Irak: l'Occidente sbaglia tutto, o quasi (E LE RAGAZZE? FORSE AL SICURO)

di GdS

L'EGOCENTRISMO DELL'UOMO

Passano i secoli ma resta nella testa dell’uomo, o di tanti
uomini, la mentalità egocentrica, sia che riguardi la cosmogonia
– per cui sono o la Terra o il Sole ad essere al centro
dell’universo – sia che riguardi l’umanità, con l’uomo
perennemente al centro di tutto. Persino nella ricerca di altre
forme di vita che contro ogni logica ed ogni cognizione
scientifica ci si ostina a pensare del tipo umano, cosa non
“pressoché impossibile” ma addirittura “impossibile e basta” a
verificarsi (lo dimostreremo in un prossimo articolo sulla base
non di opinioni ma di dati. Il che non significa affatto
negazione della possibilità, probabile, di esistenza di vita
intelligente).

Questo è un dato permanente che ci trasciniamo costantemente.

CAPIRE GLI ALTRI (IL CASO IRAK)

Perché questa premessa che qualcuno potrà ritenere gratuita o
magari anche contorta?

Per una ragione molto semplice: si tratta di capire che voler
capire i fatti altrui senza ricorrere alla mentalità altrui ma
utilizzando solo la nostra è come voler spiegare qualcosa a un
boscimano o a un coreano usando il dialetto di Caiolo.

La lettura dei fatti irakeni – si fa per dire “irakeni” anche se
si svolgono in quel Paese – soffre di questo eterno complesso
per cui non si fa il minimo sforzo di entrare nella mentalità di
chi sta operando laggiù ma si cerca di spiegare i fatti con la
mentalità nostra.

Non servono neppure i precedenti. Tutti hanno verificato la
straordinaria fesseria di Rumsfeld & C. nel valutare le
prospettive di quella che doveva essere la passeggiata militare
– a distanza di 499 giorni dall’avventata dichiarazione di Bush
che la guerra era finita tuonano ancora le armi, e che armi,
visto che abbiamo notizie di bombardamenti aerei protratti per
ore e ore – e poi una parata nelle vie centrali di Bagdad con la
folla festante ai bordi ad agitare le bandierine USA.

Gli
ammonimenti che giungevano dal vecchio continente erano stati
sprezzantemente definiti da lui, Rumsfeld, "voci della vecchia
Europa”, con la risposta del Presidente della Commissione
Europea che si trattava invece delle voci “della saggia Europa”.

Precedenti che dovrebbero portare a vedere le cose irakene con
occhi irakeni, e non solo, e non con occhi europei, italiani in
particolare, ma che invece sono dimenticati sotto la pressione
delle solite tentazioni fantapolitiche e del resistere di una
scorza ideologica che di cui la storia ha ormai fatto clamorosa
giustizia.

FANTASIE MIRABOLANTI DI CASA
NOSTRA

Ecco così la fantasia cavalcare i cieli, una fantasia deviata e
controproducente. In base ad essa addirittura Baldoni è stato
vittima dei nostri Servizi Segreti e le due Simona rapiti non si
sa bene da chi ma comunque con lo zampino sempre dei Servizi
Segreti.

Dodici poveracci nepalesi, con il solo torto di essere buddisti,
turchi, polacchi e via dicendo. Gente rapita e barbaramente
massacrata. Un ventaglio di rapiti delle più diverse nazionalità
e delle più diverse attività. Rapiti perfino due giornalisti
francesi, quando la Francia è stata la più intransigente
oppositrice degli USA. Intanto che un’autobomba esplode a
Giacarta, suvito dopo due aerei che vengono fatti precipitare e
dopo che in Ossezia succede quel che succede – con zampini, anzi
zamponi, non locali -, o che, guarda caso proprio alla vigilia
del voto in Spagna c’è l’attentato ai treni.

DALLA SPECTRE ALL'ORRORISMO

Nei films di James Bond era stata da Fleming ipotizzata la
Spectre, alternativa all’allora scontro fra le due superpotenze
USA ed URSS, una Spectre che si proponeva il dominio mondiale
mettendo zizzania fra i due colossi. Non siamo molto lontani. L’orrorismo
che dilaga ha una pletora di basi locali mosse da interessi
locali, ma una nuova “Spectre” ha allungato le mani nel mondo
nel tantino di porle sul mondo.

E allora, lasciando da parte le fantasticherie – le stesse che
un po’ d’anni fa al primo muoversi delle Brigate Rosse non ne
volevano sapere di accettare l’idea che anche all’estrema
sinistra ci fosse il peggior marcio che possa esistere in una
democrazia così come c’era all’estrema destra – e ragionando con
la testa in parte degli irakeni, e in parte di chi approfitta
del caos di laggiù per insinuarsi con il suo disegno strategico
fondato sull’orrorismo più bieco, e non con la testa degli
europei, vediamo le ragioni di fondo.

Gli ultimi rapimenti hanno riguardato i due giornalisti
francesi, del Paese cioè che più ha contrastato gli americani e
le due volontarie italiane certamente non amiche degli USA.
Associamo tutti gli altri, quelli ammazzati, quelli poi
liberati, quelli ancora prigionieri. C’è una sola eccezione ed è
il Giappone per via di chissà quali misteriosi canali.

Se si nota non ci sono clamorosi rapimenti di americani e
inglesi, pure là presenti in forze alle dipendenze delle varie
società appaltatrici.

Le due spiegazioni dei rapimenti
ultimi

Ci sono due spiegazioni possibili:

1) Non c’è distinzione fra occidentali buoni e occidentali
cattivi. Cattiva genia tutti.

2) La distinzione invece c’è, ed è pericolosa per i
rivoluzionari perché può indebolire la loro lotta contro il
diavolo occidentale.

La religione non c’entra, è solo strumento, e l’estremismo
religioso usato in chiave strategica militare. Né Bin Laden né
alcuno dei suoi salirà su un’auto bomba o si imbottirà di
esplosivo per imitare Sansone. Per questo si usano gli
estremisti religiosi che fanno molto comodo in quanto contro i
kamikaze esiste solo la prevenzione ma la prevenzione è
estremamente difficile e con scarse probabilità di essere
efficace.

Ne consegue che siamo tutti sulla stessa barca, compresi i più
feroci oppositori della guerra in Irak, gli amici della
resistenza irakena e compagnia bella. E ne consegue che, ahimé,
dovremo attenderci altre spiacevoli, speriamo non tragiche,
negative sorprese, anche in Italia.

solidarieta' doverosa ma non
serve
Il rapimento delle due Simona ha messo in moto uno straordinario
meccanismo, prima solo italiano ed oggi internazionale. Iman,
comunità islamiche, consiglio degli Ulema e chi più ne ha più ne
metta, si sono attivati, manifestando al fianco degli
occidentali.

La cosa che lascia molto perplessi è una sorte di corsa fra i
vari notabili islamici e capi religiosi per farsi dare una mano
a risolvere i problemi, nella fattispecie per liberare le due
ragazze e i due loro compagni irakeni.

Per esemplificare proviamo a vedere se succedesse in Italia un
rapimento ad opera delle BR o dei NAR. Verrebbero dal Medio
Oriente – come noi stiamo andando là – e immaginate quale
risultato potrebbero ottenere se si rivolgessero d’un lato,
poniamo, ai Sindaci delle zone interessate e dall’altro ai
Vescovi. Otterrebbero certo ottima accoglienza e grande
solidarietà ma non riuscirebbero certamente, attraverso Sindaci
e Vescovi, a ottenere da BR o NAR la liberazione dei rapiti.

Vale più o meno lo stesso discorso in Irak. Se non fosse così
non ci sarebbe stato il rapimento di due donne, una cosa
gravemente condannata dal Corano, di cui, è evidente, ai
sequestratori non interessa un accidente.

LE NOSTRE RAGAZZE AL SICURO

Le due ragazze, entrambe di nome Simona (Dal sito L'Italia dei
nomi: <Deriva dal femminile dell'ebraico Shime'on, tratto da
shama, "ascoltare", con il significato di "Dio ha ascoltato"
oppure "colei che ascolta e ubbidisce a Dio">, sono al sicuro e
ben trattate.

Chi le ha rapite sta ottenendo il più vistoso dei successi con
il lasciare tutto nel silenzio. Hanno agito professionisti,
gestiscono il rapimento professionisti e, ad un tempo, fini ed
avveduti politici.

Stanno ottenendo un grande risultato e sanno che se torcessero
un solo capello ad una delle due ragazze, anche
inavvertitamente, avrebbero tutto il mondo contro.

Naturalmente - abbiamo aggiunto nel titolo un "forse" - non
siamo infallibili e potremmo anche - ci auguriamo di no -
sbagliare, anche se appare improbabile che succeda.

La soluzione comunque non é facile

CHE DISASTRO!

La situazione è quanto mai intricata, molto peggio di quanto non
si pensi, al pari della situazione, diciamo così, militare in un
Irak sul quale stanno operando i bombardieri (!) ,larga parte
del suo territorio essendo fuori dal controllo delle forse della
coalizione talmente impantanate nella situazione da far
promettere al candidato oppositore di Bush, Kerry, di riportare
i soldati americani in Patria già dall'anno prossimo completando
il rientro entro il suo mandato, cioè entro quattro anni, altro
che tornare entro il 2004 come vagheggiava Bush che riuscirà a
tornare Presidente solo perché gli americani sono soliti reagire
in ritardo agli eventi. Si accorgeranno di quale disastro sia
stata la guerra in Irak, ma dopo le elezioni, salvo fatti nuovi
éclatanti.

L’unica ipotesi lontanamente fattibile potrebbe essere infatti
oggi la
sostituzione delle forze militari occidentali con soldati di
Paesi arabi, comunque musulmani, a spese dell’Occidente.
Potrebbe essere un avvio, lento e non certo, della
stabilizzazione, ma non c’è la minima possibilità di
realizzazione perché gli USA non possono accettarlo anche a
costi astronomici, di vite umane e di soldi (200 milioni di
dollari finora, due volte e mezzo il preventivo e ovviamente il
salasso continua)..

COME 140 MORTI A SONDRIO E 1100
IN PROVINCIA

140 morti a Sondrio, 1100 morti in provincia.

Cifre del genere
scuoterebbero dal profondo tutti i valtellinesi.

Si tratta di
dati numerici con i quali operare un confronto che renda l’idea
del costo irakeno per gli Stati Uniti.

In Irak ci sono circa 160.000 soldati americani. 1002 sono morti
e cioè uno su ogni 159.

Facendo il paragone con la popolazione di Sondrio è come se
nello stesso periodo a Sondrio fossero morte per la stessa causa
140 persone e come se ne fossero morte per la stessa causa 1100
in provincia.

Imprecisato e imprecisabile il numero degli irakeni morti, tanti
tanti di più.

E non si vede la fine del tunnel.

Ma chi l'ha fatto fare?!?

GdS

GdS 20 IX 04 -
www.gazzettadisondrio.it

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