Agricoltura, “ripartire dalla progettualità” con misure di ampio respiro per la ripresa

Marchesini: “Occorre partire dallo sviluppo delle filiere locali in un territorio dove agricoltura è identitaria” - Con la pandemia la filiera del cibo “è diventata prima dote strategica del Paese, la sovranità alimentare va difesa”

L’agricoltura riparte dalla progettualità e dagli strumenti normativi che si rendono necessari al fine di difendere il difficile lavoro delle imprese agricole, soprattutto in ambito montano. Tra gli interventi prioritari, il mantenimento di alcune agevolazioni fiscali come l’esenzione al pagamento dell’Imu e l’Irap agricola, la cui conferma arriva da un importante lavoro di concertazione portato avanti da Coldiretti. Anche l’abolizione dell’Irpef agricola rappresenta un ulteriore sgravio fiscale, portando ad una detassazione per gli agricoltori in 2 anni di oltre 1,3 miliardi di euro. Particolare attenzione anche per i giovani che decidono di intraprendere un’attività agricola: per gli under 40 è prevista infatti l’esenzione totale dai contributi previdenziali per i primi 3 anni di attività.

“E’ quindi importante l’attenzione del Governo per lo sviluppo ed il sostegno delle filiere agricole, della pesca e dell'acquacoltura” sottolinea il presidente di Coldiretti Sondrio Silvia Marchesini. “Dobbiamo puntare sullo sviluppo dell’attività agricola attraverso le filiere locali. In Valtellina e Valchiavenna, agricoltura significa identità territoriale, comunicazione di un territorio attraverso i suoi prodotti e le sue tradizioni. Aggiungiamo poi che il settore primario italiano è il più green d’Europa grazie alla leadership conquistata per valore aggiunto, sostenibilità ambientale e qualità. Con la pandemia la filiera del cibo è diventata la prima dote strategica del Paese, con un valore che supera i 538 miliardi, ma occorre intervenire per difendere la sovranità alimentare, pretendendo l’osservazione del principio di reciprocità in un mercato nel quale le regole che gli agricoltori italiani rispettano, siano le stesse anche per i prodotti agricoli che entrano in Italia”.

Per la presidente di Coldiretti Sondrio, “è inoltre indispensabile puntare sul connubio tra turismo e agricoltura anche nel nostro comprensorio valtellinese e chiavennasco. Un aspetto importante, nella speranza che numeri dei visitatori in arrivo nelle nostre valli e laghi possa ritornare sui livelli del passato alla fine di questo periodo difficile. E’ altresì prioritario dare respiro alle filiere strategiche per il territorio, anche nell’ottica di un’agricoltura di un’agricoltura in continua fase di rinnovo e sviluppo, nei mezzi ma anche nei rapporti commerciali grazie a dei contratti di filiera rivisti per dare giusto merito al lavoro degli agricoltori”.

Lunedì, i dirigenti di Coldiretti Sondrio hanno avuto un incontro con il presidente nazionale di Coldiretti Ettore Prandini, presente nel capoluogo: “Il legame tra le aree montane e il tessuto agroalimentare  - ha detto Prandini - deve essere al centro di una strategia di sviluppo di medio-lungo respiro. Fare agricoltura in montagna significa operare su superfici spesso ridotte e parcellizzate,  con peculiarità profondamente diverse e più stringenti rispetto alla pianura: per questo servono strumenti di supporto ad hoc, senza dimenticare che la montagna è culla di identità territoriali di straordinaria importanza”.  (24/02/2021)

Coldiretti Sondrio

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