Questione Crocifisso: LA POSIZIONE DELLA DEMOCRAZIA CRISTIANA

di Cardelio Pruneri

La Democrazia Cristiana di
Valtellina e Valchiavenna, nel nome dei valori che furono con
Don Sturzo alla base del Partito Popolare e poi con i Padri
della Repubblica alla base della Democrazia Cristiana e che sono
tuttora alla base del Partito che va nuovamente consolidandosi,
esprime l’esigenza di un chiarimento di fondo dopo
l’increscioso episodio dell’Aquila, ben al di là dell’episodio
stesso.
Nel merito dello stesso osserva che l’ordinanza del dr.
Montanaro,  viziata sotto il profilo procedurale
dall’applicazione dell’art. 700 del cpc per il quale non
esistono le due condizioni indispensabili – di fatto viene ad
applicare due pesi e due misure.
Non si tratta infatti di mettere ex-novo il Crocifisso nella
scuola, ma di lasciarlo o toglierlo
.

Supposto che lasciarlo significhi offesa per i due bambini
musulmani (strano, in quanto nella loro religione Gesù Cristo è
un profeta) e quindi vada tolto non ha pensato il magistrato che
applicando la sua ordinanza e togliendolo si reca offesa a
tutti, o a gran parte, degli altri? Singolare poi che questo si
verifichi all’indomani del periodo che ha preceduto l’intervento
in Irak quando si deve all’energica azione del Pontefice
se è stato scongiurato il pericolo di una guerra di religione
che avrebbe avuto grandi e nefaste conseguenze nel tempo, al
punto che nelle moschee arabe si è arrivati, forse la prima
volta, a positive citazioni del Papa.
L’ampiezza del dissenso nei confronti dell’illuministica
ma non illuminata ordinanza del dr. Montanaro, dissenso diffuso
tra la gente comune, credenti e non credenti si è accompagnata a
poche voci dissonanti in sintonia invece con il provvedimento,
voci sovente espressione di un laicismo apparentemente
libertario, in realtà “illuministicamente” settario.
La Democrazia Cristiana richiama all’attenzione di tutti,
indipendentemente se credenti o meno, e indipendentemente dalle
trasformazioni intervenute nella società, quali sono i
fondamenti della nostra comunità nazionale, in parte anche
europea.
L’arte, l’architettura, la letteratura, la musica,
l’urbanistica con Chiese, campanili, monasteri, cappelle, il
calendario con le sue Festività, lo Stato Civile con i nostri
nomi quasi tutti di Santi, l’articolazione dell’assistenza con
Case di Riposo, asili, strutture sanitarie la cui genesi è
univoca, e altro ancora, tutto richiama il Cristianesimo
.

Si può guardare al futuro con occhi diversi, specie in una
società sempre più multietnica, ma non si può sacrificare il
passato
, non si può cancellare la storia, anche con
le sue ombre che però non riguardano i principi ma la loro messa
in pratica.


Quel Crocifisso, hanno commentato in molti, è simbolo della
tolleranza, ma non basta.
Quell’Uomo sulla croce – vale per credenti e no – è l’unico
che nella storia dell’uomo ha detto “ama il prossimo come te
stesso”
.

Dà fastidio vederlo sul muro? Ma se uno non crede o è d’altro
Credo, lo consideri un complemento d’arredo come ce ne sono
tanti.

Non deve più stare dove è sempre stato perché lo Stato “è
laico”?

Ma allora perché solo il Crocifisso?
Perché non tutti gli altri segni della pregnante presenza nei
secoli del cristianesimo nelle nostre comunità? Cambiamo anche
gli altri (nome della Croce Rossa compresa).
Ci aveva provato la Rivoluzione francese, con la sua Dea
Ragione, con il nuovo calendario e tutto il resto. Le
sovrastrutture, “laiche”, intellettuali nulla però hanno potuto
con la forza delle e nelle coscienze.

Nel mentre auspica una rapida chiusura della vicenda secondo
giustizia e buon senso, la Democrazia Cristiana, proprio per il
precetto che viene da quel Crocifisso, ritiene indispensabile
che l’increscioso episodio, promosso da un isolato
fondamentalista, non abbia a turbare minimamente il rapporto
con chi è venuto nel nostro Paese per lavorare fianco a fianco
agli italiani, con il diritto di poter liberamente professare il
proprio Credo, nel rispetto dei sentimenti e della tradizione
del Paese ospitante.


Per la segreteria della DC: Cardelio
Pruneri


Prime adesioni (aperte a tutti i cittadini):

Benetti Flaminio, Bonini Alberto, Frizziero Alberto, Lisignoli
Gianni, Mostacchetti Lino, Picceni Simon Pietro, Pighetti Mario,
Pozzi Mario, Pruneri,

GdS 28 X 03 -
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Cardelio Pruneri
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