AMMINISTRAZIONI "VIRTUOSE": 4 PROVINCE, FRA CUI SONDRIO, E 143 COMUNI SUI 2409 INTERESSATI - QUELLI SOPRA I 5.000 ABITANTI -, FRA CUI TIRANO, LIVIGNO E COILICO. UNA TRADIZIONE CHE CONTINUA 12.4.30.4
Questa volta il risultato non è soltanto una sorta di distintivo morale, ma il venire inseriti in questi elenchi comporta vantaggi che vengono ben graditi in epoca di stratta alla spesa per via di un rigorosissimo patto di stabilità che, pert questi Enti, subisce un alleggerimento con maggiori risorse quindi disponibili e la conseguente possibilità di meglio corrispondere alle esigenze della cittadinanza.
Valtellina al top
Virtuosa la Provincia, e sono solo quattro in tutta Italia, a ottenere il riconoscimento. Con noi Bari, Lodi, Vicenza.
Virtuosi due dei sei Comuni sopra i 5.000 abitanti, e cioè Tirano e Livigno. Aggiungiamo pure il mezzo valtellinese Comune di Colico.
Chi decide la virtuosità?
La decide il Ministero ma non a raccomandazioni o a scelte discrezionali. C'è una legge vigente, il DECRETO-LEGGE 6 luglio 2011, n. 98 "Disposizioni urgenti per la stabilizzazione finanziaria" convertito con modificazioni dalla L. 15 luglio 2011, n. 111 (in G.U. 16/07/2011, n. 164). Il secondo comma dell'articolo 20 indica la strada da percorrere:
2. Ai fini di ripartire l'ammontare del concorso alla realizzazione degli obiettivi di finanza pubblica fissati, a decorrere dall'anno 2013, dal comma 5, nonche' dall'articolo 14 del decreto-legge n. 78 del 2010, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 122 del 2010, tra gli enti del singolo livello di governo, i predetti enti sono ripartiti con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, di concerto con il Ministro dell'interno e con il Ministro per gli affari regionali e per la coesione territoriale, d'intesa con la Conferenza unificata di cui all'articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, in quattro classi, sulla base dei seguenti parametri di virtuosità:
a) rispetto del patto di stabilita' interno nel triennio precedente;
b) rapporto tra spesa in conto capitale, finanziata con risorse proprie, e spesa corrente;
c) incidenza della spesa del personale sulla spesa complessiva dell'ente e numero dei dipendenti in rapporto alla popolazione residente;
d) situazione finanziaria dell'ente, anche in riferimento all'evoluzione della stessa nell'ultimo triennio;
e) misura del ricorso alle anticipazioni del proprio tesoriere;
f) livello della spesa per auto di servizio nel triennio precedente;
g) numero di sedi e uffici di rappresentanza in Italia e all'estero;
h) autonomia finanziaria;
i) tasso di copertura dei costi dei servizi a domanda individuale;
l) rapporto di corrispondenza tra trasferimenti statali o quote di gettito devoluto e maggiori entrate da effettiva partecipazione all'azione di contrasto all'evasione fiscale.