ASM SONDRIO, NEL 2006 UTILI RADDOPPIATI

Aria nuova nel consiglio di amministrazione dell'Asm (Azienda sondriese multiservizi). Aria buona, verrebbe da dire - si legge sulla Provincia di Sondrio - analizzando i dati di bilancio resi noti nei giorni scorsi. Uno su tutti: l'utile netto più che raddoppiato, passato cioè dai 417mila euro del 2005 agli 862mila euro dello scorso anno, con un incremento del 106,71% per Asm; più 36,38% invece il risultato complessivo con anche i numeri di Sondrio gas. Ma proprio come vento e brezza, l'aria non può essere fermata. Non intende certo farlo l'amministratore delegato Massimo Sertori, artefice in larga misura del cambiamento, che sorride per i risultati raggiunti, ma ancor più al pensiero delle sfide future. Sfide strategiche che guardano al di là dei confini non soltanto comunali - palazzo Pretorio detiene, attualmente, il 65% delle quote di Asm -, ma anche provinciali. “I dati di bilancio sono significativi - ammette Sertori - e sono frutto del lavoro di un anno in cui, innanzitutto, è cambiato l'approccio gestionale e anche quello nei confronti del cda. Consiglio di amministrazione che ha condiviso tutte le scelte e nel quale ciascuno, per le proprie competenze, ha dato il proprio fondamentale apporto. Soci privati compresi”. Un cambiamento di rotta che Sertori identifica in un collegamento più stretto tra struttura e cda, “cosa - sottolinea - che prima non avveniva così sistematicamente. Ora invece è il consiglio di amministrazione nella sua collegialità a definire le strategie per la gestione”. Eppure, sull'introduzione della figura dell'amministratore delegato - prima ai vertici della spa c'erano soltanto presidente e direttore - un anno fa ci furono moltissime polemiche. Un inutile spreco di risorse, si disse, per dare una poltrona a uno sconosciuto, non un manager riconosciuto come tale, un neofita. I risultati di bilancio, però, sembrano dire altro. “La figura dell'amministratore delegato ha permesso di entrare nei processi dell'azienda, attraverso quel collegamento tra cda e struttura di cui dicevo. Va dato merito a chi si è reso conto che l'azienda non poteva andare avanti così e ha avuto il coraggio di proporre il cambiamento, di introdurre la figura dell'amministratore delegato. Credo che oggi si possa toccare con mano che quanto sostenuto, quella necessità di cambio di rotta, era corretto. Fin dal primo momento ho lavorato per il bene dell'azienda, tutte le scelte sono state fatte per migliorare la multiservizi, un'azienda che è di tutti e che è giusto sostenere. Per questo ritengo inaccettabili gli attacchi ad Asm fatti soltanto per colpire me. Quanto al bilancio dell'anno scorso dice che la via imboccata è quella giusta, ma anche che la strada da fare è ancora lunga e in salita”.

A proposito di cambiamenti, parlava anche di un approccio nuovo nella gestione dell'azienda. In cosa si è concretizzato in particolare? “Ci sono stati interventi su singole situazioni che sono sempre state date per scontate. Per ogni singolo settore siamo intervenuti razionalizzando e ottimizzando le risorse. Mi riferisco anche al personale, di ottima qualità, al quale, giustamente, è stato dato più spazio. E poi c'è stato tutto uno sfoltimento di procedure burocratiche interne, autoreferenziali si può dire, retaggio del passato di municipalizzata dell'azienda, che ne appesantivano il lavoro. Snellendo le procedure abbiamo recuperato in produttività. E poi è stato scandagliato l'ufficio acquisti: un'analisi di mercato attenta all'economia di scala ci ha consentito di comprimere i costi”. Ad esempio? “Mi viene in mente l'acquisto dei sacchi neri: abbiamo risparmiato 30mila euro. O anche il contratto per il taglio dell'erba: da 70mila a 15mila euro. E poi c'è stato il contenimento delle spese di consulenza, possibile grazie all'utilizzo delle risorse interne”. Quali sono state le ripercussioni di tutta questa riorganizzazione sul personale? Quali reazioni? “Credo che la gente lavori con più soddisfazione, ben sapendo che ciò che va a vantaggio dell'azienda va a vantaggio di tutti. Un concetto che ho cercato di trasmettere ai dipendenti (120 quelli attuali) con i quali ho avviato rapporti più stretti. Ho organizzato una serie di incontri per far capire gli obiettivi dell'azienda”. In consiglio comunale a Sondrio qualcuno ha detto che si sarebbe potuto rinunciare a una parte degli utili per abbassare le tariffe a favore dei cittadini. “Le tariffe sono determinate dal Comune, non da noi. Detto questo, ritengo che prima di pensare a un taglio delle tariffe sia necessario consolidare l'azienda, anche in previsione degli investimenti strategici che Asm intende fare. Bisogna continuare in questa direzione e consolidare anche l'immagine di Asm, puntando sulla trasparenza e sulla fiducia che i cittadini hanno nei confronti della loro azienda”. Fin qui il passato, prossimo, ma pur sempre passato. Quale sarà il futuro di Asm? “Aggregarsi alle altre realtà territoriali. Un'unica società di valle che gestisca i servizi non è una scelta, è un obbligo. Un dovere, perché dobbiamo ragionare in un contesto che non può essere soltanto quello provinciale. E allora se questo processo, che ritengo inevitabile, lo gestiamo, allora il risultato diventa più facile, se invece lo subiamo, perché non siamo in grado di precorrere i tempi, mettiamo in mano di altri il nostro destino. Per avviare l'aggregazione dobbiamo essere consci del fatto che l'unione tra società si basa sulla convenienza reciproca e nulla ha a che vedere con i personalismi. Bisogna essere in grado di condurre analisi asettiche, legate al mercato”.

Quindici – Federutiliry

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