Giovani a spasso eppure i posti di lavoro ci sarebbero. Qualcosa non va
Il 58% delle imprese del terziario vuole assumere ma 8 su 10 non trovano personale. I problemi maggiori per ricettività/accoglienza, servizi e ristorazione. Mancano soprattutto camerieri, commessi, cuochi e addetti alle pulizie
Reddito di cittadinanza indicato dalle aziende come ostacolo più importante alla nuova occupazione
Marco Barbieri, segretario generale Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza: rivedere le politiche per il lavoro. Servono più formazione e incentivi maggiori per le imprese che assumono
Il 58% delle imprese del terziario a Milano, Monza Brianza, Lodi prevede quest’anno di fare nuove assunzioni. Ma l’81% ha forti difficoltà nel reperire personale. Tra le cause di queste difficoltà il 68% indica l’indisponibilità dei potenziali lavoratori a lasciare il reddito di cittadinanza. E’ quanto emerge dai dati (elaborati dall’Ufficio Studi) dell’indagine di Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza con le risposte di 613 imprese* in prevalenza della ristorazione (29%), dei servizi (19%) del dettaglio non alimentare (17%) e della ricettività/accoglienza (7%) variamente distribuite come numero di occupati: il 60% fino a 5 addetti, il 37% da 6 a 49 addetti, il 3% dai 50 addetti in su.
DOVE LE NUOVE ASSUNZIONI - La previsione di nuove assunzioni in questo 2022 è indicata in particolare nella ricettività/accoglienza (86%), nella ristorazione (74%) e nei servizi (71%). L’incremento degli occupati è stimato entro il 10% per il 72% del campione. Più alto della media per dettaglio non alimentare (79%), servizi (76%) e ricettività/accoglienza (75%), il 68% per la ristorazione.
E DOVE NON SI TROVA PERSONALE – Se l’81% delle imprese che intendono assumere ha segnalato difficoltà nel reperire personale, i maggiori problemi di reperimento di nuovi addetti si registrano nella ricettività/accoglienza (95%), nei servizi (90%), nella ristorazione (88%).
LE FIGURE PROFESSIONALI PIU’ RICHIESTE – Nella ristorazione camerieri e personale di sala (65%) poi cuochi e addetti alla cucina (52%). Nel dettaglio non alimentare commesse/i (72%) e addetti alle attività amministrative (22%). Nella ricettività receptionist/addetti all’accoglienza (65%), camerieri e personale di sala (54%), addetti alle pulizie (42%).
PERCHE’ NON SI TROVA PERSONALE – Il 68% delle imprese ha indicato, nei potenziali lavoratori, l’indisponibilità a lasciare il reddito di cittadinanza; il 66% l’indisponibilità a orari/giorni proposti; il 60% perché la retribuzione è giudicata troppo bassa e il 54% la mancanza di competenze di base di chi è alla ricerca di lavoro.
“Nonostante guerra in Ucraina, caro energia, crescita dell’inflazione e calo dei consumi, la maggioranza delle imprese del terziario crede ancora nella ripresa e prevede di investire nel personale. Ma reddito di cittadinanza e mancanza di competenze – rileva Marco Barbieri, segretario generale di Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza – sono fra gli ostacoli più rilevanti allo sviluppo di nuova occupazione. Vanno riviste le politiche per il lavoro. Servono più formazione e incentivi maggiori per le imprese che assumono”.
*Il 75% da Milano città e hinterland.