1 30 LA ZONA FRANCA DI LIVIGNO, LE IENE, LE REGIONI A STATUTO SPECIALE, IL CONTADINO E I PASSERI. MEGLIO METTERE I PUNTINI SULLE 'I'

COMINCIAMO DALLA VALLE D'AOSTA. PREVISIONE ENTRATE 2009: 2.460.000.000 €. LE RISORSE DISPONIBILI SONO PARI A 1.675.000.000. GLI ABITANTI: CIRCA 125.000. PAZZESCO! E SI PENSA A LIVIGNO !!!

Il centinaio di commenti - il mio era il n. 50 - su Vaol alla notizia dell'incursione delle Iene a Livigno indica l'interesse suscitato dal servizio. Visti tono e contenuti c'è da rilevare una preponderanza di giudizi da pollice verso, sostanzialmente di un'aspirazione valtellinese diffusa alla eliminazione della zona franca.

DUE FATTORI NEGATIVI

Contano certamente due cose, due fattori negativi

1) INDIFENDIBILITA'. In primis una certa indifendibilità del comportamento dei commercianti intervistati anche se ci piacerebbe sapere quante interviste a candid-camera siano state fatte. Può essere una malignità ipotizzare che ne siano state fatte, per dire, venti e poi trasmesse quattro o cinque, quelle che servivano alla tesi? Può essere una malignità ipotizzare che dell'intervista al Sindaco sia stato pubblicato, tagliando ed extrapolando, solo quello che interessa alla tesi? (Per inciso, chi critica il Sindaco per quanto sentito in TV approfondisca questo aspetto). Avendo comunque il CCCVa scritto alle Iene attendiamo la risposta (più facile centrare il sei al Superenalotto che vedere arrivare questa risposta…) e nell'attesa ricordiamo Andreotti: "Malignare è peccato ma magari si indovina).

Lassù per appurare la validità o meno del dubbio, e non solo per questo, i commercianti dovrebbero fare al loro interno una indagine a tappeto per sentire quanti negozi abbiano avuto l'incursione Ienina, in previsione di qualche emulo che ora tenterà il bis.

2) CARENZA. Una carenza "di legittima difesa" da parte livignasca. C'è qualcuno soltanto, pochissimi, che mette in luce l'altra faccia della medaglia, quella senza lustrini e senza riflettori: i disagi per la sanità, per la scuola, per i costi dei generi di prima necessità che non hanno i vantaggi dell'Hi Fi, dei telefonini, dei gioielli e compagnia bella. La vita cioè dell'uomo della strada che non commercia ma che vive dello stipendio che è uguale a quello di Canicattì, del contadino che ancora vive come una volta, seppure in condizioni più decenti ma non certo floride economicamente.

Altri reagiscono ma soprattutto emotivamente come dimostrano diverse accuse di "invidia" ai critici. Ci saremmo attesi qualcosa di più. E non solo su Vaol.

ALTRI DUE FATTORI NEGATIVI

Colpisce in ogni caso la veemenza, oltre che il numero, di commenti da parte di valtellinesi, come anzidetto, indice di un'aspirazione diffusa alla eliminazione della zona franca.

Anche qui due fattori negativi.

1) BOTTA PER LA PROVINCIA. Venisse eliminata la zona franca la 'botta' per il sistema economico provinciale, non solo livignasco, sarebbe notevole visto l'indotto al di qua del Foscagno e sino al Pian di Spagna o magari anche lungo la Mera. Una cosa che può non interessare soltanto chi è a libro paga, con posto fisso e stipendio assicurato. Anni fa quando l'on. Bartolich aveva predisposto una proposta di legge tendente non a sopprimere ma a ridurre fortemente le agevolazioni per Livigno, c'erano stati anche allora favorevoli e contrari. Una mini-indagine compiuta allora dal giornale più diffuso aveva rilevato che i favorevoli al ridimensionamento, taluni alla soppressione, facevano parte della categoria del reddito fisso. La preoccupazione veniva dai settori economici. Allora non se ne fece nulla e la linea portata avanti, inizialmente in solitaria, da chi scrive prevalse. Quale linea? Quella del punto che segue.

2) ALTRO CHE I PRIVILEGI DI LIVIGNO! Avevamo scritto, e ripetiamo: "che siano venute meno le ragioni della zona franca può anche essere vero come é però altrettanto vero che sono venute del tutto meno le ragioni dello Statuto speciale con i grandi privilegi connessi, lasciando perdere le isole, quantomeno nelle tre Regioni del Nord (Trentino Alto Adige, Friuli, Aosta). Privilegi cento volte quelli della zona franca di Livigno. Come da dichiarazione del Sindaco oggi la zona franca può obiettivamente costituire un'anomalia. Ma se è così le citate Regione sono una ANOMALIA enormemente superiore. Un solo esempio: ai tempi di cui al punto precedente uno dei riscontri era quelli degli impianti di risalita. Da noi i proprietari dovevano mettere mano al portafoglio. Passato lo Stelvio dall'altra parte c'era un sostanzioso contributo della Regione-Provincia (soldi pagati da noi tutti), anche del 50% con il resto a mutuo a tasso zero. Comodo fare concorrenza in questo modo! E questo per via dei privilegi e della quantità di soldi che lo Stato passa a questi privilegiatissimi, altro che Livigno! Abbiamo scritto e ripetiamo: "Privilegi cento volte quelli della zona franca di Livigno. Perché Le Iene non se ne occupano? Forti con i deboli e deboli con i forti? Due pesi e due misure?

Via la zona franca a Livigno e non invece lo Statuto speciale, e connessi privilegi, delle Regioni di cui sopra? Quanto alle obiezioni facili facile è la risposta. Ci dicono che le Regioni a Statuto Speciale sono previste dalla Costituzione. Conosciamo l'art. 116, conosciamo le leggi costituzionali del 26 febbraio 1948 e successive modifiche (tante). E allora? Conosciamo però anche l'art. 138 della legge fondamentale del nostro Stato: "Le leggi di revisione della Costituzione e le altre leggi costituzionali sono adottate da ciascuna Camera con due successive deliberazioni ad intervallo non minore di tre mesi, e sono approvate a maggioranza assoluta dei componenti di ciascuna Camera nella seconda votazione".

Per caso via, perché è più facile, la zona franca a Livigno e non invece lo Statuto speciale, e connessi privilegi, delle Regioni di cui sopra perché sarebbe più difficile, anche politicamente? Correre!

IL CONTADINO E I PASSERI

C'è un detto popolare che non possiamo riferire in toto ma soltanto in parte ovvero quello del marito che fa dispetto alla moglie con quel che segue. Transfer: in sostituzione, ma inalterato il concetto, usiamo in parallelo la storia di quel contadino che brucia il raccolto per far dispetto ai passeri. Un detto che si adatta a qualcuno degli autori dei commenti, favorevoli alla eliminazione della zona franca. Almeno, ovviamente, a quelli valtellinesi.

REGOLATA

Abbiamo scritto e ripetiamo: 'Che poi qualche regolata magari ci voglia anche questo é vero...'

Alberto Frizziero

Alberto Frizziero
Editoriali