PENSIONI, LA SPESA PREVIDENZIALE VA SEPARATA DA QUELLA ASSISTENZIALE

La spesa delle pensioni deve avere un bilancio a se, fare subito una normativa che la separi della spesa assistenziale, e renderla subito operativa. Oggi sarebbe quanto mai necessario per fare un’operazione verità, sui conti del sistema previdenziale italiano. Alla vigilia di un confronto tra le parti sociali che, dopo le dichiarazioni del presidente del consiglio e del ministro del lavoro, persone serie ed affidabili, sembra incamminarsi su un percorso sereno, cosi come più volte auspicato, da parte dei sindacati, dai pensionati e dai lavoratori. Ciò nella responsabilità e nella consapevolezza che, soltanto operando la separazione della spesa assistenziale, della spesa previdenziale, diviene possibile discutere tra le parti sociali e politiche, all’insegna della chiarezza della serietà e della trasparenza. Del resto, in un contesto, di chiarezza e della trasparenza molte strumentalizzazioni sulla sostenibilità, del nostro sistema previdenziale non avrebbero mai avuto spazio. In Italia a me sembra che non esista un 'emergenza pensioni. Dopo la coraggiosa riforma Dini, sostenuta con grand’ assunzione di responsabilità da tutto il sindacato italiano, il nostro sistema pensionistico è oggi tra i più equilibrati, dicono le organizzazioni sindacali. Perciò smettiamola di parlare 365 giorni l’anno di pensioni. Vanno fatte subito alcune cose, e poi verifiche magari ogni cinque anni.

Da subito fare la verifica della riforma Dini, che andava fatta nel 2006, e non è stata fatta, togliere l’incompatibilità pensione lavoro, incentivare chi vuole restare al lavoro volontariamente, modificare lo scalone voluto dalla controriforma del governo Berlusconi, disincentivare non di troppo chi, va in pensione prima, combattere l’evasione contributiva, combattere il lavoro nero, l’assistenza sia separata dalla previdenza, e sia finanziata dalla generalità dei contribuenti e non solo dai lavoratori dipendenti. Anticipare il sistema contributivo, poi ci sarebbe bisogno di un ricupero del potere d’acquisto delle pensioni. Poi bisogna vedere di fare subito qualcosa per le pensioni più basse, tanti pensionati non c’è la fanno proprio più ad arrivare a fine mese. Cari governanti fateli subito questi aggiustamenti naturalmente tenendo conto dei suggerimenti dei rappresentanti dei pensionati e dei lavoratori e delle altre parti sociali, per rendere il nostro sistema pensionistico, robusto, più equo, più sicuro, più giusto, che sia di garanzia per tutti i pensionati di oggi di domani, per il futuro dei giovani di oggi.

Francesco Lena

Francesco Lena
Economia