MILANO:

(x)(xx) di GdS


   


GIUNTA SENZA BORDONI (
cvd),
PRovincia fuori

Il Governatore della
Regione Lombardia Roberto Formigoni ha presentato la sua Giunta
di cui non fa parte, come auspicato da varie parti in provincia
e come volevasi dimostrare, l’ing. Giovanni Bordoni, detto Gian
Maria. Come noto la sua presenza in Giunta, da esterno, era
l’unica possibilità per recuperare la presenza della nostra
provincia in Regione, visto che per effetto di una legge di una
iniquità senza pari il seggio originariamente stabilito per la
provincia di Sondrio è stato usurpato da altri.


VOLEVAMO

L'ASSESSORATO AL NIENTE

Avevano chiesto in molti che a Bordoni venisse dato
l’Assessorato alla Montagna. Nella ipotesi, data come periodo
ipotetico del terzo tipo ovvero della irrealtà per via della
Legge del Barsanti (x) , che fosse saltato fuori un posto
in Giunta noi eravamo non per l’Assessorato alla Montagna bensì
per “l’Assessorato al niente”. E come mai questa bizzarra
ipotesi di nessuna delega? Semplicissimo: il posto in Giunta
veniva per sopperire in questo modo allo sgarro praticato dalla
legge recuperando la mostruosità, etica e giuridica,
dell’assenza, unico caso in Italia, di una provincia dal
Consiglio della sua Regione. Essendo questa la motivazione non
c’era affatto bisogno di deleghe e “l’Assessorato al niente”
sarebbe in realtà risultato “Assessorato al tutto”, dovendo
appunto seguire tutti i settori, tutte le materie, tutti gli
assessorati, tutte le commissioni.


Mostruosità
giuridica, Manuale Cencelli ecc.


Cominciamo a dire, per doverosa obiettività, che non sarebbe
giusto prendersela con Formigoni per il non inserimento di
Bordoni.

Basti pensare a due cose: al numero di “esterni” cui è
dovuto ricorrere per farli assessori, all’invenzione dei
“sottosegretari”, due e poi diventati tre. Vale la già citata
Legge del Barsanti (x)  con la quale deve fare i
conti chiunque in queste situazioni e condizioni.

Inutile
stracciarsi le vesti come fanno un po’ tutti per il cosiddetto
Manuale Cancelli, vituperato per la sua inammissibile
minuziosità ma riflettente comunque una regola che vale anche
nel settore privato. Se c’è una coalizione di maggioranza i
posti negli organi direttivi, siano di un Ente pubblico che di
una società privata, vengono assegnati con una certa
proporzionalità rispetto alle quote di ciascuno, siano esse di
eletti che di titoli azionari. E poi con l’autorità personale di
alcuni, del potere interno di altri e così via. Nello specifico Formigoni poteva giostrare unicamente con la quota del suo
Partito che però ha perso sei consiglieri scendendo da 24 a 18 e
quindi spazio in Giunta. Inalterate però le aspirazioni fra
assessori uscenti, assessori di fatto indicati alla vigilia,
ulteriori aspiranti.

Sarebbe stato un miracolo che fosse
spuntato un posto per “l’assessore al niente”, come a dire
“l’assessore al tutto”.


BORDONI


Fuori dalla Giunta, dentro la Regione. Formigoni ha fatto
indubbiamente il massimo che gli era possibile indicandolo per
il suo staff, politico e tecnico, con una sorta di “delega alla
Valtellina”.

Riconoscimento meritato per Bordoni, nulla da dire.

Posizione
utile a Valtellina e Valchiavenna, ma non è la stessa cosa.

- Non è la stessa cosa che essere in Consiglio Regionale nel
quale negli scorsi 10 anni ha dato, per valutazione comune dei
suoi ma anche di colleghi di altri gruppi, dimostrazione di
capacità.

- Non è la stessa cosa che essere in Giunta Regionale nella
quale avrebbe dato certamente un apporto positivo.

- Non è la stessa cosa, intendiamoci, non solo per lui ma
soprattutto per la nostra provincia.


La legge del
Colleoni


La Legge del Colleoni (xx) può essere provocatoria ma
traduce il sentimento di delusione per essere stati cacciati
fuori dalla nostra Regione. Colonia. Vedremo se intervenire o
meno, come propone qualche collega di un nascente apposito
Comitato, fra il pubblico della prima seduta del Consiglio
Regionale con questo manifesto, listato a lutto:


Necrologio al
Pirellone


           

nnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnn

E’ dolorosamente scomparsa, alla età di 144 anni, cancellata
nella sua appartenenza alla Regione Lombardia e in quella che
era una radicata presenza nel Consiglio Regionale

                           
la provincia di Sondrio

vittima innocente di una mostruosità giuridica ed etica.

  



Partecipano al dolore, con la disponibilità all’accoglienza, che
significherebbe ritorno, gli amici svizzeri dei Grigioni.


Fiori verranno deposti ai
nuovi confini: Fuentes, Ponte del Passo, Passo San Marco, Passo
dell'Aprica, Passo Gavia

           

nnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnn


Ora é solo un
problema di soldi.

Non vogliamo essere colonia


Ora é solo un problema di soldi.

Se il Comitato di cui sopra
riesce a racimolare la cifra necessaria, notevole, potrebbero
esserci sorprese per chi non ci ha pensato prima.

I costituzionalisti si mettano al lavoro.

Non é semplice trovare l'inghippo, ma c'é e tale da non lasciare
dubbi sull'esito di un giudizio al n. 41 di Piazza del Quirinale
(al n. 41 non c'é la Presidenza della Repubblica ma la Corte
Costituzionale). Ovviamente sollevando in modo incidentale in
apposito procedimento agevolmente avviabile eccezione di
costituzionalità

Sarebbe un mezzo terremoto che potrebbe essere evitato se a Milano
si trovasse il modo di dare il dovuto rilievo ad una provincia che
non vuole essere colonia. E se la prima cosa della Giunta fosse
quella di mettere in moto il meccanismo di una legge elettorale
meno obbrobriosa di quella esistente. Una legge tale da
garantire a Sondrio e Lodi due consiglieri.

Il CCCVa intanto ha scritto al Presidente Ciampi e alle Alte
Autorità dello Stato, visto e considerato che le "regole" in
vigore sono ancora quelle della legislazione nazionale.

Il nuovo, apposito Comitato, sta organizzandosi.

Proteste sono venute da molte parti.

Vedremo.


lEGENDA
(x) Cosa dice la Legge del Barsanti?

Per tot posti in Giunta c’è il doppio di aspiranti.

(xx) Cosa dice la Legge del Colleoni?

La Lombardia non ci vuole? Torniamo con i Grigioni!”

GdS

GdS 10 V 2005 -
www.gazzettadisondrio.it

GdS
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