Buttiglione: e tre KO. L'Europa non si smentisce

Se Buttiglione fosse stato musulmano...

E tre, anche se questa volta le dimensioni dell’evento sono
notevolmente inferiori.


1 - No all’inserimento nella Costituzione Europea di un
riferimento “alle radici cristiane”. Persino negata la storia da
un concorrere nell’ostracismo per tutto quello che sa, in
particolare, di cattolico, delle forze più disparate
illuministicamente prevenute.


2 - No al Premio Nobel per il Papa, che di Premi Nobel ne
meriterebbe dieci anche se non muore certo dalla voglia di
andare a Stoccolma a ricevere il riconoscimento dal Re di
Svezia, visto che ben altri sono i suoi obiettivi e di ben altra
sfera. Gli era stata preferita una simpatica e lodevole iraniana
per la sua coraggiosa azione in una situazione oltremodo
difficile. Sì, sta bene ma la pace nel mondo è un’altra cosa. E
quest’anno il Nobel per la pace è andato a una diligente ecologa
africana. Positiva la sua azione ma sì, sta bene ma la pace nel
mondo è un’altra cosa.

Tutto va bene insomma pur di non
attribuire il riconoscimento al Papa.


3 - E’ toccato ora all’on. Buttiglione. Premettiamo che avremmo
preferito che restasse al suo posto Monti visto l’apprezzamento
generale per competenza e autorevolezza che si era guadagnato
nella Commissione, cioè a dire nel Governo dell’Europa, mentre
la strada di Bottiglione, come è successo, si sarebbe rivelata
irta di difficoltà. Per la verità queste difficoltà le pensavamo
per dopo, nel corso dell’attività quotidiana, ed invece si sono
palesate addirittura alla vigilia. Non con questo a sollevare
dubbi sulle qualità del personaggio, che ci sono ma nelle
dichiarazioni, più d’una volta e su vari argomenti, ci pare 
troppo filosofo e meno politico.

Pannella, - che di fatto è stato il motore della reazione contro
Buttiglione, prima mettendo sul banco degli accusati i
socialisti rei di non avere toccato il tasto dei problemi
sollevati con la legge sulla fecondazione assistita e poi
sollevando il polentone in seno al gruppo liberale – aveva
sostenuto al termine dell’audizione che Bottiglione, durante
“l’esame” dell’apposita Commissione è stato “canonicamente
ineccepibile”, anche se questo comportamento “ineccepibile” ha
riscosso il favore di soli 25 commissari contro i 26 che non
sono stati dello stesso avviso. In prima linea contro ovviamente
gli italiani, di sinistra e laici. esportando a Bruxelles, come
capita spesso, le contese di casa nostra quando per il Paese
sarebbe meglio operare diversamente.

Nei giorni successivi si è sviluppato un intreccio tra fattori
politici, ideologici, di prevenzione anticattolica, con una
saldatura complessiva che ha portato alla minaccia di sfiduciare
il Presidente Barroso ove ed in quanto confermasse e la
Vicepresidenza e il dicastero di Bottiglione.

Va detto, ad onor del vero, che alcuni autorevoli rappresentanti
della sinistra italiana, oltre alla componente cattolica
nell’Ulivo, si sono pronunciati in modo responsabile rendendosi
conto che quello che è successo non è solo uno schiaffo a
Bottiglione e a Berlusconi ma è uno schiaffo, non il primo e
neppure l’ultimo in Europa, all’Italia. Che poi pagherà, perché,
incancrenitasi la situazione, Buttiglione e l'Italia, non
possono fare marcia indietro, ma neanche Barroso può rischiare
la sfiducia. Risultato: Buttiglione sarà Commissario ma
indebolito e poco autorevole, l'Italia in parte fregata.


Qualcuno ha scritto che se per caso Bottiglione fosse stato un
musulmano sarebbe stato accolto con tutti gli onori se anche
avesse detto le stesse cose che ha detto da cattolico. E’
possibile.

Siamo abituati al ritornello che le opinioni e le posizioni di
alcuni sono “diritti civili” e quelle diverse sono il parto di
reazionari e, nella migliore degli ipotesi, di un modo di
pensare arcaico.
Non si va molto lontano in questo modo, tutti. Non va molto
lontano l'Europa che ha mutuato in un certo senso "La Palude".
Si ricorderà: qualcuno ha scritto "la storia passava davanti a
loro e loro non se ne accorgevano". Oggi é il momento
dell'Islam, e non ci riferiamo agli immigrati o al terrorismo,
ma ad una cultura profondamente diversa dalla nostra, e non
solo. Arriva la Cina e con essa l'Oriente mentre le ragioni che
fecero grande, con la cultura, il nostro continente, stanno
scivolando nei sotterranei ove la speranza viene, ma solo
proiettata in un futuro non vicino, dallo spirito catacombale.

Tornando a noi infine non fa per
niente piacere vedere che passiamo di sberla in sberla, e
indipendentemente da chi ci sia a Palazzo Chigi. Brucia ancora
mentre ferve la discussione, amara per noi, del posto da dare
alla Germania, la scelta della Norvegia (!) con la nostra bocciatura per il
Consiglio di Sicurezza dell’ONU, così come, poco dopo, la
bocciatura della candidatura a responsabile ONU per i rifugiati
della Bonino che aveva appena concluso, e positivamente,
l’incarico di responsabile europea per i rifugiati.

Bisognerebbe che si capisse che riuscire a litigare un po’ meno
a Roma, almeno per la politica estera, sarebbe un servizio reso al
Paese. Pensare che questo succedeva un quarto di secolo fa
quando i rapporti politici erano tesissimi e condizionante lo
contro ideologico...

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