GLI INDIRIZZI GOVERNATIVI PER LA PREVENZIONE E IL CONTRASTO DELL'EVASIONE

Massimo impegno sul fronte dell'accertamento sintetico del reddito delle persone fisiche, anche grazie al controllo di cessioni di beni e prestazioni di servizi di lusso; controlli più efficaci per chi usufruisce di regimi fiscali agevolativi; stretta sulle compensazioni per crediti inesistenti e attività di tutoraggio per le imprese di grandi dimensioni. Sono questi alcuni dei punti strategici del "decalogo" per lo sviluppo dell'attività di prevenzione e contrasto dell'evasione nel 2009, contenuto nella circolare n.13/E del 9 aprile 2009 dell'Agenzia delle Entrate. Tale circolare trova applicazione nell'ambito della riorganizzazione in atto, a livello centrale, regionale e locale. La riorganizzazione ha il duplice scopo di "focalizzare distintamente l'azione di controllo sulle diverse macro-tipologie di contribuenti" e di "adottare metodologie di intervento differenziate per ciascuna macro-tipologia", tenendo conto anche delle specifiche, relative alle realtà territoriali e settoriali. Grande importanza riveste quindi l'analisi e la valutazione del rischio di evasione e/o elusione relativa ad ogni macro-tipologia; analisi che verrà effettuata dalle nuove Direzioni Provinciali, e dalla cui accuratezza dipenderà l'efficacia dell'attività di controllo. Tale attività ha come obiettivo, non solo il recupero delle imposte evase, ma anche l'allargamento e un cambiamento dei comportamenti fiscalmente scorretti tali da determinare un allargamento del gettito spontaneo. Per quanto riguarda le Direzioni Regionali, queste avranno il compito di controllare e monitorare, attraverso il c.d. tutoraggio, le aziende di grandi dimensioni. A questi uffici è inoltre preposto il compito di definire il quadro di riferimento per l'attività di analisi e controllo degli attuali uffici locali.

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Economia