Il terremoto (il nostro giornale alle 0.46 era già in rete)

La scheda del terremoto (sintesi) - Un terremoto intelligente - Chiavenna: Andreacchio in pista con il suo Centro - All'inizio - LA GENTE non sa cosa fare se arriva il terremoto! Guai a... - La cosa da farsi - Questi i consigli dei Vigili


La scheda del terremoto (sintesi)


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Magnitude
5.3

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Date-Time
Wednesday, November 24, 2004 at 22:59:39 (UTC) - Coordinated
Universal Time

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Wednesday, November 24, 2004 at 11:59:39 PM local time at
epicenter

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Location
45.66N 10.64E

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Depth
15.0 kilometers

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Region
NORTHERN ITALY

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Reference:
35 km (25 miles) NW of Verona, Italy -
100 km (60 miles) NNE of Parma, Italy -
110 km (65 miles) SSW of Bolzano, Italy -
445 km (275 miles) NNW of ROME, Italy. Aggiungiamo
70/72 km da Sondrio.

Location Quality


Un terremoto intelligente


Un terremoto intelligente.

Questa la definizione che é giusto dare al sisma che alle 23 59
40 del 24 novembre (o un secondo prima secondo altre fonti) ha tirano giù dal
letto milioni di italiani che c’erano già andati, e che ha
impressionato molti di quelli che erano ancora alzati.

Terremoto veramente intelligente.

Robusto, pieno di energia come ha dimostrato di essere visto che
ha superato i 5 gradi della scala Richter.

Roboante, visto che nelle zone vicino all’epicentro ha fatto
sentire una forte voce da basso.

Spazioso visto cha ha voluto
farsi avvertire praticamente in tutta l’Italia settentrionale.

Discreto.

Perché discreto? Perché è arrivato, e massicciamente, ma è come
se fosse passato in punta di piedi, un po’ come la danza degli
ippopotami in Fantasia di Walt Disney. E’ arrivato ma non si è
fermato per molto. Si è guardato in giro pochi secondi e poi ha
ritenuto di levare l’incomodo.


All'inizio

Dopo le prime notizie, di forte scossa avvertita dalla
popolazione a Torino, a Genova, a Milano, nel Veneto e, per
quanto ci riguarda, un po’ in tutta la valle, c’era sa stare
poco allegri. Investigando sui siti specialisti la mappa
mondiale dava nell’ultima ora, tra le 23 e le 24, una
cinquantina di terremoti. Ebbene di questi l’unico quadratino
rosso, cioè oltre il grado 5 della scala Richter era proprio il
nostro. Uno dei siti dava anche un evento sismico tra la Corsica
e l’isola d’Elba, due secondi prima e pari caratteristiche per
intensità e profondità dell’epicentro. Fosse stato così ci
sarebbe stato da fare diverse congetture sulla “parentela” dei
due terremoti.


Chiavenna: Andreacchio

in pista con il suo Centro -



Verifiche in serie con diversi centri, quelli
ovviamente in tempo reale, e alla fine scartata l’ipotesi,
decisione di mettere sul giornale il comunicato che
tempestivamente Andreacchio, anima del Centro di Chiavenna, ci
aveva mandato dopo comunicazioni telefoniche.
A quell’ora, 46 minuti dopo la mezzanotte e 46 minuti e 20
secondi dopo l’inizio del sisma, sulla prima pagina del nostro
giornale compariva il citato comunicato mentre per una serie di
testate, anche importanti, o il terremoto non esisteva o
meritava in tutto 3 o 4 righe. Nulla da dire vista la pessima
figura delle TV nazionali.
Con segnalazioni che arrivano da un
capo all’altro della Pianura Padana, e tutte caratterizzate
dallo stesso ritornello e cioè forte intensità della scossa e
gente spaventata, quando tutti sono un po’ con il cuore in
fibrillazione e in attesa di notizie (la gente dopo lo spavento
comincia a pensare ai familiari e agli amici che abitano in
altre zone e basta non trovarli al telefono che comincia
l’ansia) c’è una stringata notizia nei TG – salvo il primo che
manda un inviato sulle strade di Milano – i TG restano
silenziosi.

Con un evento interessante trenta milioni di italiani una
redazione efficiente avrebbe dovuto improvvisare una diretta
nell’attesa di notizie più precise, anche in alternato con
filmati di repertorio e didascalie fisse.


LA GENTE non sa cosa fare

se arriva il terremoto! Guai a...


In questa occasione abbiamo scoperto che la maggior parte della
gente non sa affatto quali siano i comportamenti da tenere per
affrontare al meglio la situazione.

Innanzitutto guai ad uscire di casa a scossa in corso. Potrebbe
essere la volta che ci si becca in testa una tegola o un pezzo
di cornicione. Guai anche a mettersi vicino alle finestre, ai
balconi, a mobili pesanti, agli specchi.


La cosa da farsi


La cosa da farsi: andare a mettersi sotto archi, architravi,
colonne, muri maestri; la posizione migliore è sotto le travi
vicine alle scale

Inoltre è opportuno mettere sulla testa cuscini o cose simili.
Se vien giù un pezzo di soffitto e finisce sul cuscino si
prenderà magari una bella botta ma tutto finisce lì. Senza il
cuscino può anche succedere che si rompa la testa!

Altre precauzioni: chiudere il gas, se si può anche la corrente
all’interruttore del contatore. Non accendere fiamme se non si è
sicuri che non vi sia stata fuga di gas. Guai a usare
l’ascensore: potrebbe arrivare un’altra scossa! In tasca con le
chiavi di casa una torcia e, se si fa in tempo, qualche pila di
scorta.

Quando si esce attenzione in alto, potrebbe venir giù qualcosa.
Fuori stare in spazi aperti, non vicino a case, muri, pareti
rocciose (potrebbe innescarsi qualche frana.

Tenere pure conto che se si deve passare la notte fuori, anche
magari stando al riparo in auto, il freddo potrebbe farsi
sentire.


Questi i consigli dei Vigili del
Fuoco. Impararli!


Immediatamente dopo un terremoto i principali pericoli in cui
possiamo imbatterci sono: gli incendi, le fughe di gas ed il
deterioramento delle condizioni igieniche.

Una volta terminata la scossa si deve:

1) Uscire con calma chiudendo acqua, luce e gas; per scendere
usate le scale (se esistenti privilegiare quelle antincendio),
non l’ascensore che potrebbe bloccarsi improvvisamente o,
addirittura, precipitare;

2) Controllare dall’odore, assolutamente senza accendere fiamme
libere, se ci sono perdite di gas ed in tal caso aprire porte e
finestre e, se possibile, segnalarlo;

3) Non usare il telefono o l’auto: le linee e le strade servono
agli enti preposti al soccorso (Vigili del Fuoco-Croce Rossa
ecc.);

4) Portarsi in zone aperte dove possono giungere facilmente i
soccorsi (campi sportivi, giardini pubblici, piazze ampie) e non
sostar e in prossimità di corsi d’acqua;

5) Concordare con i familiari un punto di ritrovo e restare il
più possibile uniti;

6) Non rientrare nelle abitazioni danneggiate se non
accompagnati dagli operatori degli enti di soccorso;

7) Prestare la massima attenzione alle condizioni igieniche (la
rottura di tubazioni o fognature può avere come conseguenza
l’inquinamento dell’acqua potabile).


Questi consigli si tratta di metterseli in testa.

Se in testa ci sono già il cervello ci pensa lui, senza farsi
prendere dal panico. Se le notizia non ci sono il panico. La
peggiore delle cose.

GdS

GdS 30 XI 04 -
www.gazzettadisondrio.it

GdS
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