IND. RAPPORTO BANCA-IMPRESA: LA REALTÀ LOCALE SI DIFFERENZIA DAL RESTO D'ITALIA. PER FORTUNA

Oltre 50 imprese associate hanno risposto al questionario diffuso da Confindustria Sondrio per indagare un aspetto articolarmente delicato in questa fase di crisi. Gli ottimi rapporti esistenti tra il mondo delle imprese e il credito locale, gestiti all'insegna della

collaborazione e cementati dalla convergenza di interessi, hanno ora anche l'avallo dei numeri che confermano appieno una realtà evidente: il problema dell'accesso al credito in provincia di

Sondrio è meno forte che altrove. Così, mentre nel resto della Lombardia e d'Italia la stragrande maggioranza delle imprese si trova a dover fare i conti con riduzioni di fidi, richieste di ulteriori

garanzie e aumenti di spese, il mondo produttivo locale gode i privilegi di una realtà completamente anomala per la presenza di due istituti di credito fortemente radicati sul territorio che per tradizione non fanno mancare il loro sostegno e ai quali sembrano ispirarsi anche le filiali di grandi gruppi che generalmente hanno qui atteggiamenti più collaborativi rispetto ad altre zone d'Italia. Un quadro complessivo peraltro già emerso nel gennaio scorso durante la riedizione

provinciale del tavolo promosso a livello nazionale da Confindustria e Abi. "Il problema del credito si stava aggravando in Italia e nel mondo, così a fine marzo abbiamo voluto indagare la nostra realtà facendo parlare direttamente gli Associati sui vari aspetti del rapporto banca-impresa" - ha dichiarato il Presidente di Confindustria Sondrio, Corrado Fabi. "Abbiamo raccolto oltre 50 risposte, un campione ampiamente rappresentativo del territorio, e siamo stati confortati nelle nostre convinzioni. La maggioranza delle imprese non si è vista ridurre i fidi, solo il 15% delle aziende che hanno chiesto maggiori affidamenti ha avuto riscontro negativo da parte delle banche, e meno di un'azienda su quattro si è vista richiedere maggiori garanzie: risultati molto interessanti per le imprese, per le banche e per l'intero territorio, come ho avuto modo di sottolineare alla recente riunione della Conferenza Permanente Area Sviluppo Economico e Attività Produttive presieduta dal Prefetto Chiara Marolla" - ha commentato Fabi. In dettaglio, l'86% delle aziende non ha subito riduzioni dei propri fidi bancari nell'ultimo trimestre e solo il 40% ha chiesto un ampliamento degli stessi, ottenuto con pieno successo in più della

metà dei casi. Riguardo il calo del costo del denaro, il 60% delle imprese lo ha percepito, ma circa il 40% ha registrato un aumento di spread e spese. Solo il 22% delle imprese si è visto

richiedere maggiori garanzie dalla propria banca e, quando ciò è avvenuto, è stato generalmente in relazione a nuovi affidamenti con un notevole ricorso allo strumento dei Confidi. "Certo, questi sono valori statistici e non possono rappresentare ogni singola situazione d'impresa. Siamo consapevoli del fatto che anche nella nostra Provincia alcune aziende hanno avuto difficoltà con il sistema bancario e ci auguriamo che, anche attraverso il supporto dell'Associazione, queste si possano presto superare. Il nostro auspicio, inoltre, è che gli aspetti positivi emersi da questa indagine fungano da stimolo per le nostre imprese a non lesinare gli sforzi per continuare ad investire in innovazione tecnologica e organizzativa. L'assetto locale del credito è un punto di forza del nostro territorio ed è importante che le nostre aziende ne sappiano approfittare con coraggio e spirito imprenditoriale" - ha concluso Fabi.

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