Fiorani, Consorte e via dicendo. Il segreto (si fa per dire) istruttorio. Le inchieste sulla fuga di notizie: abbiamo scovato la colpevole! Eccetera. Tiriamo le somme e scopriamo QUELLO CHE NESSUNO HA DETTO: COME SONO ANDATE VERAMENTE LE COSE Di Luca Ale

Di Luca Alessandrini


LA RESPONSABILITA' OGGETTIVA, AL MINIMO

Fiorani, Consorte e via dicendo. Il segreto (si fa per
dire) istruttorio. Le inchieste sulla fuga di notizie:
abbiamo scovato la colpevole! Eccetera. Tiriamo le somme
e scopriamo chi merita: i valtellinesi DOCG.

Dei banchieri parliamo avanti, entro certi limiti naturalmente,
non senza richiamare che, AL MINIMO, ci deve pur essere la
responsabilità oggettiva come c'é persino nel calcio.

Se sono vere tutte le robe che sono venute fuori cé qualcuno che
non c'era o se c'era dormiva. Non é possibile che due uomini, da
una parte Fiorani (giusto non entrare in dettagli personali e
della vita familiare ma magari se servono per il quadro
generale, e se verificati, c'é da chiedersi come mai non hanno
interessato nessuno...), e dall'altra Consorte, che non si erano
autonominati, che avevano pure qualcuno con cui condividere le
decisioni ed anche cui fare riferimento, siano oggi i
responsabili di tutto.

Chi li ha messi lì, chi li ha sostenuti deve pur recitare anche
lui il "mea culpa, mea culpa, mea maxima culpa", credente o
laico che sia.

Del segreto istruttorio, - indipendentemente se questa volta si
dice che in realtà la fuga é stata prima - non parliamone se non
per dire, con riferimento alla stagione di tangentopoli, che,
per deduzione logica, la colpevole non può che essere la donna
delle pulizie.

Pensiamo all'Espresso che aveva, di fatto, una rubrica, quella
dei verbali di interrogatorio che qualche gazza ladra prelevava
dalle scrivanie di Palazzo di Giustizia di Milano trasferendole
alla redazione della rivista. I magistrati interroganti infatti
al di sopra di ogni sospetto, e di ogni inchiesta. I cancellieri
pure. Gli altri collaboratori diretti dei magistrati, e quindi
evidentemente scelti per loro competenza e affidabilità,
anch'essi al di sopra di ogni sospetto. Resta la donna delle
pulizie. Per deduzione logica, anzi illogica, come illogico é il
fatto che l'interminabile serie di fughe e di violazioni del
segreto istruttorio logicamente avrebbe dovuto vedere la Procura
di Milano attivissima nella ricerca dei responsabili, mentre,
illogicamente, di responsabili non ne é uscito neanche uno.

Ma di quella stagione parleremo più avanti con un interrogativo
pesante come un macigno: perché non si é mai fatta una indagine
parlamentare su tangentopoli, una indagine che avrebbe
consentito di scoprire che dei fiumi di denaro di cui si é
parlato gran parte altro che nelle casse dei Partiti!

Torniamo a bomba.



L'italianità

C'é entrata anche la questione dell'italianità delle banche,
anche se per qualcuno probabilmente come alibi. Difesa cioè di
due nostri Istituti dall'assalto di olandesi e spagnoli. Un
obbrobrio per l'Eurocrazia, un delitto contro il libero mercato,
contro la libertà di concorrenza e via dicendo. Noi di questo
giornali siamo, compatti, di parere del tutto diverso.

Il libero mercato fa sì che un sacco di gente di Talamona e
dintorni ha iniziato il 2006 con il fiato sospeso. Avevano
accolto positivamente il subentro della Dresser che

aveva acquisito appunto il
ramo d’azienda della Distribuction di Nuovo Pignone, un anno e
mezzo fa. I piani indicavano prospettive liete ma il nuovo
Presidente della aocietà, visto il bilancio, ha deciso di
concentrare la produzione a casa sua, in Svezia.

Il fenomeno può essere preoccupante per un Paese come il nostro.
Su scala più ridotta, ma il fenomeno é lo stesso, abbiamo visto
sulla nostra pelle cpsa significa. Il Fossati di Sondrio, in
dismissione dall'ENI, sembrava fosse ormai destinato a Benetton
quando all'ultimo momento la spuntò Marzotto, una bella botta.
Benetton infatti avrebbe lasciato andare avanti la società "I
Cotoni di Sondrio", con qui il suo cervello, gli uffici
amministrativi, il centro dati, l'indotto. Marzotto si tenne lo
stabilimento, tutto il resto a Valdagno. Lo straniero arriva, il
mondo della finanza - non tutto - esulta, si fregano le mani
alcuni nostri esportatori - non certo i produttori di diversi
settori -. Poi domani ci si accorge che fra il chiudere uno
stabilimento a casa sua e uno in Italia quello ovviamente
predilige casa sua e i posti di lavoro dei suoi connazionali.

Sulla scia dell'italianità gli interessi e il resto
Sulla
scia dell'italianità qualcuno ci ha marciato e per fini che
preservavano sì l'italianità bancaria ma semplicemente come
sottoprodotto di disegni più arrovellati, contorti, tenebrosi,
per quel qualcuno chiarissimi.

Per la verità di scontenti ce n'erano in giro parecchi.
Qualcuno, anche se non tanti, per la Banca Popolare italiana,
impegnata nella caccia ad Antonveneta in concorrenza con gli
olandesi. Parecchi altri per l'attacco portato da Unipol alla
Banca Nazionale del Lavoro. Non dimentichiamo che la questione
quest'estate era debordata finendo sul versante politico con
Rutelli critico nei confronti dei DS.

Lasciare fuori dalle Alpi gli olandesi e gli spagnoli andava
quindi bene a tutti o quasi. Sembrava dunque che le cose
andassero per il verso giusto - quello pensato dai protagonisti
dell'una o dell'altra scalata.

Si innesta, ohibò, la vicenda RCS ossia il rastrellamento di
azioni del Corriere della Sera e firmamento collegato. Non é
dato di sapere se una manovra così temeraria - si sa che lì é
terreno minato! - fosse il frutto di un po' di incoscienza per
sottovalutazione delle difficoltà o se invece non ci fosse
qualcosa sotto per cui Ricucci costituisse il reparto avanzato
che funge da testa di ponte per azioni a valanga successive
sotterraneamente preparate. Fatto sta che si accendono le
polveri, peraltro su un substrato già di natura ballerina. Il
resto é noto per cui a Lodi e dipendenze si prenderanno gli
ordini dal Regno Unito o dall'Olanda, sedi della Abn Amro,
banca, oggi 181-enne, 23a nel mondo e prima in Europa, presente
in oltre 60 Paesi con 110.000 dipendenti circa con beni per 640
miliardi di €uro.

Non riusciamo a entusiasmarci, come pure nel caso, probabile, che si
riaprisse la contesa per l'acquisizione della BNL da parte del
Banco di Bilbao. In in dei conti un tempo ci insegnavano a
scuola che l'Italia era spezzettata in tanti staterelli che poi,
quando erano in lotta fra loro, chiamavano in aiuto lo straniero
senza accorgersi che così la frittata era fatta, e completa,
chiunque fossero gli stranieri arrivati. Coprire gli interessi
con l'italianità é però altro discorso.


Com'é andata veramente

Su queste vicende si potrebbe scrivere un romanzo ed invece
diamo la chiave in poche righe. Lasciamo perdere cose che sanno
tutti e su cui ci sarà da attendere che tante cose escano dai
Palazzi di Giustizia (regolarmente). Stiamo alle ultime.

Intercettazioni delle telefonate Fassino-Consorte. Pubblicazione
sul Giornale. Fuochi artificiali. Per la verità i primi ad
inorgere sono i settori più radicali della sinistra, interni ed
esterni ai DS. Occhetto é pesantissimo, poi Salvi, Mussi per non
parlare dei Verdi e dei comuniti, di entrambi gli schieramenti.
Repliche prima molto imbarazzate, poi tracheggiamenti, infine
uscita di D'Alema, molto secca. Poi un po' di ordine verso
riunioni di Partito necessariamente in queste situazioni
unanimi. Accuse alla CdL di aver montato la faccenda e quant'altro,
visto poi che il quotidiano dello scoop é della famiglia
Berlusconi. Qui sta la chiave del busillis.

Vediamo questo busillis.
Il grande vecchio (non di età) l'ha ( ...l'hanno) pensata
bene, tanto che nessuno se ne é accorto.


Intercettazioni di Fassino: botta ai DS e quindi all'Unione.

Motivazione politica allora? No. Troppo facile.

Pubblicazione su "Il Giornale" Sicuramente un quotidiano
interessato, anche se poi in realtà di fronte a questi scoop
sono interessati tutti, ma alcuni da scartare perché
avviserebbero subito consentendo di ruminare in anticipo sulle
risposte da dare.

Motivazione politica allora? No. Troppo facile.

- Due piccioni con una fava: fuori gioco la sinistra e Prodi
indubbiamente in difficoltà. Sospetti su Berlusconi e la CdL,
con tentativo ugualmente di porre in fuori gioco.

- OPA, sia per BPI su Antonveneta che per Unipol su BNL, nel
cestino dei rifiuti.

- Quelli ritenuti "parvenus" della finanza a rotoli.

- Eventuali - diciamo così - interlocutori dei vari Ricucci,
quelli già nel sistema ma desiderosi di novità, in braghe di
tela.

- Altro sullo scenario.

Pensata bene e, sinora, realizzata bene.

Ma chi é (...chi sono) il grande vecchio? Cui prodest tutto
questo?

Occorre un po' di tempo perché con un paio di accadimenti la
situazione sarà più chiara, anche se per noi lo é già
abbastanza.

Ci fermiamo però qui. Siamo un moscerino, un piccolo, modesto,
limitato, giornale di periferia.

E' vero che abbiamo il vizio di indovinare (leggi prevedere) le
cose, ahimé valendo per tutte la questione guerra in Irak, ma
questa volta, ripetiamo, ci fermiamo qui.

Chi ha letto il pamphlet "La legge di Parkinson", di

Cyril Northcote Parkinson,
in particolare la formazione della decisione nel CdA di
acquistare un reattore nucleare con l'atteggiamento che assume,
e relativo perché, l'unico consigliere che di reattori se ne
intende, ha la risposta (90%, l'altro dieci é questione di
prudenza) perché ci fermiamo qui.

Luca Alessandrini

GdS 10 I 2006 -
www.gazzettadisondrio.it

Editoriali