DA 1 ETTARO COLTIVATO A BIOMASSE, L’EQUIVALENTE ENERGETICO DI 5 TONNELLATE DI PETROLIO
“In un quadro energetico generale che sembra essere costantemente caratterizzato dal pessimismo, si delineano possibili soluzioni per affrontare l’emergenza, liberarsi dalla schiavitù del petrolio, tutelare l’ambiente e allo stesso tempo offrire un’alternativa di sviluppo all’agricoltura del nostro Paese”. È una delle indicazioni recentemente emerse all’Accademia dei Georgofili di Firenze, nel corso di una giornata di studio dedicata alla produzione di energia da fonti biologiche rinnovabili. “Sono obiettivi raggiungibili grazie allo sfruttamento delle biomasse - afferma Luigi Bodria, direttore dell’Istituto di Ingegneria Agraria dell’Università di Milano - cioè tutto ciò che è di origine organica, dai resti delle potature, alla paglia del frumento, ma anche le colture energetiche destinate specificatamente alla produzione di combustibili come l’alcol e il biodiesel. Il petrolio è una risorsa destinata ad esaurirsi e costringe gli Stati ad essere dipendenti dai Paesi produttori, con i problemi che tutti conosciamo. L’utilizzo di queste fonti energetiche alternative potrebbe servire anche all’Italia a coprire autonomamente parte del fabbisogno energetico, come avviene già in Germania e in Francia”. Da un ettaro di terreno utilizzato per produrre legname, per il recupero di residui legnosi, per coltivazioni di colza o altri vegetali e in generale da tutti i tipi di biomasse si può ottenere combustibile ecologico in grado di sostituire fino a cinque tonnellate di petrolio.
Quindici – Federutility