Deciso il Consiglio generale dell’Unione del Commercio e del Turismo
La presidente Credaro: «Preoccupano i dati sanitari ma le nostre categorie hanno già dato tutto e non sono disponibili a qualsiasi ipotesi di nuove restrizioni» - Ribadito il forte impegno nei confronti delle Olimpiadi invernali 2026, imperdibile opportunità
23 novembre 2021 – L’avvio ormai imminente della stagione invernale che si annuncia promettente, ma sulla quale aleggia l’incognita di eventuali nuove misure restrittive e delle loro conseguenze sulla mobilità delle persone e sul reperimento della forza lavoro; la volontà di mantenere sempre alta l’attenzione e forte l’impegno nella partita delle Olimpiadi invernali 2026 che vedrà in prima linea - tra gli altri soggetti portatori d’interesse - il mondo del commercio, del turismo e dei servizi; i ristori e i contributi a sostegno delle micro, piccole e medie imprese; la realtà di Confcommercio Sondrio quale rappresentanza di categoria che all’interno della galassia confederale detiene il miglior rapporto tra aziende associate e aziende attive sul territorio di riferimento.
Sono stati questi i temi al centro del tradizionale Consiglio generale d’autunno dell’Unione del Commercio, del Turismo e dei Servizi, che si è riunito nel tardo pomeriggio di ieri nella sala assemblee della sede di Sondrio. Un incontro avvenuto nel pieno rispetto delle misure di contenimento della pandemia e in cui è stato fatto il punto sull’anno che sta per concludersi. Un 2021 che ha offerto più di uno spiraglio per vedere la luce in fondo al tunnel dell’emergenza sanitaria, ma in cui tuttavia permangono evidenti criticità.
L’intervento della presidente dell’Unione del Commercio e del Turismo Loretta Credaro si è aperto nel ricordo di Celestino Berniga, storico presidente dell’Associazione Grossisti alimentari (per oltre 10 anni, dal 2009) e tra le figure di riferimento dell’associazione. Entrando nel vivo dei temi da affrontare, inevitabile un riferimento all’estensione a partire dal settembre scorso del green pass obbligatorio a tutti i luoghi di lavoro e a quanto potrà accadere nel periodo invernale, se i contagi continueranno ad aumentare. «La forte adesione alle vaccinazioni - ha affermato la presidente Loretta Credaro – sta dando dei risultati perché vediamo che il nostro lavoro è tutelato a differenza di quanto accade in Austria e Germania. Questo detto, nell’esortare tutti a rispettare le regole, vogliamo però rimarcare ancora una volta che non siamo più disponibili a essere il capro espiatorio di azioni improvvisate. Con il 2020 bloccato dal lockdown e la stagione 2020/2021 compromessa, non possiamo minimamente pensare che ci sia qualche ombra sulla prossima stagione invernale, dalla quale dipende non solo l’economia turistica, ma l’economia di tutta la Valle».
«Stiamo facendo tutto il possibile - ha sottolineato il presidente dell'Associazione Pubblici Esercizi Piero Ghisla - per spiegare l'importanza di vaccinarsi». Sarebbe un peccato, infatti, buttare via l'occasione di un inverno che si annuncia promettente. Al momento, infatti, «Abbiamo già numerose prenotazioni – ha evidenziato il presidente di Federalberghi Sondrio Roberto Galli -, con richieste che si estendono già alle vacanze natalizie e a Capodanno, probabilmente complice il fatto che la nostra provincia ad oggi appare come una delle località più sicure e clienti che prediligevano realtà nostre concorrenti, come per esempio l'Austria e il Trentino, stanno invece optando per la nostra Valle. Dobbiamo perciò fare in modo di continuare a essere una zona sicura per evitare cancellazioni».
«La gente ha ripreso a girare e tende anche ad aumentare il periodo di permanenza - conferma Fabio Valli, presidente dell'Associazione Mandamentale di Tirano - e i presupposti per lavorare bene ci sono». Certo è che la carenza di personale qualificato rappresenta un tallone d'Achille. A concorrervi è una serie di fattori come «l'uso distorto e deleterio del reddito di cittadinanza - ha detto la presidente Credaro -, la chiusura delle frontiere che ha bloccato l'arrivo di tanti addetti che provenivano dall'estero, la forte concorrenza della vicina Svizzera nell’attrarre la forza lavoro e fattori ormai strutturali e decisamente preoccupanti come la denatalità. Da ultimo, ma non per importanza, a incidere è anche un approccio culturalmente diffuso secondo il quale i nostri figli non devono rivolgersi ai lavori materiali, a torto considerati umili. Altri argomenti di assoluta rilevanza sono la formazione del personale e l’alternanza scuola-lavoro, con la possibilità per gli studenti delle professionali di fare pratica in azienda».
Un tema costantemente in agenda è quello delle Olimpiadi invernali 2026, anche alla luce del recente incarico conferito da Confcommercio nazionale a Confcommercio Sondrio di occuparsi del coordinamento confederale sui Giochi. «Confidiamo che questa sia un'ulteriore opportunità, ma non possiamo fare a meno di esprimere qualche preoccupazione per il fatto che il tempo passa e che le cose sembrano ancora al palo anche sotto il profilo infrastrutturale».
«Ho avuto modo di approfondire i temi infrastrutturali – ha detto il vicepresidente dell’Unione del Commercio e del Turismo e presidente della Federazione Autotrasportatori Italiani Sondrio Matteo Lorenzo De Campo – e anch’io nutro qualche preoccupazione: a parte la tangenziale di Tirano e gli interventi legati alla soppressione dei passaggi a livello, gli altri progetti, e mi riferisco in particolare a quelli relativi alla tangenziale di Sondrio, sono solo poco più che abbozzati».
Vi sono però note positive, come l’assegnazione a Bormio delle gare di scialpinismo: «Questo contribuirà – ha concluso la presidente Credaro – ad aumentare la visibilità della provincia di Sondrio, che nelle Olimpiadi 2026 avrà un ruolo di tutta evidenza, grazie alle importanti sfide che ospiterà. Se è vero che le Olimpiadi si esauriranno in 15 giorni, è altrettanto vero che la posta in gioco è alta e che, se sapremo giocare bene questa partita, sarà un'opportunità trasversale per tutto il mondo economico del nostro territorio. Per questo dobbiamo essere bravi a costruire il percorso che ci porterà da qui al 2026».