FEDERALISMO FISCALE

Il Segretario generale di Confartigianato Cesare Fumagalli: "Con riforma stop a rincorsa 'più spesa, più tasse'"

"La riforma federalista è una grande occasione per interrompere la spirale perversa del 'tassa e spendi' che all'aumento di spesa pubblica fa corrispondere l'innalzamento della pressione fiscale o l'introduzione di nuove tasse. Per le imprese italiane, il federalismo fiscale deve essere sinonimo di responsabilità delle amministrazioni pubbliche, migliori servizi, riduzione degli sprechi, eliminazione delle sovrapposizioni tra livelli di governo e dell'oppressione burocratica".

Lo ha sottolineato il Segretario generale di Confartigianato Cesare Fumagalli nel corso di un'Audizione, tenutasi nei giorni scorsi, della Commissione Parlamentare per le Questioni regionali che ha promosso un'indagine conoscitiva sull'attuazione dell'articolo 119 della Costituzione in relazione al nuovo assetto di competenze riconosciute alle regioni ed alle autonomie locali in materia di federalismo fiscale.

"Il federalismo fiscale - ha detto Fumagalli - dovrà introdurre elementi di razionalizzazione negli interventi pubblici e di qualificazione della spesa. I recuperi di efficienza della P.A., ed i conseguenti risparmi, dovranno essere, prioritariamente, destinati a ridurre la pressione fiscale che grava su imprese e famiglie".

"Confartigianato - ha spiegato Fumagalli - condivide la scelta di garantire l'integrale copertura dei costi relativi ai livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali (sanità, assistenza e istruzione), sostituendo, però, nella quantificazione delle risorse il criterio della spesa storica con quello del costo standard. Solo così si eviterà di continuare a finanziare le inefficienze e gli sprechi".

Il Segretario generale di Confartigianato ha inoltre fatto rilevare che "la costruzione del federalismo fiscale deve essere accompagnata da forti elementi di solidarietà che permettano al Mezzogiorno, in un congruo lasso di tempo, di colmare le differenze con il resto del Paese". A questo proposito, Fumagalli, ha sottolineato che "per permettere lo sviluppo dei territori che presentano un grado di competitività nettamente inferiore rispetto al sistema Paese, vanno ricercate, in conformità alla legislazione comunitaria, tutte le possibile forme di fiscalità di sviluppo".

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