LA SINDROME DEL DOTTOR FAUST

Parliamo questa volta di un giovanotto poco più che trentenne. Dopo aver acceso il suo vecchio televisore da quattordici pollici gli appare MefistoBank con la quale stipula un patto: riceverà subito una discreta somma in denaro in cambio della propria anima. Per dieci anni dovrà infatti cedere parte dei suoi introiti rinunciando ad altre cose forse più necessarie di quelle suggerite dai messaggi seducenti della finanziaria. In un primo momento il novello Faust prova un momento di liberazione che assomiglia ad un desiderio sconfinato d'onnipotenza.

Tuttavia, sebbene egli faccia grandi progetti per il proprio immediato futuro e sebbene sogni di utilizzare le nuove risorse per ottenere una vita diversa, riesce solo a compiere piccoli acquisti pressocchè inutili.

Non c'è vendita ormai che non contempli una rateazione per la cessione del bene, si parla dappertutto di TAN e TAEG (come se questi acronimi fossero di casa presso tutti i potenziali acquirenti) e dell'inizio dei pagamenti dalla primavera dell'anno sempre successivo. Una volta c'erano le cambiali. Uno acquistava a rate e firmava degli impegni. Il venditore si assumeva il rischio e, quando il debitore non pagava, c'era lo strumento del riservato dominio che lo tutelava in parte. Oggi invece quando uno va ad acquistare una cosa a rate in realtà ne acquista due:

l'oggetto del suo desiderio e un bel debito nei confronti di una finanziaria. Se uno non paga dovrà vedersela con il secondo interlocutore, solidamente strutturato per tali evenienze, con tutte le conseguenze del caso (l'anno scorso in aprile - fonte La Repubblica - nella sola Milano c'erano ben 45.000 insolventi con relative azioni giudiziarie).

Gran parte degli acquisti rateali riguardano elettrodomestici e prodotti elettronici prodotti all'estero, lo sappiamo benissimo, lo vediamo tutti i giorni. Cui prodest, allora? Su tutte queste vendite, per contanti o a rate, l'acquirente paga l'IVA, tanto per cominciare, e le aziende di distribuzione mantengono una struttura commerciale sulla quale pagano tasse, contibuti, gabelle, E' facile quindi capire perchè questo contratto tragico tra Faust e MefistoBank non venga ostacolato, perchè vengano permessi messaggi addirittura inneggianti all'ottimismo e perchè la struttura di controllo taccia.

PS: le vendite a rate sono spesso una necessità e se tali sono vanno riservate a chi acquista beni durevoli di assoluta necessità, frigoriferi, cucine, lavatrici; televisori e auto possono essere delle eccezioni se di misure o cilindrate ragionevoli, tutto il resto, o quasi, va acquistato per contanti. Ci si sacrifica un po' prima e non si diventa schiavi di MefistoBank.

Maurizio Frizziero

Maurizio Frizziero
Economia