E così questo Natale
L'aNSIA DI NATALE
L’aria di Natale aleggia in ogni dove. Persino i giornali più
“laici” si danno da fare ad inventare qualcosa per catturare
lettori. E non parliamo di Internet.
Non appena cliccate la fatidica parola su uno dei qualsiasi
motori di ricerca o Natività , vi appaiono una sfilza talmente
lunga di pagine che ci vorrebbero giorni per leggerle tutte.
Su La Stampa, per esempio, vi era giorni fa un Instant Poll su
qual era la canzone preferita natalizia. Tra le tante che ci
commuovono, le predilette sono And so this Christmas e Tu scendi
dalle stelle.
Ma poi, per i cristiani, come non citare i versi emozionanti del
profeta Isaia : «Svegliati, svegliati, rivestiti della tua
magnificenza Sion, indossa le vesti più belle» (Is 52,1),
seppure Gerusalemme è tuttora tormentata da lotte intestine di
cui non si riesce ad intravedere la fine, senza minimamente
pensare che un Dio si fa uomo, il Creatore che si fa creatura,
l’Eterno, dell’Antico di giorni che si fa bimbo per salvarci, ma
anche per essere adorato?
O anche quelli del Vangelo di Giovanni: «In principio era il
Verbo, / e il Verbo era presso Dio / e il Verbo era Dio. [...] /
E il Verbo si fece carne / e venne ad abitare in mezzo a noi;
[...] / Dalla sua pienezza / noi tutti abbiamo ricevuto / grazia
su grazia. [...] / Dio nessuno l’ha mai visto: / proprio il
Figlio unigenito [Dio], / che è nel seno del Padre, / lui lo ha
rivelato» (Gv 1,1.14.16.18).
I Padri della Chiesa dicono che il Signore ci è apparso piccolo
per conquistare la nostra tenerezza. Un bambino non fa paura,
desta amore e commozione. Chissà: con i tanti milioni di piccoli
che vengono venduti, stuprati, uccisi dai ricconi del Nord e del
Sud per il loro lurido divertimento, qualche dubbio viene.
Nelle melodiose parole citate si racchiude il mistero del Natale
il cui significato cristiano rischia di essere sommerso e quasi
cancellato dall’onda di consumismo che lo accerchiano, però c’è
la tradizione del presepio, sempre viva checché ne dicano coloro
che pensano di sostituire Gesù Bambino con Cappuccetto rosso.
Dal Nord al Sud d’Italia
c’è un globale fiorire di presepi e...
Di fatto, dal Nord al Sud d’Italia c’è un globale fiorire di
presepi e di mostre sulla Natività da riempire il cuore di
speranza, sebbene la tendenza a minimizzare le tenaci tradizioni
del nostro Paese in nome di una interculturalità becera( non si
distrugge ma si arricchisce la civiltà di un popolo) cominci a
prendere piede in diverse scuole italiane.
Sono tante e tali le manifestazioni gioiose per la nascita di
Gesù che descriverle tutte ci vorrebbero più giorni.
Roma. Un po' per ricordarne alcune, a Roma, per esempio, fino al 9
gennaio 2005 , resterà aperta la mostra al palazzo della
Cancelleria «Venite Adoremus. Le immagini della natività da
Dürer a Tiepolo». Sono centoventi le incisioni, provenienti da
numerose collezioni tra cui la biblioteca Casanatense di Roma e
dall'Istituto nazionale per la grafica, ad essere esposte in un
percorso suddiviso in diverse sezioni: quella nordica, tedesca e
fiamminga con maestri come Dürer e Rembrandt, quella francese
con incisioni di Mellan e Doré e quella italiana dal XV al XIX
secolo con Carracci, Salvator Rosa, Guido Reni e Tiepolo.
A Urbino invece, dal 12 dicembre 2004 al 6 gennaio 2005 la
città marchigiana patrimonio dell’Unesco, ospita una singolare
iniziativa denominata “Le vie dei Presepi”.
Protagonisti, negli angoli più suggestivi del centro storico,
saranno tante Natività realizzate artigianalmente da diversi
artisti con i più disparati materiali (pietra, cartapesta,
stoffa, ceramica, sughero, ecc.). I Presepi, da quelli più
rappresentativi provenienti dalle capitali indiscusse di
quest’arte (la Puglia e la Campania con in testa Napoli),
daranno vita ad un originale percorso espositivo nel cuore della
cittadina.
Partendo dall’Oratorio di San Giuseppe, dove si trova il
capolavoro in stucco a grandezza naturale che l’urbinate
Federico Brandani ha realizzato verso la metà del ‘500,
l’itinerario porterà le persone nelle principali vie del centro
storico, le tante chiese storiche, luoghi sacri, edifici
pubblici, fino ad arrivare nel quartiere, di nuova costruzione,
La Piantata.
Tra tutti, però, spiccherà il presepe a grandezza naturale
allestito in cattedrale e realizzato, con bronzo, ferro e altri
materiali fusi, levigati e patinati, dall’artista “Pippi”
Balsamini.
In mostra anche le Natività provenienti da tutto il Mondo. Una
sezione sarà interamente dedicata ai presepi di piccole
dimensioni: a partire da quelli realizzati all’interno di un
vongola o frutti di mare, guscio di noce, lampadine elettriche
ed altri minuscoli oggetti. Presenti lungo il percorso
espositivo un presepe del ‘700 sicuramente eseguito dagli
allievi del Brandanti, un altro addirittura realizzato con ossa
umane, ampolle e reliquie di Santi. Tra i tanti, diversi e unici
presepi spicca quello dell’800 in stile romano, nel quale è
stato ricostruito fedelmente un quartiere della città di Roma,
con statuine in movimento e luminarie.
Non mancheranno le opere di tanti appassionati maestri locali:
una serie di presepi costruiti completamente a mano. Oltre ad
artisti noti nel campo, la creazione degli oltre 200 presepi è
affidata anche a privati cittadini, scolaresche, associazioni,
contrade ed enti di Urbino.
All’interno del complesso monumentale San Francesco, spazio alla
ceramica, per l’esattezza a forme e decori, rappresentanti la
nascita di nostro Signore Gesù Cristo, provenienti da importanti
centri e scuole di produzione dell’antica arte: Urbania
(l’antica Casteldurante), Grottaglie e buona parte della
cittadine appartenenti all’Aicc (Associazione italiana città
della ceramica) .
Urbino. Diverse le novità di questa edizione. Prima fra tutte l’apertura
di una prestigiosa esposizione di pittura, scultura, incisione,
al Collegio Raffaello di Urbino, dove le opere di celebri
artisti del panorama nazionale, daranno vita ad una mostra sulla
Natività.
In programma anche una serie di concerti di musica sacra,
classica e tipica natalizia, previsti negli stessi luoghi dove
sono allestiti i presepi.
Coinvolti nell’iniziativa anche gli istituti scolastici del
territorio pesarese, i quali realizzeranno presepi di ogni tipo.
“Le vie dei Presepi” sono visitabili dalle 10.30 alle 12.30 e
dalle 16 alle 19, con ingresso gratuito.
Bari. Anche a Bari vi è una mostra sui presepi del mondo, però in
chiave attuale, perché in esso vi è proprio la povera gente, la
stessa che adorò con trepidazione il Salvatore quando nacque in
quel tempo famoso in cui era governatore della Siria un certo
Quirinio a nome della potenza romana( sostituita ora quasi
dappertutto dall’americana).
Qualche tipo?
Nella parrocchia di San Sabino(Bari), vi sono accanto alla mappa
di Peters su cui sono disegnati i continenti «nelle giuste
proporzioni», i presepi etnici posati sui tavoli che raffigurano
Africa, Asia e America latina e del Sud, e sulle carte di Europa
e America del Nord nessuna Natività ma solo un bel recinto di
filo spinato per indicare i cosiddetti "centri di permanenza
temporanea" per immigrati, perché oggi sono i poveri del mondo
che in Occidente trovano solo chiusura. Poi vi è il presepe sul
tema «Erode uccide ancora», mentre nel quartiere fiorentino
delle Piagge hanno pensato invece di far nascere Gesù in una
grande tenda nella palestra che ospiterà la messa della Vigilia,
«è un modo per raffigurare la precarietà, gli sfratti, la
carenza di case e cittadinanza». Firenze. Nel cuore di Firenze si mostra
il profilo del presepe di Mario Ceroli, legno grezzo e i colori
dell’iride a disegnare con grazia il profilo della Sacra
Famiglia sotto le Logge degli Uffizi, con San Giuseppe a cullare
il bimbo «per toglierlo dall’eterno ruolo di comprimario», del
resto gli sarà pure capitato, no? La comunità di don Enzo Mazzi,
mette in scena all’Isolotto: quattro atti a narrare la nascita
di Maometto, del Buddha, del Sole e finalmente di Gesù, «i
bambini stanno facendo un lavoro sul senso della vita che nasce
nelle varie religioni e culture, l’idea è favorire il loro
orizzonte di mito e accostare, intrecciare anziché togliere,
evitando di indicare la natività cristiana come qualcosa di
contrapposto e superiore agli altri». Invece un missionario
dipingerà il Bambino di nero, per ricordare i 15 anni passati in
Africa, mentre bianchi saranno i re Magi e porteranno in dono il
permesso di soggiorno e la liberazione dai centri temporanei ai
tanti immigrati che vi stazionano.
Milano. Al Beccaria di Milano, vi è un presepio tutto di cioccolato
fatto anche da tanti ragazzi nordafricani.
Napoli. A Napoli, patria dei
più bei presepi del mondo, se ne farà uno vivente nelle vie del
centro assieme alle suore della Carità di Vico Paparelle perché
il Bambino, attraverso i bambini, guarisca il cuore della gente
e sconfigga la violenza.
Però se proprio si vogliono allargare gli orizzonti e
rassicurarsi che il presepio non sparirà in alcun modo
dall’Europa cristiana, basta andare sui seguenti Siti:
Presepi.it che offre ricchissime pagine web. Si può leggere la
storia del presepe, conoscere le tradizioni di questa autentica
arte, incontrare virtualmente i presepisti. E ancora, si può
sapere degli eventi connessi alle rappresentazioni del Natale o
accedere al catalogo on line delle più belle opere presepiali
italiane.
Specializzate nei celeberrimi presepi napoletani sono le pagine
web di Presepe.com, sito dove si vendono on line i presepi di
S.Gregorio Armeno, la via nel cuore di Napoli dove ogni anno si
possono comprare o anche soltanto ammirare opere di grande
valore.
Vingar.com è invece un sito dedicato ad illustrare l'opera del
maestro Vincenzo Garofalo, artista di Torre del Greco, i cui più
bei presepi arricchiscono collezioni nel mondo, come quella
vaticana.
Garofalo realizza presepi utilizzando corallo, giada, turchese,
lapislazzuli, brochantite, pietre minerali e fossili marini.
Sulle pagine di Interservice in mostra le opere di un artista
che fa pastori napoletani di ispirazione settecentesca.
Ma la Rete offre anche le pagine web di Italianarts per ordinare
on line statuette del presepio create secondo la tradizione
siciliana: a mano in terracotta, rivestite di stoffa.
Foto e immagini via Internet anche sui presepi viventi, come
quello di Oria, uno dei tanti che a ogni Natale vengono
rappresentati nelle piazze e nelle strade d'Italia.
Tra le pagine di Geocities si trova una panoramica delle più
importanti storie e leggende che riguardano il presepio.
E una directory di link a siti presepiali di tutto il mondo è su
Bravenet.com
Usanze
natalizie
E, tanto per rinforzare la nostra memoria, è impossibile non
citare alcune delle più caratteristiche usanze natalizie,
spaziando soprattutto nell’Unione europea, perché qui e proprio
qui, anche se i “grandi”( ma dove!) politici hanno ignorato che
la nostra civiltà si è costruita sul cristianesimo e sui valori
del Vangelo, per aprire le braccia( anche noi le apriamo) a
culture che saranno sempre in guerra con noi perché “Dio lo
vuole”( e non sono più le crociate, ma i mortiferi integralismi
islamici che vedono tuttora la connivenza con l’occidente come
un’apostasia).
Il Natale tra LEGGENDE e CULINARIA.
FRANCIA
Il presepe, chiamato CRECHE è molto popolare.
Si brucia il legno di Natale, un grande legno che deve ardere
durante tutto il giorno di Natale, dopodiché si mangia la "Buche
de Noel", una torta al cioccolato che assomiglia ad un legno
POLONIA
In Polonia, la vigilia di Natale è chiamata Festa della Stella,
e la tradizione vuole che, sino a quando non compare in cielo la
prima stella, non si debba iniziare la cena.
Le famiglie polacche celebrano il Natale con un pasto di 12
portate.
Si lascia sempre un po' di spazio in tavola, in caso arrivi un
ospite inatteso.
In molte case ancora oggi si mettono dei covoni di grano nei
quattro angoli di una stanza, in memoria della stalla dove
nacque Gesù Bambino.
L'albero di Natale si addobba il giorno della vigilia, cioè il
24. Ed in questo giorno si mangiano solo cibi magri come il
pesce o la verdura e comunque non si usano i grassi come burro o
olio neanche per fare i dolci. In questa stessa notte arriva
anche Babbo Natale e porta i regali ai bambini. Spesso a Natale
‘ essendovi la neve, si va fuori per accendere un bel fuoco ed
arrostire delle salsicce mentre i bambini si divertono con lo
slittino
SPAGNA
In Spagna le celebrazioni per il Natale iniziano l'8 dicembre
con l'Immacolata Concezione.
I presepi sono chiamati "Nacimientos", e proprio come da noi,
sebbene le “innovazioni” di Zapatero lascino perplessi molti in
campo etico, si preparano all'interno delle case e delle chiese.
Le famiglie si riuniscono per cantare i canti tipici di Natale
davanti alla scena della Natività. Si donano vestiti e cibarie
ai più poveri per portare fortuna nel nuovo anno. Il 6 gennaio i
Re Magi (sulla via per Betlemme) portano dei doni ai bambini.
I regali se li scambiano il 6 gennaio quando arrivano "los
Reyes", cioè i re magi, che naturalmente fanno un arrivo alla
grande con quella che si chiama "la cavalcata de los reyes"; ce
ne sono varie in tutte le città spagnole, in Barcellona stessa
ce ne sono diverse anche se la maggiore li fa partire dal mare
per finire poi al Parco della cittadella. In quel giorno sfilano
carri bellissimi con i re magi che distribuiscono alla folla
caramelle. Adesso anche Babbo Natale con il consumismo comincia
a portare qualche regalo la notte di Natale, però essenzialmente
tutto si svolge il 6 gennaio.
GERMANIA
L'Albero di Natale è originario della Foresta Nera in Germania.
Alcuni dolci tipici del Natale, come il marzapane, sono propri
di questa zona. Qui si utilizzano moltissimo il Calendario
dell'Avvento e la Ghirlanda dell'Avvento per segnare quanti
giorni mancano sino al Natale. In questa nazione si può dire che
il periodo natalizio inizia già a novembre. Il giorno di San
Martino l’1/11 durante il quale le scuole organizzano per il
tardo pomeriggio delle processioni dove i bambini portano delle
lanterne, che hanno costruito con l 'aiuto dei maestri, e che
servono per illuminare la strada a San Martino. In alcuni luoghi
c'è anche la tradizione di andare nei cimiteri per portare la
luce là dove c'è il buio.
Il 6 Dicembre arriva San Nicola che porta ai bambini dei
cioccolatini o delle casette fatte con il pan speziato e altre
bontà da mangiare.
Nel periodo dell'avvento vengono intrecciate delle ghirlande
dove poi nelle quattro domeniche precedenti il Natale sono poste
delle candele e si addobba la casa. In questo periodo si
preparano molti dolcetti come i Lebkuchen o il Christollen e si
beve vino speziato. Il 24 dicembre si decora l'albero e alla
sera arriva il Christkind (il Bambino Gesù) e in alcuni luoghi
Babbo Natale per consegnare i regali a chi è stato bravo.
In questo giorno la tavola viene guarnita con particolare cura e
si mangia l'oca arrosto o la Carpa Blu.
Austria
In Austria il periodo natalizio inizia con l'avvento.
In questo periodo si preparano diversi biscotti e un pane
speziato,
chiamato "Früchtebrot" e si addobba la casa.
In molte case c'è una corona d'avvento con quattro candele che
vengono accese le quattro domeniche prima di Natale.
Molti bambini hanno un calendario dell'avvento per contare i
giorni fino a Natale. Ogni giorno aprono una finestra, dietro la
quale si trova una piccola sorpresa.
In questo periodo alcuni bambini scrivono una lettera a "Gesù
Bambino" con i loro desideri per Natale.
Il 5 o 6 dicembre arriva San Nicola, spesso accompagnato dal
"Krampus", che porta dei piccoli regali ai bravi bambini. A
Salisburgo e nei dintorni c'è anche l'usanza del passaggio dei
"Perchten".
Una tradizione in Austria sono i mercatini di Natale durante il
periodo natalizio per godere della sua festosa atmosfera.
A Salisburgo non si può dimenticare la tradizione del "Canto
d'Avvento" (Adventsingen). È uno degli appuntamenti culturali
più famosi del periodo prenatalizio.
La vigilia di Natale l'albero di Natale viene addobbato con
stelle di paglia e candele. La famiglia si riunisce intorno
all'albero per lo scambio dei doni.
DANIMARCA
Nella tradizione danese il periodo natalizio inizia con l'
avvento. In questo periodo i bambini si trasformano in folletti
(gli aiutanti di Babbo Natale) e si divertono con piccoli
scherzi nell'ambito familiare. Nelle case si beve il "Gluhwein"
un vino speziato arricchito con mandorle e uvetta. La vigilia
viene trascorsa in famiglia e in questo giorno si addobba anche
l'albero con palline e bandierine danesi. Il pranzo tradizionale
comprende l'oca arrosto con cavoli, patate scure (piccole patate
fatte caramellare in zucchero grezzo) e il tipico dessert "ris à
l'amande", cioè riso alle mandorle, dove nel riso viene nascosta
una mandorla intera e chi la trova (di solito si fa trovare al
bambino più piccolo) riceve un bel regalo. I bambini vengono
vestiti come folletti, cioè di rosso con un cappello a punta e
aspettano lo Julemann (Babbo Natale) che porta i regali.
FINLANDIA
La notte di Natale i bambini si mettono a guardare dalle
finestre, perchè sanno che Babbo Natale non tarderà molto ad
arrivare. Anche lui abita in Finlandia, in una zona chiamata
Lapponia.
Babbo Natale vive con Mamma Natale e tanti piccoli aiutanti
all'interno di una montagna chiamata Korvatunturi. Questa
montagna ha tre orecchie in modo che Babbo Natale può ascoltare
tutti i messaggi che gli arrivano da tutto il mondo. L'entrata
della montagna è però così segreta che finora nessuno è riuscito
a scoprire dove sia. La sua renna preferita si chiama Rudolph ed
è una molto particolare perchè ha il naso rosso che brilla.
Prima di Natale, Babbo Natale deve leggere tante lettere ed è
per questo che ci sono tanti elfi che lo aiutano.
Naturalmente, cliccando sulle parole Babbo Natale, si troveranno
tante cose curiose che lo riguardano. Questa, però, è una tipica
usanza nordica.
Oltre al classico albero di Natale, viene preparato all'esterno
delle case un secondo alberello per gli uccellini.
Si tratta, infatti, di un covone di grano legato ad un palo e
addobbato con semi appetitosi. Anche in altri paesi c'è questo
simpatico pensiero verso i piccoli volatili che riempiono con il
loro cinguettio le ore della giornata; ad esempio in Germania,
soprattutto nel sud, la gente sparge dei grano sul tetto delle
case affinché anche gli uccellini possano far festa il giorno di
Natale.
GRAN BRETAGNA
In Inghilterra le tradizioni natalizie non si distaccano molto
da quelle degli altri paesi. Per i bambini natale comincia già a
novembre quando iniziano a scrivere la lista dei regali che
vogliono ricevere e i negozi addobbano le vetrine con temi
natalizi. Da dicembre si inizia ad aprire il calendario
dell'avvento e due settimane prima di natale si inizia a
decorare la casa e l'albero, che viene abbellito con luci e
fiocchi. La sera della vigilia, i bambini appendono delle calze
per Father Christmas e per ringraziarlo dei regali gli lasciano
un bicchiere di latte e un dolce (mince pie) e per la renna
Rudolph, una carota. Il giorno di Natale è il più bello perchè
si aprono i regali che Babbo Natale ha lasciato dentro un sacco
sotto all'albero. Il giorno di Natale si sta insieme ai parenti
e si mangia tacchino ripieno accompagnato da mirtilli e per
dolce si prepara sempre il Christmas Pudding o Christmas Cake.
Alle 3 del pomeriggio in televisione c'è sempre il discorso
della Regina.
Però tutto è celebrato in onore di Gesù Cristo, redentore
dell’umanità.
Irlanda
Un tempo la caccia allo scricciolo era tradizione seguita il 26
dicembre in tutta l'Irlanda.
Il motivo di tanto accanimento contro questo uccellino è da
ricercare nella leggenda che accompagna il martirio di Santo
Stefano. Si narra infatti che il Santo si fosse nascosto dietro
un cespuglio per sfuggire ai suoi persecutori, ma fosse stato
scoperto a causa di uno scricciolo che volò via dal nascondiglio
svelando quindi la presenza del martire.
Per questo motivo il 26 dicembre di ogni anno, gruppi di uomini
ricordano questo episodio, fingendo di dargli la caccia, di
catturarlo e poi di condurlo legato ad un bastone di casa in
casa cantando e facendo la questua.
Naturalmente è solo una finzione: oggi nessuno scricciolo deve
temere per la propria incolumità.
OLANDA
Durante il mese di dicembre in Olanda si respira aria di festa.
San Nicola è appena passato e già ci si affretta ad addobbare le
case per le feste natalizie con alberi di Natale, ghirlande e
innumerevoli candele. Anche i viali e le strade commerciali sono
decorate e le luci, le canzoni natalizie e i Babbi Natale creano
una bellissima atmosfera.
La tradizione vuole che il giorno di Natale e la vigilia in
Olanda vengano festeggiati in famiglia, intorno all’albero di
Natale, davanti al camino o riuniti intorno alla tavola.
Molti olandesi diventano per l’occasione esperti culinari e
preparano qualcosa di speciale per l’occasione. Non c’è un vero
e proprio piatto tradizionale che si cucina per Natale, ma il
pollo, il tacchino e la gallina sono i piatti più richiesti. Non
mancano le ciambelle alla mandorla, in particolare le
ciambelline di Natale che vengono appese all’albero e
lo“stollen”: un pane dalla forma rotonda ovale, farcito con
uvetta, pasta di mandorla e ribes. Ogni occasione è buona per
assaggiarlo: il giorno di Natale a colazione, a pranzo o come
spuntino. La visita ad uno dei tradizionali mercati è inoltre
l’occasione per assaggiare salsicce calde e vin brulè.
ROMANIA
Le domeniche d'avvento ci si riunisce tra familiari. I
preparativi per il Natale iniziano solo un paio di giorni prima
della Vigilia. A scuola viene insegnata la storia di Gesù( ma
con tutti i restayling politici che vi sono stati qui c’è da
dubitarne) Poi di solito si organizza una rappresentazione e
ogni bambino svolge un ruolo, chi impersona Maria, chi Giuseppe,
chi l'asino e così via. Anche la preparazione dei vestiti è
entusiasmante perchè vengono cuciti dalle mamme. Il 24 dicembre,
di pomeriggio i bambini in gruppo vanno per le strade del paese
e bussano alle porte delle case per entrare. Di solito la gente
apparecchia nella sala un tavolo con una tovaglia bianca: i
bambini vi si mettono intorno e recitano la storia della nascita
di Gesù.
La Vigilia si partecipa alla messa e lì si rappresenta di nuovo
la nascita di Gesù per tutti i fedeli. Il Natale è sempre stata
una festa molto bella che si trascorre insieme alla famiglia e
ai parenti.
Quando in Romania c'era il regime comunista si cercava di tenere
i bambini lontani dalla chiesa, ma il Natale è una festa troppo
bella per rinunciarvici, così è stata sempre festeggiata.
SVEZIA
Durante il periodo natalizio le case vengono addobbate con
decorazioni fatte con la paglia, con dei fiori soprattutto
rossi, ma anche rosa, bianchi oppure blu chiaro, e con dolcetti
speziati che poi vengono appesi. I bambini usano il calendario
dell'avvento per contare i giorni fino a natale e ogni giorno
aprono una finestrella. L’albero si addobba il giorno prima di
natale. La sera di Natale si mangia una minestra di riso, delle
polpettine e salsicce. Dopo la cena solitamente ci si riunisce
intorno all'albero per cantare. Solo a questo punto arriva Babbo
Natale.
Durante il periodo natalizio in Svezia c'è un'altra bella festa
che è molto sentita: Santa Lucia. Questa festa si celebra il 13
dicembre quando c'è il solstizio d'inverno. Di solito in una
famiglia è la figlia maggiore che si veste come Santa Lucia,
cioè con una tunica bianca, una cintura rossa e in testa una
corona con delle candele accese e porta un vassoio con dei dolci
e li offre a tutta la famiglia.
UNGHERIA
S. Nicola, è il 6 dicembre. In ungherese: Miklós, da cui viene
il nome Mikulás, inteso come Babbo Natale.
Al contrario delle tradizioni anglosassoni, Mikulás non viene a
Natale, ma il giorno del suo onomastico e porta solo dolci
(impacchettati in una bustina rossa) ai bambini buoni e
fraschette dorate ai cattivi. In questo senso somiglia alla
Befana italiana.
Similmente ad altri paesi europei, si usa addobbare l'albero di
Natale, ma solo alla Vigilia di Natale e non prima. Come addobbi
si utilizzano anche dolcetti (in genere cioccolatini) a forma
ovale, impacchettati in carta lucente. I bambini trovano il
regalo (che non viene attribuito a Babbo Natale, ma al bambino
Gesù) sotto l'albero la stessa sera. A mezzanotte si va alla
messa.
MESSICO
La settimana di Natale viene celebrata in tutto il Paese con le
“posadas”, a ricordo del pellegrinaggio di Giuseppe e Maria in
cerca di un posto dove far nascere il bambino. Ad accompagnare
questa processione ci sono anche numerosi bambini che bussano di
porta in porta per cercare un riparo per Giuseppe e Maria.
Alla fine di questa processione vengono organizzati grandi
pranzi durante i quali si rompono le “pentolacce” o "piñata" ,
fatte di cartapesta e contenenti frutta, canditi e dolci.
Argentina
Anche se l'Argentina è all altro capo del mondo, si può dire che
il Natale viene festeggiato come in Italia. L'unica differenza è
che in Argentina a dicembre è piena estate. Il giorno più
importante è il 24 dicembre, dove la sera si riunisce la
famiglia e solitamente si mangia l'asado (carne alla brace). Poi
si brinda con panettone e spumante. Naturalmente nelle case si
addobba l'albero di Natale, un albero di plastica, perchè quello
vero si seccherebbe subito. Fino a pochi anni fa i regali li
portavano i Re Magi a gennaio e i bambini lasciavano fuori dalla
porta una scarpa e un pò di acqua e dell'erba per i cammelli.
CANADA'
In Canada si decora la casa con addobbi natalizi come corone di
alloro, luci colorate e con l'albero di natale. La settimana
prima di natale si scrive la lettera a Santa Claus per dirgli
quali regali si desiderano ricevere. I bambini appendono anche
delle calze in modo che Babbo Natale le possa riempire con
caramelle e cioccolatini. In alcuni paesi esiste ancora la
tradizione per i bambini di andare a cantare di casa in casa le
canzoni natalizie. Come compenso ricevono qualche moneta, o dei
dolcetti o qualcosa di caldo da bere. Il pranzo natalizio
tradizionale consiste nel tacchino ripieno con contorno di
patate e salsa di mirtilli. In alcune famiglie invece del
tacchino si cucina l'anatra arrosto.
Buon
Natale in tante lingue
E, nel caldo abbraccio di Gesù Bambino, nato da una donna
diciamo Buon Natale in tante lingue:
Arabo: Idah Saidan Wa Sanah Jadidah; Bulgaro: Tchestita Koleda;
Catalano: Bon Nadal i feliç any nou Ceco: Prejeme Vam Vesele
Vanoce a stastny Novy Rok Cinese: (Cantonese) Gun Tso Sun
Tan'Gung Haw Sun Danese: Glædelig Jul Ebraico: Mo'adim Lesimkha.
Chena tova ; Finnico: Hyvaa joulua Francese: Joyeux Noel
Giapponese: Shinnen omedeto. Kurisumasu Omedeto Greco: Kala
Christouyenna Islandese: Gledileg Jol Inglese: Merry Christmas
Irlandese: Nollaig Shona Dhuit, o Nodlaig mhaith chugnat Latino:
Natale hilare et Annum Faustum! Norvegese: God Jul, o Gledelig
Jul Olandese: Vrolijk Kerstfeest en een Gelukkig Nieuwjaar! o
Zalig Kerstfeast Polacco: Wesolych Swiat Bozego Narodzenia o
Boze Narodzenie Portoghese:Feliz Natal Romeno: Sarbatori Vesele
Russo: Pozdrevlyayu s prazdnikom Rozhdestva is Novim Godom
Serbo: Hristos se rodi Slovacco: Vesele Vianoce Spagnolo: Feliz
Navidad Svedese: God Jul Tedesco: Froehliche Weihnachten Turco:
Noeliniz Ve Yeni Yiliniz Kutlu Olsun Ukrainino: Srozhdestvom
Kristovym Ungherese: Boldog Karácsonyt, senza dimenticare che:
In Maria fu preparato il disegno di salvezza
In Maria fu preparato il disegno di salvezza
“O abisso della bontà e dell’amore di Dio per gli uomini! Ma
noi, nonostante questo smisurato amore, ci sottraiamo al suo
servizio. Perché Dio è in mezzo agli uomini? Gli uomini ne
indagano il motivo mentre dovrebbero adorare la sua bontà. O
uomo, che fare con te? Finché Dio rimane nelle altezze, tu non
lo cerchi; quando discende accanto a te e conversa con te nella
carne, non lo accogli ma cerchi il motivo per il quale hai
potuto diventare familiare con Dio. Sappi che per questa ragione
Dio è venuto nella carne, perché era necessario che questa
carne, oggetto di maledizione, fosse santificata; che questa
carne debole, fosse rafforzata; che questa carne, estranea a
Dio, gli diventasse familiare; che questa carne caduta dal
paradiso, fosse risollevata nei cieli. E qual è il luogo in cui
lavora a tale disegno di salvezza? Il corpo della Santa Vergine
Maria” (da: s. Basilio Magno, Omelia sulla natività di Cristo
2).
Maria De Falco Marotta & Team
GdS 20 XII 04 -
www.gazzettadisondrio.it