EUROSTAT, ALLARME CARO-ENERGIA. L’ITALIA HA IL CONTO PIÙ SALATO

In Europa è allarme per il caro energia.

Gli ultimi dati di Eurostat - aggiornati al luglio 2006 - indicano che il prezzo di gas ed elettricità continua inesorabilmente a salire, così come la dipendenza da Paesi extra Ue, in primis la Russia. E a pagare le bollette più care sono proprio le famiglie e le imprese italiane. I numeri parlano chiaro. In un anno le tariffe elettriche nei Paesi dell’Ue sono aumentate in media del 7% per i consumi domestici e del 15% per quelli industriali. Ma per le aziende italiane - che già pagavano il conto più salato d’Europa - è stato un nuovo “anno nero”, con aumenti ben oltre il 25%. Altrettanto preoccupanti i prezzi del gas che, anche a causa della crisi ucraina dello scorso anno, sono schizzati nell’Ue del 20% per le famiglie e del 29% per l’industria. In Italia gli aumenti sono stati più contenuti, ma la bolletta del gas resta tra le più elevate, soprattutto per i consumi domestici. Di fronte a questi dati l’Ue è più che mai chiamata a mettere in campo una strategia comune che affronti il problema energia a 360 gradi.

Elettricità- il “significativo” aumento delle tariffe in tutti i Paesi dell’Ue - sottolinea Eurostat - è dovuto soprattutto all’incremento dei prezzi di base, quelli pagati ai fornitori. Meno, invece, incide l’aumento delle tasse. In particolare, se l’industria italiana è quella che paga la luce più cara d’Europa (14 euro a chilowatt contro i 9 euro della media Ue), solo il 21,5% è imputabile alle imposte. Queste ultime, invece, pesano un po’ di più sulla bolletta di casa (22 euro a chilowatt): in particolare, per ben il 27%, tra Iva e altre tasse. Tanto da poter dire che sul fronte dei consumi domestici a pagare più delle famiglie italiane sono solo quelle danesi e olandesi, che però, vivendo in Paesi con inverni più lunghi e più freddi, consumano molta più luce.

Gas- anche qui la situazione fotografata da Eurostat è più che mai preoccupante, con aumenti rilevanti in tutta Europa. E che impongono la ricerca di una soluzione rapida alle continue emergenze causate dalla forte dipendenza dell’Ue dalle importazioni di gas dalla Russia (oltre il 20%). L’ultima è stata sventata il giorno di San Silvestro grazie all’accordo in extremis tra Gazprom e governo bielorusso. Se Minsk avesse bloccato la fornitura di gas verso i Paesi Ue, la bolletta sarebbe stata destinata a salire ancora di più. Sul fronte del gas nel nostro Paese i rincari tra luglio 2005 e luglio 2006 sono stati più moderati rispetto alla media Ue: del 10% per i consumi domestici e del 23% per quelli industriali. Ma questo perché in Italia le bollette del gas erano già tra le più salate. In particolare, per il gas da riscaldamento o da cucina una famiglia italiana paga 18 euro a gigajoule contro i 14 euro della media Ue. E il peso delle tasse (Iva e altre) è pari al 37,3%. Di più pagano solo le famiglie di Danimarca e Svezia. Per le imprese italiane il costo per il gas è appena sotto la media Ue: 8,69 euro contro 9,22 euro a GigaJoule.

Quindici – Federutility

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