Chi può salvare la cultura occidentale? E se si riuscisse a costruire un'alleanza tra Chiesa Cattolica e Massoneria (e tra Massoneria e Chiesa Cattolica)? Primo articolo

I futuribili - Le Marais, la Palude - Non provocazione o boutade ma seria anticipazione - Massoneria e religione oggi ( posizioni ufficiali) - Dall'allocuzione 2004 del Grande Maestro avv. Gustavo Raffi - Tre motivi di rifl


I futuribili


Il problema cui pochi dedicano attenzione è quello dei
futuribili che non sono una sorta di gioco d’azzardo con il
tempo che verrà o un esercizio mutuato dalle centurie di
Nostradamus.
I futuribili sono, come da etimologia, i “futuri possibili”
e i futuri possibili richiedono, per essere disegnati, non
solo accuratezza di analisi ma metodologie appropriate. Il primo
aspetto é che nel formulare ipotesi e valutazioni bisogna
staccarsi dal contesto attuale e cercare di porsi avanti nel
tempo.

Oggi in Italia abbiamo – esemplificazione – un extracomunitario
regolare su 22 italiani. Qualsiasi futuribile relativo al,
poniamo, 2015 deve dare per acquisite due cose: che questo
rapporto sia salito a 1 su 16 circa nonché la crescita, avvenuta
e in corso, nella scala sociale, elementi di scenario tutt’altro
che irrilevanti. E magari anche che nel 2015 la presenza
economica, e quindi anche politica, di altri Paesi, in
particolare della Cina, sarà ben diversa dall’attuale con i
condizionamenti d'ogni tipo conseguenti. E magari anche che in
tale data comincerà a porsi il problema della sostituzione
progressiva del petrolio come fonte energetica. Eccetera,
eccetera.

La ricerca dei futuribili sarebbe oggi, come non é, una priorità 
quantomeno per chi é attento al domani di figli e nipoti.



Le Marais, la Palude


Nel tempo rivoluzionario  in Assemblea Nazionale di Francia
con Girondini e Montagnardi c’era quel gruppo numeroso di
deputati, gruppo chiamato per l'incertezza, la titubanza, la
cautela e quant'altro “la Palude”, “le Marais”; “la storia
passava davanti a loro e loro manco se ne accorgevano.

Si suol dire della storia “magistra vitae” ma poi raramente si
fa tesoro di questa attribuzione. La storia insegna. La storia
ammonisce. La storia stimola la riflessione dei riflessivi.
Sbaglieremo, ma non vogliamo imitare quelli del Marais.

La storia ci sta passando davanti, e in termini, ahimé, tutt’altro
che lusinghieri per quella che potremo chiamare la civiltà
occidentale, sulla via del declino. Paradossale, si può pensare,
che si parli di declino nel momento in cui per la prima volta il
nostro continente – 25 Paesi per ora - si unisce, in cui
l’Europa si dà un’ordinamento, creando premesse per ulteriori
passi in avanti, sostanzialmente per un’Europa federale. Tutt’altro
che paradossale. Queste novità sono infatti, in parte, figlie di
quel declino di cui si diceva dianzi, che è già iniziato, che
viene esorcizzato da chi ne avverte l’incombere.

Il declino è celato, è dentro, è un tarlo, ad esempio, nascosto
dalla parola diritti, da quei diritti che sempre più in alto e
in largo vengono rivendicati mentre sempre più sommesso è il
richiamo ai doveri. Ne parleremo nel terzo e conclusivo
articolo. in cui verrà dimostrato l’assunto, sintetizzato nel
titolo.



Non provocazione o boutade ma seria anticipazione

Lo scrivente - bene avvertirlo - è nel pieno possesso, poche
o tante che siano, delle facoltà mentali.

L’anticipazione è seria.

Non si tratta né di una provocazione né di una boutade. Come si
suol dire van messe nel conto critiche da destra e da sinistra,
e magari dire critiche per qualche caso potrà essere ancora dir
poco. Ai critici chiediamo solo di aver pazienza, anche perché
se anatemi ci sono da lanciare farlo oggi o fra venti giorni non
cambia niente.

Letto il presente articolo, il secondo su intolleranza religiosa
e principi, il terzo destinato a tirare le somme, solo allora
sarà il momento di tirare le pietre, confidando che almeno due o
tre su cento lettori non si dice condividano ma quantomeno siano
indotti a riflettere. I lettori di questo giornale d'altronde
sono abituati alle anticipazioni. E finora non sono mai stati
delusi. Per quella presente occorrerà aspettare un po' di tempo,
ma l'esito non sarà dissimile dai precedenti casi.

Massoneria e religione oggi ( posizioni
ufficiali)
C’era chi, fino a non molto tempo fa, festeggiava il 20
settembre per quella breccia di Porta Pia infilando la quale i
bersaglieri di Raffaele Cadorna aprirono “la questione romana”,
con grande soddisfazione di tutto il mondo anticlericale
italiano mentre il Papa scomunicava e invitava i cattolici a non
entrare in politica e via dicendo.

In realtà avrebbe dovuto essere la Chiesa a inserire la data del
20 settembre fra le sue feste più importanti dell'anno: fausto
giorno quello della cancellazione dell'anomalo potere temporale
dei Papi!

L'anticlericalismo di casa nostra, in gran parte diverso da
quello figlio dell'illuminismo, ha la sua genesi, quasi come
elemento costitutivo del DNA, specialmente nei territori dello
Stato Pontificio per una esecrabile commistione tra acro e
profano. Un accenno solo: si pensi alla Serenissima Repubblica
di Venezia, aperta ad ospitare i vari Paolo Sarpi, spiriti
liberi e a rischio altrove di rogo Savonaroliano, prima ad
ospitare gli Ebrei, sia pure nel Ghetto, ma primi, eppure con
alto senso della religiosità pubblica e privata senza frange di
anticlericalismo. Una Serenissima Repubblica ripetutamente
scomunicata per cose che con l'anima non c'entravano nulla ed
avevano invece attinenza con Ferrara, i confini e via dicendo...

L'anticlericalismo ostentato era figlio di questa particolare
situazione italica. Vale la pena di ricordare come Vittorio
Emanuele III, firmato l'11 febbraio 1928 il Concordato e data la
mano al Cardinale Gasparri, plenipotenziario del Vaticano,
avesse vistosamente fregato la sua mano sul non lungo pantalone
destro per pulirla da questo insano contatto con il cardinale...
Ma magari vale anche la pena di ricordare un altro episodio,
marginale, di periferia ma pur esso significativo quanto quello
che aveva visto protagonista il Re d'Italia. Una gustosa cronaca
di fine ‘800 sul giornale massone valtellinese, ….. consultabile
nella Biblioteca di Villa Quadrio a Sondrio, che riferiamo nella
sostanza (con la precisazione che il nominativo del “prete”, che
poi era l’Arciprete di Sondrio, è nascosto nei recessi della
memoria, per cui ne usiamo uno a caso):

“Il giorno… tale Antonio Rossi , di professione prete,
camminando in Via Scarpatetti è scivolato finendo a terra.

Nell’occorso si è prodotto la rottura del femore.

Ben gli sta!”

Indubbiamente nelle diverse logge massoniche, compresa la
"Maurizio Quadrio" di Sondrio, quest'anticlericalismo era, di
fatto, di casa e il sentimento ostile era vivacemente ricambiato
dagli ambienti cattolici nei confronti della Massoneria
(l'opposizione che essa trovò in altri ambienti, compreso il
Fascismo che le fece una lotta senza quartiere, aveva - e, per
quello che resta di questa opposizione in taluni ambienti -, ha,
ben altre motivazioni).

E' bene, sondando i futuribili, andare a vedere come sia la
situazione oggi, in un momento cioè in cui molti sono rimasti
ancorati a quello stereotipo, in questo campo come magari per
altri settori.



Dall'allocuzione 2004 del Grande Maestro avv.
Gustavo Raffi


A questo punto crediamo che non vi sia modo migliore per
puntualizzare la situazione attuale che rifarci a posizioni
ufficiali.

Non interpretiamo ma riferiamo, con una sintesi dell'amplissima
allocuzione 2004  - Rimini“ del Grande Maestro del Grande
Oriente d’Italia - Palazzo Giustiniani, avv. Gustavo Raffi.

Dall'allocuzione 2004 del Grande Maestro avv. Gustavo Raffi

Religione. <
La nostra Istituzione che, non a caso, si
colloca tra le Massonerie “regolari”, opera Alla Gloria del
Grande Architetto dell’Universo; ossia essa non solo non è
affatto atea o agnostica
, ma pretende che tale divino
principio sia accolto da colui che intenda appartenervi.

La Massoneria, quindi, non solo non si oppone al concetto di
Dio, né intende a priori razionalizzarlo in forma deista, ma
non si oppone affatto né alla religione in generale, né in
particolare a quella cristiana e segnatamente a quella cattolica
.

Leggende. Le leggende che tuttora circolano in merito
all’ostilità della Massoneria nei confronti del Cristianesimo
sono purtroppo fondate su malafede e ignoranza e talora su
entrambe. Non a caso le regole fondanti della Massoneria
universale sono state redatte da un pastore protestante e quindi
ben difficilmente esse potevano risultare antitetiche allo
spirito del Cristianesimo, visto poi che negli anni successivi
anche i cristianissimi sovrani del Regno Unito ebbero modo di
unire il governo della Chiesa d’Inghilterra a quello della Gran
Loggia del loro Paese.
Logge cattoliche. Ricordiamo, inoltre, come tra fine ‘600
ed inizi del ‘700 l’esistenza di Logge cattoliche, ben
documentata, ad esempio, quella di Giacomo Stuart proprio presso
il Vaticano, fu una realtà che purtroppo è nota solo agli
studiosi.

Come dimenticare allora che alla metà del secolo dei Lumi una
parte non insignificante dell’esoterismo cristiano, tanto di
segno protestante che cattolico, trovò proprio nella Massoneria
uno spazio di dialogo e di dialettico confronto con altre
correnti di pensiero, in un duetto tra Schwärmerei e Aufklärung
che ha costituito una sfida intellettuale significativamente
complessa e di profondo interesse anche per molti studiosi
contemporanei?
Ineludibilità. Tale realtà storica può forse essere
ingombrante e spiacevole per alcuni, ma resta ineludibile, così
come ineludibile è il fatto che per molta parte del XVIII
secolo, e non solo, la storia della Massoneria universale si è
strettamente intrecciata con quella del Cristianesimo; il fatto
che ciò possa a taluni anche non piacere (o seriamente
dispiacere), non riesce altresì a mutare la realtà e i dati
della storia.

Innanzitutto dobbiamo considerare la novità rappresentata
dall’interculturalismo massonico, dalla sua capacità di unire
Cattolici e Protestanti, di ammettere nel contesto di
un’associazione europea, e quindi originariamente di estrazione
e ispirazione cristiana, anche gli ebrei ed i musulmani, di
saldare poi aristocratici, borghesi e ceti popolari in un
progetto di emancipazione dell’umanità, in un’unica catena
d’unione;
Sfide temibilio. Entrati nel XXI° secolo, in un’Europa
rinnovata e in presenza di drammi e sfide di proporzioni molto
più temibili e serie, già da tempo e in modo chiaro noi
precisiamo che le nostre finalità non hanno nulla di contrario
alle religioni, né in particolare alla Chiesa Cattolica.

Noi ci distinguiamo come Istituzione che dichiara di non
possedere una verità, ma non ne neghiamo affatto l’esistenza;
anzi, ci riuniamo proprio nella speranza di poterci avvicinare
ad essa, né chiediamo a chi diviene Massone di rinunciare al suo
“credo”.

Non riusciamo, quindi, a comprendere come sia ancora possibile,
se non per ignoranza o malafede, che si possa affermare che la
Massoneria sarebbe incompatibile con il Cristianesimo, quando
coloro che la fondarono furono tutti cristiani, oppure quando si
asserisce che essa imporrebbe un razionalismo univoco, negatorio
delle verità di fede.

Solo una Massoneria viva e partecipe della e nella società, una
Massoneria spiritualmente colta, profonda per valori
etico-morali, crescerà come Comunione unicamente interessata
all’esoterismo, allo sviluppo della cultura esoterico-filosofica,
latomistica e quindi esclusivamente dedita alla diffusione e
promozione di tutti quei valori di tolleranza, libertà,
uguaglianza, dialogo civile e fratellanza che ci accomunano.

Questo nostro modo d'agire, che si concreta rispondendo alla
denigrazione ed alla disinformazione con un’azione capillare di
informazione e di promozione dei valori massonici, non è affatto
particolare, ma risponde fedelmente allo spirito dei nostri
rituali, secondo i quali l’iniziando non può essere ignorante in
materia di Massoneria, ma deve conoscerne “la storia e le sue
finalità”.
La guerra globale. La guerra globale, che il terrorismo
oggi propone, si sta progressivamente realizzando — come avevamo
con allarme già paventato nell’allocuzione del 2003.

Ciò, infatti, sia perché la cultura nichilista, criminale,
intollerante, genocida dei terroristi, soprattutto quando la
loro azione tramuta tutto e tutti in un bersaglio privo di
soggettività, ma valido soltanto in quanto umano e vivente, è
assolutamente antagonista ai valori propugnati dalla Libera
Muratoria Universale, ma anche perché la stessa Massoneria
universale, proprio a causa delle idee che essa ha professato e
con maggior forza professerà in futuro, è divenuta di fatto un
bersaglio.

Massoneria nei paesi islamici, Il ruolo della Massoneria
nei paesi orientali e soprattutto islamici, spesso veicolo di
diffusione del parlamentarismo e di ideali costituzionali e
democratici, di idee giuridiche e filosofico-sociali volte a
introdurre norme e categorie del diritto laiche e
sovra-religiose, improntate a principi universali assimilabili a
quelli contenuti nella Carta dei diritti dell’uomo, non ha
soltanto avuto un riconoscimento positivo, ma ha anche suscitato
un odio profondo in coloro che vedono indistintamente nella
cultura laica dell’Occidente un pericolo esiziale e quindi da
affrontare radicalmente. Anche la Massoneria rientra pienamente
tra questi pericoli e, non a caso, proprio in Turchia, Paese che
con grandi difficoltà, ma con indubbio coraggio cerca di trovare
una sua via per l’Europa, la Massoneria, che tanta parte ha
avuto nella sua storia, viene non solo indicata come bersaglio,
ma anche colpita direttamente.

Massoneria di sociabilità. La Massoneria è uno spazio di
sociabilità fortemente educativo e latore di valori etico-morali
di apertura intellettuale, di tolleranza, di laicità e
interculturalismo. Per questo essa da diversi secoli ha raccolto
e raccoglie nel suo seno ed affratella cristiani, ebrei,
musulmani, buddisti, induisti, zoroastriani, sikh e membri di
altre antiche religioni; per questa stessa sua peculiarità la
Massoneria è, altresì, contraria ad ogni facile demonizzazione e
semplificazione criminalizzatrice della complessità
rappresentata dal mondo islamico, al cui interno scorre un
filone non solo moderato e laico, ma anche profondamente
stimolante dal punto di vista dell’elaborazione filosofica ed
esoterica e che deve nettamente essere distinto da una minoranza
fondamentalista e autoreferenziale, la quale, attraverso il
linguaggio della violenza, intende chiamare a raccolta ed
unificare componenti culturali che sono estremamente eterogenee.

I valori. Dobbiamo con tutti i nostri mezzi favorire
l’impegno dell’O.N.U., della Comunità Europea e dello Stato
Italiano nella creazione di un clima capace di generare una
sensibilità antagonista rispetto ai non-valori dell’eversione,
dell’intolleranza, del fondamentalismo religioso e politico. E’
nostro dovere proclamare e diffondere i valori massonici della
pace, della tolleranza, del rispetto tra culture e del ripudio
dei mezzi di sopraffazione, ma anche la difesa rigorosa della
democrazia, delle regole del parlamentarismo, della
Costituzione, dei diritti umani, in uno sforzo che, nel rispetto
dello Stato e della legalità, esalti al contempo anche quei
concetti universali del diritto e della filosofia che
impediscano l’insorgenza di nuovi e opposti fondamentalismi, di
nuove e malcelate forme di intolleranza.
Etica di frontiera. La globalizzazione e la multietnicità
sono inarrestabili; a noi il compito di instradare questo
processo secondo un percorso di pace, di conoscenza e di
rispetto e non costruendo nuovi ghetti o nuove forme di
apartheid scolastico, in cui ogni religione possa alzare le mura
della propria scuola. Quale società nascerebbe allora da questo
modello? Non una società complessa, multiculturale, sebbene
stretta attorno ai valori civili della Costituzione e dei
diritti umani, della legge e dello Stato, bensì una società
della separatezza, dei quartieri antagonisti, delle quote
suddivise tra gruppi religiosi ed etnici, del razzismo e
dell’antagonismo inter-etnico.

A noi questa prospettiva pare una follia e pertanto ci sembra
giusto sottolinearne la pericolosità.

Proprio per queste ragioni, già in passato, abbiamo affermato
che quella che perseguiamo è un’etica di frontiera, perché non
resta chiusa in se stessa, non è definitiva ma soggetta a
mutamento, come fonte continua di valori correlati ai processi
globali di cambiamento della condizione umana. Un’etica, quindi,
che poggia sulle dinamiche del cambiamento e come tale è sempre
innovativa ed opera come un acceleratore e non come un freno al
progresso umano.

Tre motivi di riflessione

C'é, come si vede, un primo motivo di riflessione. C'é
abbastanza materiale per riconsiderare convinzioni fondate
magari su dati non aggiornati (non mettiamo nel conto il
pregiudizio, quale ne sia l'origine e quale l'oggetto. Il
discorso che stiamo facendo é serio, modesto o no che ne sia lo
sviluppo. E' discorso rivolto a chi usa delle proprie meningi in
modo appropriato. Chi ne ha alcune vincolate, appunto, in base
al pregiudizio, d'un colore o di quello opposto, non é il
destinatario delle nostre riflessioni).

Il secondo momento di riflessione verrà sul prossimo numero,
sempre utilizzando le pronunce del Gran Maestro avv. Raffi,
questa volta all'incontro mondiale delle Grandi Logge in quel di
Santiago del Cile il maggio scorso.

Il terzo e conclusivo momento verrà nel numero successivo del
giornale dove tireremo le somme, partendo dall'analisi del
declino dell'Europa per vedere, futuribile prioritario, se é
possibile arrestarlo, quantomeno frenarlo e chi lo può fare. Ci
sono infatti la Chiesa Cattolica, la Massoneria e magari qualcun
altro (oggi pochi, domani chissà).
a.f.

GdS 30 X 04 -
www.gazzettadisondrio.it

a.f.
Editoriali