SVILUPPO: RITORNO AL NUCLEARE E AVVIO DELLA CLASS ACTION

Sono state approvate dal Parlamento il 9 luglio scorso le "Disposizioni per lo sviluppo e l'internazionalizzazione delle imprese e l'energia", provvedimento che faceva parte dei collegati alla finanziaria per il 2009. Tra le principali misure: il ritorno dell'Italia al nucleare; la class action (che non sarà retroattiva ed entrerà in vigore non prima del gennaio 2010); il ripristino dei fondi per l'editoria (140 milioni in due anni). La "Legge sviluppo", come è stata rinominata, ridisegna un nuovo equilibrio tra Stato e Mercato: lo Stato rafforza il proprio ruolo di regolazione e sostegno delle fasce più deboli delle imprese e dei cittadini all'interno di un quadro di regole che tutelano e responsabilizzano il mercato e i vari soggetti economici. Con questo provvedimento si passa dalle misure di emergenza per contrastare la crisi, alle riforme strutturali per aiutare il sistema produttivo ad uscire dalle difficoltà, avviando processi di competitività, modernizzazione ed efficienza. Queste le riforme strutturali introdotte dalla "Legge sviluppo". Energia: si snelliscono le procedure per la realizzazione delle reti e delle infrastrutture energetiche; si dà forte impulso alle fonti rinnovabili; si riapre la strada al nucleare. Imprese: snellimenti delle procedure e dei tempi; migliore valutazione dei progetti imprenditoriali; maggiore ricorso ai cofinanziamenti pubblico-privato attraverso i nuovi contratti di sviluppo, eredi degli attuali contratti di programma. Consorzi agrari e camere di commercio: trasformazione dei consorzi agrari in cooperative; riorganizzazione della rete camerale per aumentarne l'efficacia nel sostegno ai sistemi economici territoriali. Consumatori: la class action diventa operativa e sono introdotte nuove misure a tutela dei consumatori per una maggiore trasparenza dei servizi energetici e di telecomunicazione.

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