Elezioni. Appunto, cvd: vince chi sbaglia meno e di errori sinora se ne sono visti tanti, da entrambe le parti

Il sondaggio del 25 ottobre

Recentemente abbiamo scritto che le prossime elezioni politiche
le vincerà chi sbaglierà meno. Le vie dell'inferno, si sa, sono
lastricate di buone intenzioni. Le vie di una consultazione
elettorale sono invece lastricate di cattive intenzioni, a
cominciare dall'atteggiamento polemico nei confronti degli
avversari. Scorrendo la stampa di queste ultime settimane
possiamo mettere insieme un bel campionario.

La Casa delle Libertà non ha valutato a suo tempo l'importanza
delle elezioni amministrative, accumulando sconfitte sino a
quella, pesantissima, alle Regionali. Sono i torti e le
distorsioni del Palazzo da sempre poco portato a prestare
attenzione a quello che succede in periferia, anche se la
periferia si chiama Lombardia fra le Regioni o Milano piuttosto
che Genova, Torino o Napoli fra i Comuni e le Province. Il
potere locale é un valore aggiunto per le forze politiche.
Ebbene oggi la bandiera al vento sulla maggior parte dei
Municipi e dei Palazzi provinciali, oltre che nelle capitali
regionali, é quella del centro-sinistra.


Un sondaggio Ekma del 25 ottobre scorso dava il Centro-sinistra
al 51% con lista Ulivo e al 52 se senza lista. Il Centro-destra
al 45% in lieve recupero rispetto a un sondaggio precedente. La
differenza a radicali e altri non schierati. Questo é il dato
relativo a chi ha risposto. In realtà nei due caso sopracitati
gli indecisi sono il 30 e il 25%.


C'é tuttavia da dire che la contesa qualche settimana fa sembrava assolutamente chiusa.
Alle spalle il vistoso successo del centro-sinistra nelle
elezioni regionali, oltre ogni previsione e persino nella
Puglia, la regione di D'Alema, dove inaspettatamente dalle
primarie era uscito candidato Vendola di Rifondazione Comunista,
ritenuto perdente contro Fitto anche da molti dei suoi. Il caso
Vendola ha dimostrato in particolare che il voto era venuto da
elettori che guardavano a Roma a quel che là succedeva, o non
succedeva. In una situazione economica non facile, che ovunque
penalizza chi é al Governo il peso del potere in Regioni,
Province e Comuni era il fattore A, quello vitale e decisivo per
la vittoria nelle politiche. Aggiungasi il nervosismo diffuso
nella CdL e la politica movimentista impressa al CCD dal
segretario Follini. Si aggiungeva una linearità di condotta da
parte dell'Unione, nella quale le divisioni, che pure esistono
con le sinistre estreme, erano state ovattate per un gioco di
squadra utile a tutti.


Nel giro di non molti giorni, forse incalzati da sondaggi che
vedevano l'Unione ancora sopra per 5-7 punti, anche con il
cambio di segretario del CCD, con la devolution obiettivo
primario della Lega, con la proposta di nuova legge elettorale,
con una ripresa di gioco di squadra il centro-destra si é
rimesso in carreggiata. Intanto qualche fibrillazione
interveniva nel centro-sinistra con la permanente diversità di
giudizio dell'estrema sinistra, e Verdi, in fatto di politica
estera. Poi il ventaglio di reazioni alla proposta del
centro-destra della nuova legge elettorale con errori
elementari. Elementari e gravemente controproducenti. Chiamare
"legge truffa" una legge che applica la proporzionalità
nell'assegnazione dei seggi, é stata una forzatura fuori luogo.
Sul piano politico, ricordate le vicissitudini socialiste, alla
ennesima secessione con il divorzio De Michelis - Bobo Craxi,
una sottolineatura la merita lo SDI di Boselli che si allea con
i Radicali. Qualche vantaggino di voti ma rischio politico vista
la reazione dell'on. Mastella che, ha detto, non si siederà mai
al tavolo ove si sono Pannella e altri. Da Prodi sono in molti
ad attendere programma e linea.


La vicenda di Bologna, seppur non da ingigantire o, peggio,
strumentalizzare, dimostra comunque che con Rifondazione e
Comunisti italiani l'Unione deve fare i conti. Ancor più nella
politica estera. E poi ci sono i nodi economici. Se la sinistra
spinge per avere visibilità cercando di spostare il baricentro
dell'alleanza verso sinistra rischia al centro proprio nel
momento in cui, riassorbito il nervosismo del CCD e incassati
alcuni appoggi, non vistosi per voti ma politicamente
interessanti, la CdL sembra aver ritrovato lena e voglia i
risalire. Attenti a chi sbaglia la prima mossa, che sempre ha la
sua importanza. Questa volta potrebbe essere decisivo.
GdS


GdS 30 X 2005 -
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