"Ecosistema urbano 2004": Sondrio scende dal 2° al 22° posto, ma c'é l'inghippo

Il dettaglio nel prossimo numero. La bufala dell'abusivisno in CCCVa

Legambiente Lombardia, da Milano, 29 11 2004:

Ecosistema Urbano 2005: bene le città Lombarde eccetto Milano


LECCO SVETTA NELLA CLASSIFICA DEI CAPOLUOGHI D'ITALIA E INSIEME
A MANTOVA, PAVIA E CREMONA GUIDA IL POKER DELLE LOMBARDE NELLE
PRIME SEI POSIZIONI

Tonfo di Lodi ed exploit di Brescia. Milano è sempre l'ultima
della classe. Legambiente: meno consumi, meno rifiuti e meno
automobili migliorano la qualità della vita nelle città


Cremona cede il podio a Lecco, che domina la classifica 2005 di
Ecosistema Urbano, il rapporto annuale di Legambiente sulla
qualità ambientale dei comuni capoluogo curato dall'Istituto di
ricerche Ambiente Italia.


Discrete le prestazioni delle città lombarde, pur con una lieve
flessione generale rispetto allo scorso anno. Lecco balza dunque
al comando (era 4a) e vince con la piena sufficienza. Cremona,
al 6° posto (era 1a), e Mantova al 3° (dal 5°), si mantengono in
alta classifica; scala posizioni Pavia, dal 13mo posto dello
scorso anno arriva al 5°, e sale anche Varese, dal 22° all'11°
posto. Si allontanano dalla vetta Bergamo al 13° (era al 6°
posto), e Sondrio che è 22ma (era al 2°). Exploit di Brescia che
dalla 57ma posizione dello scorso anno sale alla 24ma, guad
agnando ben 33 posizioni. Migliora Como, dal 47 al 38, ma crolla
Lodi, che perde ben 43 posizioni passando dal 17 al 60. Sempre
ultima Milano che, con la parziale depurazione delle acque,
guadagna 3 posti e si piazza 81ma, tenuta in campo, tra le
grandi città, solo da Napoli.

In linea generale, le lombarde fanno la parte del leone con la
raccolta differenziata dei rifiuti (Lecco è al 48,3%), sebbene
Como, Milano, Lodi e Pavia siano ancora sotto il 30%, e
l'abusivismo edilizio non è un fenomeno allarmante. Cremona e
Bergamo si distinguono in positivo per le isole pedonali,
Mantova e Pavia per le Ztl (Zone a traffico limitato). Sondrio e
Mantova sono leader assolute per quanto riguarda le piste
ciclabili, con rispettivamente 0,69 e 0,62 metri/abitante di
percorsi dedicati alle due ruote. Quasi tutte le città depurano
il 99-100% (Milano il 27%) dei propri scarichi fognari.

Le città lombarde si confermano però sprecone: sono alti i
consumi idrici (Milano è la peggiore con un consumo d'acqua di
476,4 litri al giorno per abitante), quelli elettrici (male
Mantova e Milano) e quelli di carburante (male tutte, peggiori
Brescia, Sondrio e Mantova). Si continuano a produrre quantità
industriali di rifiuti (Brescia maglia nera con 749,1 kg/ab/anno).
Lodi non possiede un centimetro quadrato di isola pedonale,
mentre Sondrio è la regina lombarda dell'abusivismo e quella con
la rete idrica ridotta peggio.


"La classifica pone le nostre città tra le più virtuose d'Italia
in fatto di sostenibilità ambientale - commenta Andrea Poggio,
presidente di Legambiente Lombardia -. Ma, se è vero che in
alcuni casi siamo di fronte ad esempi di eccellenza, frutto di
anni di battaglie condotte in prima linea anche da Legambiente,
della pressione di cittadini attenti e della disponibilità di
amministratori e tecnici ad accogliere le nostre proposte,
occorre ammettere che siamo primi in un contesto nazionale
preoccupante. Inoltre, se non impariamo a ridurre i consumi, a
produrre meno rifiuti, ad usare meno l'automobile, continueremo
ad avvallare la costruzione di nuove centrali, di nuovi forni
inceneritori, e a fare soffocare le nostre città dal traffico.
Dipende da ciascuno di noi invertire la rotta e fare in modo che
i progressi della scienza e le nuove tecnologie servano a
migliorare l'ambiente e la qualità della nostra vita, così come
abbiamo indicato nel "Piano di Azione per lo sviluppo
sostenibile della Lombardia" presentato ieri a Milano al nostro
VII Congresso Regionale".


Ecco qualche dettaglio sulle performances degli undici
capoluoghi lombardi.

Lecco. Vince grazie all'ottima raccolta differenziata e alla
depurazione delle acque. Relativamente basso il livello di
produzione dei rifiuti (464 kg/ab/anno) e buona l'offerta di
trasporto pubblico: i 90 viaggi/ab/anno, la collocano tra le
migliori tra le piccole città in quanto a utilizzo. E' sotto la
media, quindi virtuosa, per tasso di motorizzazione e per
consumo di carburante, s ta lavorando bene per quel che riguarda
l'eco-management (i cosiddetti acquisti verdi della pubblica
amministrazione). Senza infamia e senza lode la qualità
dell'aria, non eccelle invece per Ztl (solo 3,3 mq/ab) e tanto
meno per la presenza di piste ciclabili (0,08 metri/ab). Pecca
in difetto per il verde urbano fruibile e per le aree verdi
complessive presenti sul territorio comunale.


Mantova. Soffre per l'alta concentrazione di PM10 nell'aria (è
la peggiore tra le lombarde), ma va abbastanza bene per i
livelli di NO2 . Ha una buona qualità dell'acqua (1,8 mg/l di
nitrati rispetto ai 26,5 mg/l di Milano), una rete idrica con
poche perdite (7%) e depura i propri scarichi al 96%. Per
contro, consuma troppa energia, produce troppi rifiuti (611
kg/ab/anno) e, tra le lombarde, non eccelle nella raccolta
differenziata.


Pavia. Male per i consumi idrici (348,2 l/ab/gg), ma ha pochi
nitrati nell'acqua (0,9 mg/l) e depura al 98%. Pessima la
performance per quanto riguarda i rifiuti: ne produce troppi
(596,4 kg/ab/anno) e ne differenzia pochi (24,6%). In positivo,
ha una buona offerta di trasporto pubblico e, per essere una
piccola città, un'alta media di viaggi/abitante/anno (178). Se
la cava bene con isole pedonali, Ztl e piste ciclabili. Giudizio
positivo anche sulla presenza di verde urbano fruibile, mentre
si distingue negativamente per i consumi elettrici. E' tra le
ultime per numero di aziende certificate, ma dimostra una buona
capacità di risposta sulle questioni ambientali.


Cremona. Ottima la qualità dell'acqua (solo 0,9 mg/l di NO3) e
buona la presenza di mezzi pubblici a basso impatto ambientale
(elettrici e a gasolio bianco) che però vengono utilizzati poco
o nulla (ogni abitante fa in media 18 viaggi all'anno). Eccelle
per le isole pedonali (quasi un metro quadrato per abitante),
per le Ztl, che sono in costante aumento, e per la presenza di
piste ciclabili. Bene anche sotto il profilo del verde urbano.


Varese. Fa inter essanti progressi rispetto allo scorso anno.
Discreta la qualità dell'aria, fa una buona raccolta
differenziata dei rifiuti. Ha però un parco mezzi pubblici
inquinante e una scarsa offerta, ciononostante i cittadini fanno
in media 141 viaggi all'anno. Se si piazza discretamente in
quanto a isole pedonali, è insufficiente per Ztl e piste
ciclabili. Può contare su una buona presenza di verde, ma crolla
sotto il numero di immatricolazioni auto (con 67,6 auto ogni 100
abitanti, è in coda alla classifica nazionale).


Bergamo. Buono il livello raggiunto nella raccolta differenziata
(39%). Bene anche l'uso del trasporto pubblico da parte dei
cittadini. Ha una discreta presenza di isole pedonali, ma
nessuna Ztl e appena 9 centimetri di pista ciclabile per
abitante. Ha alti consumi d'acqua, ma vanta una bassa
dispersione nella rete idrica e riesce a contenere i consumi
elettrici. Pressoché nulla l'attenzione all'eco-management.

Sondrio. Si difende molto bene in quanto a qualità dell'aria,
depura le sue acque e contiene la produzione di rifiuti urbani,
ma la rete idrica è un vero e proprio colabrodo che perde per
strada la bellezza del 42% di acqua. Bene per numero di aziende
certificate ISO 14001. Pessima performance per quanto riguarda
l'abusivismo edilizio (21,05 case abusive ogni 10mila abitanti)
che la colloca in coda alla classifica regionale.
(Una bufala colossale, come il Comitato
Cittadini Consumatori Valtellina - vedere in altra parte di
questo numero - ha chiaramente documentato immediatamente, con
ovvio risalto conseguente da parte degli organi di informazione.
E' una questione che verrà portata avanti energicamente perché
Sondrio in questo settore deve stare al posto giusto e cioé ai
primi posti, non al 90° che ci fa passare per i peggiori
d'Italia. Siamo impazziti? NdR)



Brescia. Alta la presenza di inquinanti nell'aria, a partire dal
biossido di azoto, e altissima quella di nitrati nell'acqua. La
produzione di rifiuti è impressionante (749,1 kg/ab/anno), alta
però la percentuale di raccolta differenziata (39,9%). Si
distingue positivamente anche per la gestione del trasporto
pubblico. Se è discreta la presenza di verde pubblico, di Ztl e
di piste ciclabili, nota dolente sono le isole pedonali. Si
conferma infine una città energivora, con un alto tasso di
motorizzazione e di consumo di carburante.


Como. Si difende in fatto di consumi idrici. Non depura anco ra
la totalità delle acque reflue e non eccelle nella raccolta
differenziata. Nella media per trasporti, isole pedonali e Ztl,
soffre la mancanza di piste ciclabili (solo 6 centimetri per
abitante). Alto il tasso di motorizzazione, scarsa la presenza
di aziende certificate ISO 14001 (0,56 su 1000) e di acquisti
ecologici.


Lodi. La qualità dell'aria registra un sostanzioso aumento del
biossido di azoto e resta alta la concentrazione di PM10. Ha il
record negativo per quel che riguarda le isole pedonali (nemmeno
un millimetro) e ha solo 0,5 mq/ab di Ztl. Pessima performance
per quel che riguarda la politica del trasporto pubblico, alta
la produzione pro capite di rifiuti, la raccolta differenziata è
ferma sotto il 30%. Insufficiente lo sforzo negli acquisti verdi
della pubblica amministrazione, sostanziose le perdite della
rete idrica, mentre si mantiene abbastanza basso il consumo
elettrico ed è discreto il numero di aziende certificate. Nullo
o quasi l'eco management. Infine pesa negativamente anche la
parziale capacità di risposta data dall'amministrazione (70,4%).


Milano. Alti i livelli di inquinamento dell'aria, altissimi i
consumi idrici (i peggiori della classifica con 476,4
l/ab/giorno) e la presenza di nitrati nell'acqua (26,5 mg/l di
NO3). Nota dolente restano la depurazione (27%), la raccolta
differenziata sotto il 30% e gli elevati consumi elettrici.
Quasi nulle le isole pedonali, idem le Ztl e le piste ciclabili.
Discreta invece la presenza di verde urbano. Buona l'offerta di
trasporto pubblico, la presenza dei tram incide positivamente
sul fattore inquinamento e buono anche il numero di viaggi annui
per abitante (404). L'abusivismo edilizio è un fenomeno in scala
minore: ha solo 0,33 case abusive ogni 10mila abitanti ed è la
più virtuosa dopo Aosta e Torino.


Qualche spiegazione sulla metodologia utilizzata per Ecosistema
Urbano 2005. I dati analizzati, relativi all'anno 2003, sono
forniti dalle amministrazioni dei 103 capoluoghi d'Italia.
Numero di indicatori 26, selezionati sulla base di oltre 100
parametri ambientali (aria, acque, rifiuti, trasporti, verde
pubblico, energia, politiche), utilizzati per misurare la
sostenibilità dell'ambiente urbano. Il 30% rappresenta fattori
di pressione (sono quelli che riguardano inquinamento e
consumi), il 24% la qualità delle componenti ambientali e il 46%
la capacità di risposta e di gestione messa in campo dalle
amministrazioni.


L'edizione 2005 ha introdotto alcuni nuovi parametri tra cui la
capacità di risposta delle amministrazioni comunali, le perdite
della rete idrica municipale, l'impatto ambientale dei mezzi di
trasporto pubblico e la offerta del trasporto pubblico.


Non ancora tutte le città fanno il monitoraggio del benzene, che
quindi viene calcolato, ma non influisce sulla classifica.


L'Ufficio Stampa 02 45475777

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L'inghippo: l'abusivismo. Cominciamo a sistemarlo. Se non si
provvede il nostro giornale con il CCCVa avvierà una campagna
continua in tutta Italia sino alla presentazione dell'Ecosistema
urbano del prossimo anno.
E se non dovesse rivolgersi potrebbero esserci iniziative
legali, se si risolve il problema tecnico-giuridico della
legittimazione degli attori.
GdS

GdS 30 XI 04 -
www.gazzettadisondrio.it

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