Chi può salvare la cultura occidentale? Chiesa Cattolica, Massoneria e ALTRI SECONDo articolo
 Continua la nostra analisi 
 Continua la nostra analisi, dopo il primo articolo (La Gazzetta 
 di Sondrio, n. 30 del 30.10.2004) con anticipazioni e non 
 valutazioni, come si vedrà nel terzo e conclusivo articolo, sul 
 prossimo numero.
 Avevamo in tale sede riportato ampi stralci dell’allocuzione del 
 Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia – Palazzo Giustiniani, 
 avv. Gustavo Raffi (Rimini 2004). Eletto il primo giorno di 
 primavera del 1999 dai 500 Maestri delle 554 Logge italiane in 
 rappresentanza degli 8500 aventi diritto sui 13.000 iscritti al 
 G.O.I., nella primaverascorsa gli è stato riconfermato il 
 mandato.
 Perché la scelta del G.O.I.?
 Qualcuno ci ha chiesto perché abbiamo fatto riferimento al 
 G.O.I. - Grande Oriente d'Italia, che non é la sola Gran Loggia. 
 E' vero, ma il G.O.I. é la principale. 
 Segue la Gran Loggia d'Italia (Gldi), seconda per importanza, 
 staccatasi dal GOI dopo la battaglia parlamentare 
 sull'insegnamento della religione a scuola, ha 8.500 "fratelli" 
 (1.500 sono donne). Terza per dimensione è poi la Gran Loggia 
 Regolare, frutto di una scissione dal GOI a opera dell'allora 
 Gran Maestro Giuliano Di Bernardo che provocò forti polemiche ma 
 riuscì a farsi riconoscere dalla Gran Loggia d'Inghilterra. Poi 
 altre Logge minori sparse ma non riconosciute.
 Terreno sufficientemente comune
 Al di là però delle divisioni sembra esservi un terreno 
 sufficientemente comune rispetto al tema che stiamo trattando. 
 Un flash dall'intervista di Gianni Fossati a Luigi Danesin, al 
 vertice della Massoneria di Piazza del Gesù: Alla domanda 
 "Nonostante molti passi in avanti la Chiesa Cattolica continua a 
 guardare con diffidenza la sua Istituzione. Perché?" questa la 
 risposta del Gran Maestro: "Il Concilio Vaticano II ha decretato 
 di fatto la cancellazione della scomunica. Tuttavia alcuni 
 sostengono che vi sia ancora. Noi siamo andati molto avanti nel 
 dialogo là dove abbiamo trovato maggiore sensibilità. 
 Francamente non so se si potrà arrivare a una svolta con questo 
 Pontificato ma è certo che noi auspichiamo un regime di grande 
 reciproca tolleranza e rispetto lontani come siamo da spirito 
 anticlericale. Sappia che nei nostri templi sono presenti il 
 Tricolore e la Bibbia aperta al Vangelo di San Giovanni, sulla 
 quale i fratelli si impegnano con un giuramento iniziatico". 
 Da Santiago del Cile...
 Torniamo a bomba come si suol dire. In questo secondo articolo 
 riprendiamo alcuni passaggi dell’allocuzione del Gran Maestro 
 avv. Gustavo Raffi - cui abbiamo dedicato larga parte del primo 
 articolo - a Santiago del Cile per la VII Conferenza 
 mondiale delle Grandi Logge, svoltasi 5 al 9 maggio presenti 70 
 delegazioni di tutti i continenti, su un tema particolarmente 
 significativo: “"Massoneria e intolleranza religiosa", nel 
 quadro del tema generale “Universalismo massonico e società 
 mondiale all’inizio del XXI secolo”.
 Da notare che l’apertura solenne dei lavori è avvenuta alla 
 presenza del Presidente della Repubblica cilena Ricardo Lagos 
 Escobar che ha sottolineato il ruolo primario dell’Ordine 
 massonico in Cile - definito “Paese dell’Umanesimo” – “per aver 
 favorito il dialogo, il libero confronto delle idee e lo spirito 
 critico; per aver realizzato la trasformazione dei sudditi in 
 cittadini; per essere e costituire una strenua difesa tanto 
 dell’autonomia dei poteri dello Stato quanto delle libertà dei 
 cittadini e del diritto di questi ultimi a partecipare al 
 progresso della Nazione”.
 Alcuni temi svolti: “La possibilità di realizzare un mondo in 
 cui operi una organizzazione massonica universale”, “Massoneria, 
 laicismo e globalizzazione: universalità dei valori”, “La 
 necessità di un nuovo discorso massonico per la società 
 contemporanea”, “E Adesso, Dove?”, “Paesi europei in 
 transizione: una nuova sfida per la Massoneria”.
 “Massoneria e intolleranza religiosa”
VII Conferenza mondiale delle Grandi Logge 
 5/9 maggio 2004
(Allocuzione del G.M. del G.O.I. avv. 
 Gustavo Raffi)
 “Gli annosi problemi connessi al processi di globalizzazione 
 hanno sensibilmente mutato il nostro mondo; dopo un lungo 
 periodo in cui la dimensione spirituale e religiosa sembrava 
 declinare, anche l’illusione semplicistica che, con il collasso 
 dell’Unione Sovietica, l’evoluzione tecnologica avrebbe superato 
 ogni problema e conflitto umano appare oggi definitivamente 
 svanita. Noi dobbiamo attualmente fronteggiare un mondo molto 
 più complesso che in passato, dove i confini nazionali non 
 possono più separare culture e tradizioni, ma anche dove le 
 differenze tra “interno” ed “esterno” stanno diventando via via 
 senza senso. 
 Anche l’attuale conflitto è globalizzato e nessuno può 
 considerarsi fuori da questo grande e tragico gioco; gli eventi 
 spagnoli lo dimostrano in modo inappellabile.
 In tale contesto, nuove forme di intolleranza religiosa stanno 
 assumendo un forte significato politico che appare in continua 
 crescita; alcuni dogmi religiosi, formulati in modo rude, 
 schematico e acritico sono utilizzati come un bastone, talora 
 contro la stessa tradizione religiosa e legale avita, ma 
 semplicemente come un più efficiente e politicamente convincente 
 strumento di propaganda ideologica e ovviamente, per queste 
 stesse ragioni, anche di estrema pericolosità.
 Occidente, obiettivo di un Est islamico, emotivamente 
 colpito
 Un Mondo Occidentale, banalmente dipinto e presentato come 
 “giudeo-cristiano” sta infatti diventando l’obiettivo di un Est 
 “islamico…
 Dal canto opposto noi possiamo notare il radicarsi di alcune 
 reazioni, psicologicamente negative, emerse nell’opinione 
 pubblica europea, tali per cui molte persone, già da tempo 
 impressionate dal fenomeno dell’immigrazione, sono ora 
 fortemente scioccate dalla violenza delle azioni terroristiche; 
 di fatto, molti dei nostri concittadini mostrano la tendenza a 
 considerare unilateralmente tutti i Musulmani come intolleranti, 
 potenzialmente terroristi o peggio….
 Non si può restare in silenzio
In questa situazione, la nostra Comunione non può restare in 
 silenzio e guardare all’evolversi di questa tragedia come se si 
 trattasse di qualcosa di esterno o semplicemente di “profano” 
 per le nostre menti e i nostri animi “esoterici”.
Detto questo il G.M. analizza le ragioni che impongono una 
 chiara risposta. Intanto il fatto la Massoneria è sotto tiro, 
 verbale ma anche violento, di alcuni gruppi fondamentalisti, e 
 la loro sorte. La Turchia, infatti, è uno Stato che non segue la 
 sharî‘a. Tale Paese sta anche cercando di unirsi alla Comunità 
 Europea; queste tendenze sono in contrasto con il sogno 
 terroristico di intolleranza religiosa come era stato in passato 
 in molti paesi europei.
 Minaccie di sradicamento
 Il contesto multiculturale che la Libera Muratoria ha offerto ed 
 ancor oggi offre, il suo legame culturale con la diffusione di 
 idee democratiche e umanitarie, fondamentali per le moderne 
 società occidentali, rappresentano una tradizione 
 imprescindibile, capace di proporre un modello positivo e 
 costruttivo per molti popoli orientali. Non possiamo nasconderci 
 che, al contrario, proprio tali stesse idee costituiscono un 
 serio e reale pericolo per tutti quei movimenti intolleranti che 
 mirano all’esplosione di un definitivo conflitto di civiltà. Dal 
 punto di vista di questi popoli, infatti, la nostra stessa 
 esistenza, la nostra cultura, la nostra filosofia, la nostra 
 storia, dovrebbero essere completamente sradicate e condannate 
 all’oblio.
 Abbiamo il dovere di ricordare che giustamente le nostre 
 Comunioni non si sono rifiutate di iniziare Musulmani, Parsi, 
 Hindu, Sikh e molti altri cittadini di diverse religioni del 
 mondo, poiché tutte queste genti condividono con noi il credo 
 comune nell’idea del Grande Architetto dell’Universo, che è il 
 primo ed essenziale Landmark che noi dobbiamo rispettare. Grazie 
 alla Massoneria, molti concetti culturali positivi concernenti 
 gli ideali di tolleranza, fratellanza, libertà, democrazia, 
 eguaglianza sono cresciuti in Europa ed America, ma anche in 
 diverse regioni dell’Oriente e dell’Africa.
 Se, da una parte, è chiaro che noi non ci occupiamo di 
 “politica”, dall’altra non possiamo pensare che la nostra 
 “filosofia” non abbia un suo impatto sociale e culturale sulla 
 vita di molti popoli ed in particolare tra i loro opinionisti e 
 presso le loro élite più aperte. La nostra forma di educazione è 
 pertanto un pericolo per i terroristi, per i fondamentalisti, 
 per i figli dell’intolleranza.
 Noi dobbiamo resistere, non semplicemente chiusi nei nostri 
 bellissimi Templi, ma dobbiamo offrire una chiara testimonianza 
 nelle nostre società, dove la necessità delle nostre idee 
 profonde e della nostra tradizione sta crescendo sempre più, 
 così come era già stato nel periodo dell’Illuminismo
E' nel 1983 che la Chiesa  ha tolto la scomunica 
 all'iniziazione
 E fin qui l'allocuzione del G.M. avv. Gustavo Raffi che martedì 
 9 era in TV a "La /" con Buttiglione, Padellaro e altri per un 
 dibattito appunto sul "caso Buttiglione".
 Nel prossimo, terzo ed ultimo articolo tireremo le somme non 
 senza ricordare qui, in chiusura che solo nel 1983 la Chiesa ha tolto 
 (e c'é ancora qualcuno che lo nega) la scomunica all'iniziazione: la pace dopo 227 anni. Un 
 compromesso - é stato detto -, quello raggiunto dalla Chiesa, 
 forse anche imposto. dalla realtà dei fatti, a giudicare dalle 
 rivelazioni del sacerdote lombardo don Luigi Villa, riportate 
 dal quotidiano La Padania, sulle infiltrazioni in San Pietro. 
 Don Villa ha citato molti collaboratori di Paolo VI, i Segretari 
 di Stato Fean Villot e Agostino Casaroli, l'ex Presidente dello 
 IOR, Paul Marcinkus, coinvolto nello scandalo Sindona e altri 
 ancora.
 Vero o no che sia resta comunque il fatto che rimossa la ragione 
 del magari reciproco, ostracismo, qualcuno ha osservato come non 
 debba stupire anche la presenza di prelati, per quanto né comune 
 né condivisa da molti loro confratelli.
 Se si pensa che il declino della civiltà occidentale non guarda 
 in faccia nessuno, se si pensa che sono già pochi coloro che si 
 occupano dei futuribili (vedasi inizio del primo articolo), se 
 si pensa che sembra rarefarsi il numero dei - usiamo pure questo 
 termine - paladini della cultura "giudaico-cristiana", se si 
 pensa che la preponderanza dell'economia sulla politica rende 
 problematico riuscire a portare a minimo comun denominatore le 
 tematiche complessive dello sviluppo "all'occidentale", quello 
 razionale s'intende, e infine se sono a pensarla così in tanti, 
 pur su fronti diversi, la conclusione non puù che essere una 
 sola: tutti sulle mura, usando l'arma migliore che l'Occidente, 
 se la usa, ha: la testa.
 Come?
 Lo vedremo nel prossimo, terzo e ultimo, articolo.
a.f.
Il 
 precedente articolo, pubblicato sul n. 30 del 30.10.2004:
 30 X Chi può salvare la cultura occidentale? E se si 
 riuscisse a costruire un'alleanza tra Chiesa Cattolica e 
 Massoneria (e tra Massoneria e Chiesa Cattolica)? (PS, 
 precisazione doverosa: l'autore dell'articolo é in piena 
 capacità di intendere e volere, e non sta scherzando) 
 a.f.
GdS 10 XI 04 - 
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