Il ponte di Genova ai Benetton e loro soci. Ai cinesi poi

La Ministra delle Infrastrutture De Micheli (PD) ha deciso: il ponte ex Morandi va consegnato alle società dei Benetton in quanto tuttora concessionarie. Decisione avversatissima dai M5S ma, rebus sic stantibus inevitabile. Non è pensabile infatti che l'autostrada arrivi sino all'imbocco del ponte e lì cambi gestione per riprenderla dopo poco più di un km. Non entriamo comunque nel guazzabuglio decisionale di questi giorni con al centro quella revoca che pareva questione di vita o di morte per i grillini.
Ci riferiamo alla comunicazione, a sorpresa, della Ministra, seguita a minuti dalla reazione ufficiale dell'on. Crimi che ha riproposto ipso facto la questione revoca.
Immediatamente dopo è girato l'interrogativo se il Premier fosse a conoscenza o meno.
a)  Secondo logica politica il Premier avrebbe dovuto essere informato. Se non lo fosse stato sarebbe non solo una scorrettezza ma anche a un macigno politico per ragioni più che evidenti
b)  Se lo era stato volere o volare è il Premier ad avere politicamente sbagliato.
In altri tempi la politica avrebbe richiesto ben altri etici comportamenti.
Quanto alla soluzione – ripetiamo -  non entriamo comunque nel guazzabuglio decisionale di questi giorni e della conclusione. Certo, si pensava di portare a casa un po' di soldi e invece i soldi li prenderanno o Benetton e loro partners. Ma poi, ci dicono, fra 4 anni torneranno perchè c'è da fare un bando e conseguentemente affidare le autostrade di nuovo in concessione. Ci sarà però una novità: chi è in grado di mettere on campo una gestione operativa adeguata? I cinesi anche se la NATO non sarebbe molto contenta. Si annoti perchè questa non è fantapolitica. Magari lo fosse.
GdS

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