Le inchieste del Rapporto Lombardia ne "Il Sole 24 Ore" di oggi venerdì 30
Acciaio: cambio di testimone, leadership in Lombardia - In Brianza albori del vaccino - Orio al Serio, piano da 60 mln per ripartire - Milano riscopre le antiche corti per nuove abitazioni, anche di lusso - Per gli stadi serve un restyling: la mappa dei progetti
Il prossimo numero del Rapporto Lombardia del Sole 24 Ore in edicola nella regione venerdì 30 aprile dedica l’ampio focus d’apertura al settore siderurgico. Non c’è pace per le capitali dell’acciaio di Stato. Taranto, Terni, Piombino, Genova, Torino, vale a dire i poli industriali capaci di forgiare negli anni la storia industriale del Paese, oggi hanno smarrito quella leadership e cercano faticosamente di costruire i presupposti per ritrovare la competitività perduta. A raccogliere il testimone di queste realtà è oggi l’imprenditoria familiare del nord, spiega il Rapporto Lombardia di venerdì 30 aprile.
Gli ultimi dati Istat sulle esportazioni di prodotti siderurgici – riportati sul Rapporto del Sole 24 Ore dedicato al territorio lombardo - certificano, in particolare, il primato della Lombardia, con quattro province nelle prime cinque posizioni, sette nelle prime venti. Una leadership costruita negli anni, che paradossalmente risulta rafforzata in un anno di difficoltà come quello appena passato. Il 2020 – si legge sull’inserto del Sole 24 Ore - ha fatto segnare un crollo della produzione e un rallentamento delle vendite all’estero che ha accentuato soprattutto le difficoltà dei poli industriali dell’ex acciaio di Stato, mentre la siderurgia a forno elettrico della Lombardia (insieme a quella del Veneto e del Friuli Venezia Giulia). L’ultimo anno ha confermato una resilienza anche sul fronte dei programmi di investimento, destinati all’aggiornamento degli impianti in un’ottica maggiormente digitale e green.
In Brianza gli albori del vaccino. In Lombardia ci sono le potenzialità per la creazione di un distretto del vaccino anti-Covid. Siamo solo agli inizi, ma qualcosa si muove, spiega il Rapporto Lombardia di venerdì 30 aprile. C’è chi ha stretto accordi con multinazionali già produttrici (Pfizer e il produttore di Sputnik); chi sta sperimentando un nuovo metodo e chi ha già messo in commercio i principi attivi da usare nella terapia.
Si tratta dei primi passi, avviati solo qualche mese fa, anche per via di un ritardo del paese nel settore: l’industria farmaceutica italiana è tra le più importanti in Europa, con una grande capacità di esportare, ma il mondo politico non è riuscito ad allineare le aziende e chiedere già dall’anno scorso uno sforzo nella lotta contro il coronavirus.
Orio al Serio, piano da 60 milioni per ripartire dopo il Covid. Diciotto anni di crescita all’insegna della qualità. Fino allo scoppio della pandemia. E ora con una nuova sfida da raccogliere: farsi trovare pronti per avviare una fulminea ripartenza nel momento in cui l’emergenza sanitaria allenterà la presa. Il Rapporto Lombardia del Sole 24 Ore in edicola venerdì 30 aprile riassume così il periodo che ha segnato la progressiva affermazione dell’aeroporto di Bergamo-Orio al Serio nel panorama del trasporto aereo nazionale ed europeo. Numeri che hanno spinto Orio sul terzo gradino del podio, tra i grandi aeroporti italiani, alle spalle di Fiumicino e Malpensa per numero di passeggeri in transito. Una posizione conservata anche nell’annus horribilis del Covid, che ha visto il sistema aeroportuale nazionale perdere 140 milioni di passeggeri rispetto all’anno precedente (-72,6%) e Orio scivolare a quota 3,8 milioni, dopo che nel 2019 i viaggiatori in transito nello scalo orobico erano risultati pari a 13,8 milioni (record storico).
Per gli stadi serve un restyling: la mappa dei progetti. Tra i due opposti di un intervento in via di realizzazione (a Bergamo sul Gewiss Stadium l’Atalanta della famiglia Percassi prepara il terzo e ultimo lotto, con il rifacimento della Curva Sud Morosini e un parcheggio sotterraneo) e uno che per ora resta sulla carta in attesa di ulteriori “chiarimenti” (a Milano, sull’area di San Siro promosso congiuntamente da Inter e Milan), in Lombardia esistono diversi progetti infrastrutturali che i club di calcio stanno provando a concretizzare. Alcuni più datati, altri più recenti, ma tutti che rispondono all’esigenza condivisa di dotarsi di impianti moderni, multiservizi e funzionali a incrementare i ricavi anche al di là del cosiddetto matchday. Tutti i dettagli sul Rapporto Lombardia di questo venerdì.
L’agricoltura avrà il suo hub, nell’Oltrepò nasce Agri 5.0. La Lombardia avrà un incubatore per l’innovazione, la ricerca e le nuove tecnologie applicate all’agricoltura. Il luogo scelto per l’hub Agri 5.0 è il complesso immobiliare di Riccagioia a Torrazze Costa, nell’Oltrepò pavese: un’azienda agricola già perfettamente funzionante con 54 ettari di terreno tra vigneti, seminativi e alberi, più altri 20mila metri quadrati di immobili che ospiteranno laboratori, uffici, una sala convegni, una cantina e strutture ricettive alberghiere. Tra i soci fondatori ci sono Tim-Olivetti, Bayer, Bonifiche Ferraresi, Almaviva e Coldiretti. L’obiettivo, spiega il Rapporto Lombardia del Sole 24 Ore in edicola venerdì 30 aprile, è duplice: da un lato sviluppare le tecnologie dell’agricoltura 4.0, anzi 5.0, come recita il nome stesso dell’hub. Dall’altro lato, creare una vetrina per promuovere la diffusione di queste conoscenze tra tutti gli agricoltori lombardi.
Milano riscopre le antiche corti per le nuove abitazioni, anche di lusso. Al centro la corte. Tutto intorno appartamenti ristrutturati con servizi che vanno dall’orto in giardino al risparmio energetico, dalla palestra agli spazi comuni per co-working. Il Rapporto Lombardia del Sole 24 Ore in edicola venerdì 30 aprile dedica ampio spazio all’antica corte lombarda, luogo di scambio e di contatto tra vicini di casa ritorna in auge oggi a Milano con il recupero di diversi compendi residenziali e industriali che hanno proprio come comune denominatore l’unicità dell’architettura degli ultimi secoli nella pianura padana. Molti i progetti in cantiere o già realizzati, solitamente in aree periferiche, che recuperano l’esistente e restituiscono a nuova vita luoghi storici della Milano di un tempo.
Guzzi, l’aquila che inventò la moto. Quest’anno il marchio e lo stabilimento storico di Mandello del Lario (Lecco) compiono cent’anni e il Rapporto Lombardia di venerdì 30 aprile parla dei modelli attuali, di nuovissima concezione, conservano immutato il luogo di nascita, il simbolo dell’aquila e l’anima. E conservano immutata anche la capacità di innovare, come accadde con la prima galleria del vento realizzata da una casa motociclistica. Dal 1921 l’azienda è passata di mano e oggi è una divisione produttiva e commerciale del gruppo Piaggio.
Tessile-moda. Il Rapporto Lombardia di venerdì 30 aprile riporta il caso di RadiciGroup indica la via per la sostenibilità di filiera grazie a progetti di economia circolare con aziende di prodotto finito. Con un fatturato 2019 che aveva superato il miliardo di euro e oltre 3mila dipendenti, RadiciGroup è un’azienda che su temi come la sostenibilità, può davvero fare la differenza, con le sue scelte interne e, forse ancora di più, con i progetti condivisi con altre aziende. Specializzata in poliammidi, fibre sintetiche e tecnopolimeri destinati ad applicazioni in diversi ambiti, principalmente però nel settore tessile-moda, nel solo mese di aprile RadiciGroup ha annunciato due nuove collaborazioni. La prima con Oroblù: dal marchio di calze di proprietà della Csp International di Mantova è nato Oroblù Save the Oceans, il primo collant in Italia realizzato con filati ottenuti dal riciclo del pet delle bottiglie. La seconda collaborazione è con Macron, azienda nata a Bologna nel 1971 e da sempre specializzata in abbigliamento sportivo. Dall’unione di competenze e visione è arrivato un altro primato in Italia: la prima calza sportiva creata con filato in nylon 6 da recupero meccanico e realizzata industrialmente