Metalmeccanici, export positivo ma situazione generale in deterioramento

Le cariche: Mainetti Presidente, De Peverelli e Rossi vice

22 maggio 2013 - La sezione Metalmeccanici di Confindustria Sondrio (una consistenza di 43 imprese per oltre 2000 addetti), riunita in assemblea presso la sede di Via Trieste, ha esaminato gli esiti di una recente indagine congiunturale alla quale hanno dato riscontro 19 aziende associate di varia dimensione.

Per l'anno appena chiuso e per quello in corso la metà delle imprese dichiara fatturati stabili, ma la percentuale di chi vede contrarsi i ricavi è in aumento dal 21% del 2012 al 32% del 2013. I livelli di produzione seguono dinamiche simili a quelle del fatturato: stabile il 50%, in calo il 20-30%. Conforta la produzione per l'estero, in crescita per la metà circa delle imprese (dato in aumento rispetto a 2 anni fa); ciò nonostante, i livelli di produzione pre-crisi sono ancora lontani: oltre 1 operatore su 3, infatti, si dichiara insoddisfatto riguardo all'utilizzo della capacità produttiva.

Il punto più critico, come già per altri settori, riguarda i margini di profitto, che risultano in contrazione per il 30-40% delle imprese. La maggioranza (50-60%) dichiara margini stabili, ma probabilmente solo perché già calati a sufficienza negli anni scorsi. La contrazione dei margini si configura come un fenomeno generalizzato, ascrivibile alla crisi in atto e non riconducibile a cause specifiche, come accadeva 2 anni fa per i prezzi delle materie prime; che anzi appaiono meno volatili rispetto al passato (in crescita per il 40% delle imprese - era il 90% nel 2011), senza particolari problemi di reperibilità della merce.

In termini di organici si rileva una situazione in chiaroscuro, con un terzo delle imprese che dichiara personale in crescita nel 2012, ma nel contempo quasi il 50% che sta valutando riduzioni per il 2013. Permangono invece criticità significative sotto il profilo dei pagamenti: oltre 1 azienda su 3 dichiara insoluti in crescita nel 2012, un dato stabile rispetto a 2 anni orsono ma ancor più preoccupante perché indice di una filiera finanziaria deteriorata che non accenna a normalizzarsi.

Una situazione di settore dove alcuni aspetti positivi si accompagnano a criticità ben conosciute e reiterate, che trova una sintesi efficace nel dato sulla fiducia percepita per il 2013: in calo per il 47% delle imprese (2 anni fa era solo il 19%), stabile per il 42%, in crescita per l'11%. Un quadro contrastato dove le imprese, pur soffrendo di un progressivo deterioramento della congiuntura, non rinunciano alla competizione e cercano con pervicacia nuovi sbocchi di mercato, continuando ad investire: il 70% delle aziende ha infatti comunicato di avere in corso progetti di sviluppo innovativi, specie nelle aree produzione e sviluppo prodotti. Meno rassicuranti, invece, le risposte relative alle figure professionali maggiormente ricercate: ormai da anni l'industria metalmeccanica locale denuncia difficoltà a reperire ingegneri meccanici, sales engineer, commerciali, manutentori, operai specializzati (in particolare saldatori e fresatori).

Al termine del prolungato dibattito sulla situazione congiunturale, le aziende della sezione Metalmeccanici di Confindustria Sondrio hanno anche provveduto al rinnovo delle cariche sociali confermando Paolo Mainetti, amministratore delegato della Valtecne Srl di Berbenno, a Presidente della sezione; nel ruolo di Vice Presidenti sono stati eletti Raffaele De Peverelli, Presidente della FIC Spa di Mese, e Antonio Rossi, plant manager della Siderval Spa di Talamona.

Fulvia Canovi

 

Fulvia Canovi
Economia