Sondrio 2017. PIL, Spread, debiti: le catene di santantonio. E tutti noi paghiamo il conto. Salato

Ho sempre avuto una buona memoria. Ricordo benissimo i prezzi di ciò che acquistavo nel 1970 e posso qui di seguito fornirvi degli esempi: Marlboro 400 lire, Carpenè Malvolti 600 lire, Veuve Clicquot 2920 lire, ristoranti buoni a Genova 2.500 lire, buon albergo tre stelle a Brescia 2.500 lire, rapido Genova Venezia in prima classe 10.200 lire, aereo Genova Roma 16.000 lire, trattorie modeste 800 lire, una Porsche quattro milioni e mezzo, un chilo di pane poco più di 200 lire e un affitto a genova per tre locali più servizi andava intorno alle 50.000 lire. Tutti questi valori perdono significato se non vi parlo anche dello stipendio di un impiegato che allora variava tra le 160.000 e le 200.000 lire. Proprio da quest'ultimo dato emerge la possibilità di confronto con i giorni nostri e solo confrontando il potere d'acquisto riusciamo ad avere le idee più chiare su quello che è successo. Con uno stipendio da 200.000 lire si comprava una tonnellata di pane o una Porsche la si pagava in due anni mentre con lo stipendio di un mese si potevano avere 80 pasti in un buon ristorante. Proviamo oggi a fare gli stessi conti e vedremo che mentre quarant'anni fa una famiglia monoreddito arrivava dignitosamente alla fine del mese oggi, per farlo, di redditi ne servono due. Oggi una tonnellata di pane costa 4.000 euro e ottanta pasti in un discreto ristorante ne costano almeno 3.000. Se poi aggiungiamo telefonini, motorini per i figli, seconde auto, weekend sulla neve (tanto per fare degli esempi) c'è il rischio di non arrivare a fine mese anche con due stipendi. Gli aumenti ci sono stati ma soprattutto si è modificato lo stile di vita, ad esso ci si è abituati ed il rischio è quello di dovere rinunciare al necessario per il superfluo, un superfluo che assorbe spesso il secondo reddito. E' lo scotto che abbiamo pagato, che ci hanno fatto pagare, singolarmente, per inseguire di anno in anno, il maledetto incremento del PIL, un miraggio di tutta l'economia occidentale figlio delle catene di santantonio, mentre gli stati si organizzavano e concordavano di anno in anno la possibilità di indebitarsi sempre di più, come se il giorno del redde rationem non dovesse mai arrivare. E fu così che lo struzzo, mettendo la testa sotto la sabbia, morì soffocato.

meglio essere ottimisti e avere torto che essere pessimisti e avere ragione  -  Maurizio Frizziero (x)
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(x) Nato a Savona quando il padre, come molti valtellinesi, lavorava alla costruzione della diga di Osiglia della Falck. Elementari a Ponte e poi a Sondrio, Media e Liceo Scientifico. Università a Genova (ingegneria) dove poi è rimasto aprendo uno studio grafico. Iscritto all'AIAP, la Associazione Italiana dei Creativi della Comunicazione Visiva, della quale è stato per parecchi anni Segretario Nazionale, e alla TP, Associazione Italiana dei Tecnici Pubblicitari, per la quale è stato docente di creatività nei corsi introduttivi alla pubblicità. E' stato anche socio del BEDA (Bureau of European Design Association), Presidente di AGENCO, Consorzio tra le Agenzie di Pubblicità di Genova e Liguria, Presidente del Circolo della Pubblicità. Ha scritto parecchio e sta facendo altro (parecchio) fra cui anche la recente Mostra “Diversamente artisti” a Sondrio a Palazzo del Governo

 

Maurizio Frizziero (x)
Economia