Acque e idroelettrico. Il Friuli dice...

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Acque e idroelettrico. Vediamo come la pensa chi è in situazione simile alla nostra anche se con il vantaggio di essere Regione a Statuto Speciale.
Il Consiglio regionale del Friuli-Venezia Giulia ha approvato una mozione che dispone di rivedere i canoni per le grandi derivazioni d’acqua a uso idroelettrico. La Regione, in base alla normativa, definisce infatti con un proprio regolamento i canoni demaniali relativi alle concessioni di derivazione d’acqua. Non avendo l’amministrazione regionale in precedenza adempiuto a questa disposizione, l’attuale Giunta ha provveduto a costituire un Comitato per la predisposizione del regolamento. Finora, il Friuli-Venezia Giulia, non avendo un regolamento proprio, ha definito l’adeguamento delle cifre in base ai periodici aggiornamenti dell’Istat. Nell’attuale fase attuale di rideterminazione entrano in gioco, oltre che una maggiore entrata finanziaria per la Regione, anche - in base a un decreto ministeriale del 2015 - eventuali forme di compensazione ambientale aggiuntive rispetto a quella già previste nella vigente legislazione energetica nel campo delle fonti rinnovabili. Alla luce di tutto ciò, il documento deliberato dall’Aula dispone che il regolamento venga approvato entro il prossimo novembre, per allinearlo ai canoni delle altre Regioni, e che sia comprensivo anche della parte afferente alle compensazioni ambientali. Inoltre c’è l’impegno di verificare la possibilità che i sovracanoni che la legge prevedeva a favore delle Province - ormai in via di superamento - siano attribuiti, in virtù della ridistribuzione delle competenze, ai Comuni rivieraschi. Infine l’amministrazione regionale si farà parte attiva, in sede di Conferenza delle Regioni, affinché sia aperto un tavolo con lo Stato e le altre Regioni al fine di studiare la revisione dei canoni sulla base dei nuovi principi sanciti dalla Direttiva Quadro Acque.

 

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