata la fortuna storica dei settimanali e la
modesta leggibilità dei quotidiani (e in altra occasione daremo
i dettagli del progetto di un quotidiano della provincia di cui
mi era stata offerta la direzione. Offerta che avevo rifiutato spiegando
come e qualmente quel progetto era destinato all'insuccesso. Li
convinsi...).

Detto tutto questo, il nostro giornale va avanti così.

Con i mezzi a disposizione, visto e considerato che esso é
interamente a carico di editore e direttore, che sono la stessa
persona e cioè il sottoscritto, nonché di "Netherealization", azienda (a
Sondrio) di avanguardia per l'informatica
di Claudio Frizziero (
www.nereal.com 

info@nereal.com ). E senza pubblicità.
Potremmo mettere dei banner, come da proposte ricevute, ma
finora ne abbiamo fatto a meno, per documentare l'assoluta
libertà del giornale anche da ipotesi di condizionamenti
economici.

Siamo un giornale valtellinese, anche se spaziamo per tutto il
mondo magari permettendoci cose non proprio usuali, come ad
esempio prima della guerra l'intervista a Saddam, rimasta
ignorata in Italia nonostante che fosse 12 anni che Saddam non
ne rilasciava.

Andiamo avanti così, fin che sarà possibile, convinti oltre a
tutto che in un mondo sempre più globalizzato siano fondamentali
le identità di nicchia, quella identità che per tanti segni in
provincia appare in discesa e meritevole di riscoperta. Per
piccolo che possa essere il nostro resta un servizio alla
comunità.
Alberto Frizziero



APPENDICE: Giancarlo Ferrario,

nuovo direttore di Centro Valle


Giancarlo Ferrario é una colonna del Gruppo Lombardia Netweek
(direttore del Giornale di Lecco, testata storica acquistata e
lanciata quasi 50 anni fa da Giacome De Santis, nonché
amministratore di D-mail.

Il Gruppo ha quattordici testate per una diffusione complessiva
di 170.000 copie settimanali. I giornali, con il dato della
diffusione dichiarato dall'Editore e anche accertato dall'ADS
eccetto quelli con l'asterisco, sono:

• Giornale di Lecco 12000

• Giornale di Merate 13000

• Giornale di Como, gratuito 20000 *

• Giornale di Erba 5000 *

• Giornale di Cantù 3000 *

• Centro Valle-Giornale di Sondrio 12000

• BergamoSette gratuito 20000 *

• Giornale di Treviglio 8000 *

• Giornale di Monza 4000

• Giornale di Vimercate 9500

• Giornale di Carate 6000

• Giornale di Seregno 3000

• Settegiorni 23000

• La Settimana di Saronno-Tradate 7000

A questi settimanali si aggiungono i periodici "Lombardia in
Europa",

"Lombardia Go", trimestrale, "Casa da Vivere", semestrale,
"Guida ai ristoranti della Lombardia" (www.ristorantidellalombardia.it),
Annuale

"L’Orso", bimestrale.

Scelta professionale, di Gruppo.

GdS 20 V 2005 -
www.gazzettadisondrio.it

Alberto Frizziero
Editoriali