Dopo il caso di Roma: il MODO per far sparire violenza e vandalismi e non solo negli stadi

di Alberto Frizziero

DalLA TRIBUNA D'ONORE!

L’arbitro con la fronte insanguinata e con il sostegno di un
guardialinee che lascia il campo di gioco dell’Olimpico: questa
l’immagine che nessuno avrebbe voluto vedere. Il colmo è poi che
l’oggetto, quale che sia, è stato lanciato (!!!) dalla tribuna
d’onore, oltre a tutto a notevole distanza e quindi un lancio
con forza non comune, se manuale s’intende.

Si ripropone quindi il problema della violenza negli stadi,
quale che sia la forma in cui essa si manifesta. Ribadito quanto
già abbiamo più volte affermato e cioè che si tratta di una
violenza che viene quantomeno incentivata dalle violenze verbali
di certe trasmissioni TV solite a drammatizzare anche il più
marginale particolare di una partita, occorre trovare il modo di
farla sparire.

IL MODO C'E'

Il modo c’é.

Gli stadi sono monitorati televisivamente in modo tale da poter
giungere alla identificazione di responsabili di risse o altro
fra i 50, 60, 70.000 presenti. In tribuna d’onore poi non ci
vanno in moltissimi e, per inciso, se il lanciatore (per ora)
ignoto era lì e salvo che non si tratti di un portoghese del
tutto abusivo, la tessera speciale qualcuno gliel’avrà pur data.
Il suo nome dunque in qualche elenco ci sarà pure. Ci si metta
tutto il tempo che ci vuole ma si identifichi l’autore della
malefatta, e magari anche per persone vicine dato che qualcuno
di loro si sarà ben accorto della bravata e quindi, tacendo, è
divenuto di fatto complice. Una volta identificato, a parte
eventuali conseguenze penali, si vada sul civile.

PER UN ATTO INCIVILE ANDARE SUL
CIVILE

Per un atto incivile andare sul Civile (intendiamo Codice
Civile).

I giornali parlano di 30 milioni di €uro di danni
per questo inqualificabile episodio, 60 milioni da far sborsare
al lanciatore (per ora) ignoto. Si conceda pure la rateazione:
due milioni di €uro all’anno per 30 anni, interessi calcolati e
aggiunti a parte.

Se poi quel bel tomo fosse un lavoratore dipendente, pignorate
le proprietà, auto e bicicletta comprese, si intervenga
prelevando il massimo possibile, vale a dire il quinto dello
stipendio, mese dopo mese, anno dopo anno senza condoni.

NON SOLO PER QUESTI CASI

E’ l’unico sistema che vale non solo in questi casi. Per i
graffittari che esprimono la loro arte sui treni, su muri magari
appena imbiancati ecc. ecc. stesso trattamento e così pure per
tutti coloro che, pensando di farla franca, esprimono il meglio
di sé con l’idiozia dei vandalismi.

Toccare la gente nel portafoglio, anche di quello futuro, è uno
strumento pedagogico di sicura presa sempre che non balzi
qualche bel tomo a dire che in nome della privacy il nome dei
vandali beccati e “portafogliati” non deve essere fatto. Col
cavolo!

E POI LA 2PUBBLICAZIONE PER
ESTRATTO"

Una volta sui giornali locali comparivano regolarmente avvisi
con l’estratto di sentenze a carico di commercianti condannati
dal pretore per disonestà varie (il caso più frequente era
l’olio dichiarato d’oliva senza esserlo). C’era la condanna ed
anche il pagamento della - si chiamva così - "pubblicazione per
estratto" sul giornale.

Nel caso di identificazione dei vandali e di conseguente
condanna al pagamento dei danni obbligatoria e non discrezionale
dovrebbe essere la pubblicazione in modo da far capire ad
aspiranti-lanciatori, ad aspiranti-graffittari, ad
aspiranti-vandali che cosa li aspetta, a loro e, per i
minorenni, ai loro genitori.
Alberto Frizziero

GdS 20 IX 04 -
www.gazzettadisondrio.it

Alberto Frizziero
Editoriali