FOJANINI; Vite: SITUAZIONE VEGETATIVA E DANNI DA GRANDINE

La vite si trova in una fase fenologica compresa tra chiusura grappolo e inizio
invaiatura; le condizioni di scarsa piovosità delle scorse settimane hanno
determinato un certo rallentamento nello sviluppo, e sintomi di stress idrico si
iniziavano a vedere in diverse zone, soprattutto nei terrazzi con terreno meno
profondo.
Purtroppo nella tarda serata di ieri una forte perturbazione caratterizzata da
precipitazioni molto intense (circa 25-35 mm registrati in poco meno di due ore) e
accompagnata da grandine ha interessato il versante retico valtellinese, in
particolare tra i comuni di Castione e Tresivio. La perturbazione, proveniente da
nord ovest (alpe Colina), è stata accompagnata anche da forti correnti d’aria che in
alcune situazioni hanno causato anche sradicamento di piante, piccoli smottamenti
ecc.
I danni si cominciano a registrare partendo da ovest dal comune di Castione, in
modo non pesante, ma peggiorando venendo verso est. I danni più consistenti,
stimabili anche oltre il 50% con punte anche dell’80% sono la parte alta e orientale
della Sassella, in loc S. Anna e dintorni, (dove anche la parete fogliare è stata
lesionata pesantemente). Stessa situazione si riscontra nella sottozona Grumello,
Dossi salati. La grandinata si è mantenuta su una fascia altitudinale medio alta,

colpendo quindi pesantemente la stessa linea di quota fino all’Inferno per poi
andare ad esaurirsi verso Piateda-Fiorenza. Danni quantitativamente molto più
limitati si sono registrati nella fascia altitudinale più bassa, sul piede di versante fino
più o meno alla quota media sopra citata. Nella fascia più bassa i danni sono
quantificabili in un 5-15% massimo così come sul conoide di Albosaggia.

Interventi consigliati:
vigneti colpiti da grandine: Per quanto riguarda possibili interventi agronomici, non
si consigliano interventi particolari; gli acini colpiti, se il decorso meteorologico sarà
favorevole, andranno incontro a disseccamento e si staccheranno; si consigliano
solo interventi con trattamenti a base di rame (poltiglia bordolese ecc.) con effetto
collaterale disinfettamente e moderatamente cicatrizzante, e zolfo. Si può
eventualmente pensare all’aggiunta di prodotti a base di argille come zeolite e
caolino, con effetto igroscopico, che favoriscono l’asciugatura del grappolo.
Concimazioni a base di calcio sono consigliate solo in caso di danni lievi.
Dove i danni sono stati molto pesanti utilizzare un formulato a base di rame
ossicloruro o solfato alla dose massima di etichetta.
Altri tipi di interventi chimici sono del tutto inutili. Nelle zone colpite maggiormente
è anche l’apparato vegetativo (foglie) che in qualche caso è fortemente
compromesso. Questo chiaramente determinerà un rallentamento della
maturazione delle uve; occorre aspettare che la pianta si riprenda dallo “stress”
subito e cominci a produrre nuova vegetazione. In ogni caso un po’ di operazioni di
pulizia in fascia grappolo saranno necessarie nel prosieguo della stagione onde
evitare fenomeni di marcescenza laddove la cicatrizzazione delle ferite fosse più
rallentata.
Nelle aree non colpite da grandine, intervenire secondo il programma di intervento,
con Mildicut + rame, zoxamide + rame ecc., e solo nelle zone più precoci passare a
prodotti semplicemente ramati; aggiungere zolfo bagnabile o liquido (250-300 g/hl)
per l’oidio.
Nei primi giorni di agosto verranno date indicazioni per l’estirpo delle piante colpite
da giallumi, e un aggiornamento sulla situazione della tignoletta della vite.

Martino Selvetti
Fondazione Fojanini di Studi Superiori, 24 luglio 2020

Economia