Coldiretti, il presidente nazionale Prandini a Sondrio: “Montagna al centro dello sviluppo”
“In montagna un’agricoltura peculiare e identitaria, va sostenuta con strumenti ad hoc” - Marchesini: “Importante pensare alla ripartenza, necessario puntare su tecnologia e innovazione”
SONDRIO – “Il legame tra le aree montane e il tessuto agroalimentare deve essere al centro di una strategia di sviluppo di medio-lungo respiro. Fare agricoltura in montagna significa operare su superfici spesso ridotte e parcellizzate, con peculiarità profondamente diverse e più stringenti rispetto alla pianura: per questo servono strumenti di supporto ad hoc, senza dimenticare che la montagna è culla di identità territoriali di straordinaria importanza”.
Lo ha rimarcato il presidente nazionale di Coldiretti Ettore Prandini che ieri a Sondrio ha incontrato i dirigenti della Federazione interprovinciale Coldiretti, nello stesso giorno in cui ha partecipato al Forum sull’Agroalimentare del Club Ambrosetti.
Ampio il confronto in cui Prandini non ha mancato di tracciare un quadro di sviluppo toccando tutti i settori chiave dell’agricoltura valtellinese e chiavennasca, dal vino alle mele, ai salumi di montagna, alla filiera turistica e agrituristica: lo scenario è quello di un anno estremamente duro, con una crisi aggravata dal sostanziale annullamento della stagione invernale sopraggiunto all’indomani di aperture altalenanti delle strutture ricettive.
“A distanza di un anno dall’inizio della pandemia le imprese sono in profonda difficoltà” rimarca la presidente di Coldiretti Sondrio Silvia Marchesini. “Allo stesso tempo – continua – è necessario pensare alla ripartenza, consapevoli che proprio nelle province montane si giocherà una partita importantissima sul fronte delle filiere tipiche e identitarie. L’agricoltura può essere un notevole motore di sviluppo economico, imprenditoriale e occupazionale, ma è urgente un’implementazione in termini di innovazione, affinchè le nostre produzioni siano competitive pur nel solco della tradizione. Le nostre imprese hanno necessità di poter contare su un trasferimento tecnologico d’avanguardia, anche in termini di analisi e sviluppo produttivo, per poter spingere ancor più l’acceleratore sulla qualità e il costante miglioramento delle produzioni, realizzando quel punto di contatto tra memoria e futuro che rappresenta la carta vincente dell’agricoltura made in Valtellina”.
Nei nostri comprensori – rimarca la Coldiretti provinciale – è inoltre urgente un intervento strutturato, massiccio e immediato di ristori che permetta alla montagna di superare questi mesi complicati e di poter guardare al futuro con la possibilità di salvaguardare posti di lavoro e poterne creare di nuovi: ciò senza dimenticare che il cibo è diventato il vero valore aggiunto della vacanza Made in Sondrio con la grande scelta di prodotti enogastronomici d’eccellenza che la nostra provincia sa offrire, dal vino alle carni, dai formaggi ai salumi: “Ma finché il turismo – chiude Marchesini - non ripartirà tutto questo sistema avrà bisogno di un’attenzione concreta per poter andare avanti”.
“In Valtellina e Valchiavenna il legame tra montagna, turismo e agricoltura è inscindibile” ha aggiunto il presidente Prandini. “Un Paese lungimirante, oggi, non può esimersi dal scommettere sul futuro di un’agricoltura vincente e rappresentativa del meglio che i suoi territori sanno dare. La nostra è un’agricoltura che genera i prodotti migliori, sempre più protagonisti anche nel mondo dell’alta ristorazione che, di essi, ne fa bandiera”. (23/02/2021)
Coldiretti Sondrio