L'INCONTROLLATO CINISMO DELLA FINANZA MONDIALE FA SCHIFO. CHI LA PUO' BATTERE SE NON LA POLITICA? 11 11 20 44
Quattro mesi fa lo spread fra noi e il tedeschi era stabile sotto i 200 punti. All'inizio di luglio era 183. Quale straordinario evento Vi é stato per incidere sul mercato dei titoli di Stato al punto di triplicarli nonostante gli acquisti a sostegno della BCE?
Nessuno.
E' invece capitato che qualcuno ha innescato l'operazione anti-Italia, e, di fatto anti-€uro. Non per ragion politica. Tutt'altro, per volgare più semplice ma corposa ragione: far soldi.
Pecunia non olet. Gli speculatori - i commentatori TV che vivono nell'empireo continuano a parlare di 'investitori', ma quanti ne sono rimasti? - se ne fregano dell'economia reale, delle politiche degli Stati, dei cambi di governo, delle elucubrazioni delle agenzie di rating che pontificano sull'Europa, sull'Italia, su aziende e banche dopo aver fatto terribilmente flanella - Moody's, Standard and Poor's, Fitch -, sulla enorme bolla americana per la questione mutui senza garanzia. Non c'é più, o quasi, relazione fra finanza ed economia reale.
Si parla di una nuova nostra manovra da 15 miliardi. Abbiamo l'impressione che se anche la facessimo da 100.000 miliardi lo spread continuerebbe ad aggirarsi ai livelli alti del tutto indifferente al fatto che il debito totale della Germania sia addirittura superiore al nostro.
Ci pare di rivivere un deja vu. Un tempo di fronte a tumulti finanziari entravano in azione le Banche centrali e le cose tornavano al loro posto. Finché un giorno ci si accorse che non bastava più, troppo invadente la quantità di valsente in giro. Ci pare di riviverlo assistendo questa volta a un'altra impotenza. Allora le banche, oggi gli Stati.
Due armi per difenderci.
- La prima riguarda quel che diceva in un dibattito mattutino su La 7 un economista di sinistra. Ricordato che metà dei titoli del nostro debito pubblico é in mano alle banche estere suggeriva di drizzare la schiena facendo loro veramente venire il fiatone dato che il default dell'Italia le trascinerebbe alla rovina.
- La seconda riguarda proprio queste agenzie, che sono private, e le cui valutazioni condizionano i mercati. Non c'é un magistrato che voglia guardarci dentro? Un interrogativo che viene dopo un altro relativo alla bolla americana che ha innescato un processo negativo che sta ulteriormente peggiorando. Queste famose agenzie non si sono accorte, nonostante autorevoli segni premonitori (uno anche di Tremonti) di quello che stava per succedere. L'interrogativo richiederebbe una risposta convincente: l'hanno fatto per ignoranza, superficialità e simili? O l'hanno fatto pur sapendo? In entrambi i casi affidabili hanno dimostrato di non esserlo. Ma solo per gli USA?
Sta comunque davanti agli occhi di tutti cosa vuol dire l'abdicazione della politica di fronte alla finanza. Meno invettive contro i politici, al di là del fatto che qualcuno meriterebbe la forca, e più impegno contro la speculazione (che non é solo quella dei giganti che comprano alle 9 e 43 per rivendere alle 11 e 12 ma anche dei tanti che alimentano il corto circuito che sta travolgendo l'Europa, e a seguire altri).
GdS