"MADE IN", IL GOVERNO INTERVENGA SULLA PRESIDENZA UE

Lo hanno chiesto 60 Europarlamentari italiani che sollecitano l'Esecutivo a tenere alta l'attenzione sul "Made in", l'etichettatura obbligatoria per alcuni prodotti di provenienza extraeuropea

Un nuovo appello per una rapida attuazione del "Made in", l'etichetta obbligatoria per alcuni prodotti che entrano nel mercato comunitario, è stato lanciato da 60 Europarlamentari italiani in una lettera inviata al Presidente del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi e ad alcuni membri del Governo italiano competenti per materia.

Nel documento, gli Europarlamentari sollecitano il Governo a intervenire "sulla Presidenza ceca affinché il dossier "Made in" torni al centro dell'attenzione delle Istituzioni europee". I firmatari sottolineano "la grave crisi economica che richiede iniziative decise che permettano la difesa ed il rilancio dell'economia europea. Ciò - si legge ancora nella lettera - richiede, tuttavia, non solo forti sostegni di carattere finanziario, ma anche la definizione di regole chiare di tutela dei nostri prodotti".

Con questa iniziativa, sostenuta da Confartigianato Moda, l'Italia torna in prima linea in una battaglia che potrebbe segnare una rivoluzione commerciale a favore delle imprese europee e dei consumatori, prevedendo l'obbligo di etichettatura su sette categorie di prodotti (tessile e abbigliamento, calzature, ceramica e oggetti di vetro, lavorazioni in cuoio e pelle, gioielleria, arredamento e illuminazione, accessori moda) di provenienza extraeuropea.

Una misura di trasparenza per chi acquista i prodotti, che, allo stesso tempo, ristabilisce la reciprocità nelle condizioni di accesso ai mercati, essendo tale obbligo già previsto in grandi Paesi quali Stati Uniti, Giappone, Cina.

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