SOSPENDERE L’APPLICAZIONE DEGLI INDICATORI DI NORMALITÀ. QUESTA LA RICHIESTA DI CONFARTIGIANATO ALLA COMMISSIONE FINANZE DELLA CAMERA

“Sospendere l'applicazione degli indicatori di normalità ai fini dell'accertamento e andare rapidamente alla revisione degli studi di settore attraverso il confronto con le Organizzazioni di categoria”.

E' quanto ha chiesto il Segretario generale di Confartigianato Cesare Fumagalli durante l’Audizione alla Commissione Finanze della Camera sugli studi di settore.

Fumagalli, che ha illustrato un documento congiunto di Confartigianato, Cna, Casartigiani, Confcommercio e Confesercenti, ha sottolineato che “l'introduzione degli indicatori di normalità economica ha incrinato il rapporto di fiducia e trasparenza instauratosi con gli studi di settore. Non rispettano lo spirito del protocollo di intesa firmato il 14 dicembre 2006 ed é quindi necessario rivederli attraverso un nuovo confronto con le categorie”.

Gli indicatori, infatti, ha fatto rilevare Fumagalli, “sono stati determinati unilateralmente dall'Amministrazione finanziaria, non sono stati sottoposti al vaglio delle associazioni, non hanno lo stesso livello di approfondimento degli studi di settore e, soprattutto retroagiscono all'anno di imposta 2006, in deroga allo statuto del contribuente. L'inosservanza dello spirito del protocollo ha fatto sì che tali indicatori stabiliti frettolosamente e con grande approssimazione non riescano a cogliere la varietà delle tipologie di impresa a cui si applicano e non raggiungano quindi l'obiettivo per cui sono stati creati e cioè individuare in modo trasparente soggetti che hanno alterato la loro realtà aziendale”.

Secondo Fumagalli, “analizzando il dato sintetico della non congruità, passato di colpo dal 30% al 50-60%,'ci si rende conto che questa produce maggiori pretese nei confronti delle singole imprese quantificabili mediamente in termini di ricavi nell'ordine di 25 mila euro e in termini di imposte varie in circa 15 mila euro di imposte a saldo oltre agli acconti”.

Martedì prossimo, inoltre, il Senato discuterà e voterà la mozione sugli studi di settore. Una mozione firmata dai capigruppo dell’opposizione nella quale si impegna il Governo ad eliminare ogni effetto retroattivo sui redditi 2006 dei nuovi indicatori di normalità e conseguentemente degli studi di settore in base a questi ultimi rideterminati e ad aprire, in tempi brevi, il tavolo negoziale con le associazioni rappresentative delle categorie produttive con lo scopo di concordare la revisione degli studi di settore per le future dichiarazioni dei redditi, verificando in questo ambito l'utilità e la congruità degli "indicatori di normalità".

CSA

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