Confindutria SO: No a facili ottimismi, la situazione per le imprese rimane difficile - Urgente intervenire sui pagamenti
23 aprile 2014 – “Molte imprese italiane continuano a faticare più del necessario, bisogna intervenire con un supporto alla gestione finanziaria che aiuti a superare questa fase di crisi.”
Cristina Galbusera, Presidente di Confindustria Sondrio, dice no a facili ottimismi e sollecita maggiore attenzione per le tante imprese che oggi, dopo 6 anni di crisi, si trovano ancora in mezzo al guado. “Lo spread è calato parecchio, sui mercati internazionali si vede una discreta ripresa e milioni di italiani avranno 60-80 Euro in più al mese in busta paga. Tutte buone notizie, ma non dobbiamo dimenticarci delle imprese che fanno fatica a rimanere sul mercato, spesso per problemi estranei alla loro gestione: sono ancora tante, purtroppo” – spiega Galbusera.
Gli Industriali puntano il dito sulla filiera dei pagamenti, oggi la principale criticità per le aziende concentrate sul mercato interno, quelle che non possono beneficiare del traino dell’export. Un primo punto riguarda i debiti della pubblica amministrazione, di cui sono stati pagati 23,5 miliardi di Euro. L’ammontare complessivo non è nemmeno conosciuto: il Ministero dell’Economia avrebbe dovuto renderlo noto entro il 15 ottobre 2013, ma l’informazione non è pervenuta. Si stima che sia intorno a 100 miliardi, quindi c’è ancora molto lavoro da fare: 75 miliardi di Euro da mettere in pagamento per dare ossigeno non solo alle imprese direttamente creditrici dello Stato ma anche e soprattutto alle migliaia di PMI che non hanno ancora visto un Euro perché il loro committente, che aspetta i soldi dallo Stato, ha bloccato i pagamenti delle fatture. “Renzi ha promesso di esaurire gli arretrati entro settembre, ma si dovrebbe fare prima. Come cittadini, prima ancora che come imprenditori, non possiamo accettare uno Stato che non paga i propri debiti” – commenta Galbusera.
Perché la liquidità possa arrivare alle aziende bisogna prevedere una parziale attenuazione del patto di stabilità per gli enti pubblici virtuosi, come molti degli enti locali valtellinesi, che spesso hanno i fondi disponibili ma non li possono spendere. Serve anche un’applicazione più rigorosa della direttiva europea sui tempi di pagamento, che nel nostro Paese nessuno rispetta, a partire dallo Stato (che infatti rischia la messa in mora da parte di Bruxelles).
Un altro intervento importante riguarda il fronte della giustizia, le regole del diritto d’impresa. Purtroppo i comportamenti opportunistici sono all’ordine del giorno: sedicenti professionisti supportano persone disoneste nell’attraversare indenni concordati, liquidazioni e fallimenti, proteggendo i patrimoni personali e lasciando fallire davvero tante piccole imprese fornitrici che hanno l’unico torto di essersi fidate del cliente sbagliato.
Infine, bisogna permettere alle banche di erogare più credito, gestendo in modo intelligente i criteri della vigilanza per far affluire alle PMI una parte importante della liquidità che oggi abbonda sui mercati.
“Sono misure cruciali: invitiamo Governo e Parlamento ad intervenire presto, altrimenti molte imprese concentrate sul mercato domestico saranno costrette a chiudere i battenti” – conclude Galbusera.