Carlo Cottarelli: una società col merito al centro
L’economista ha presentato il libro “All'inferno e ritorno. Per la nostra rinascita sociale ed economica”. Il dirigente Molinari: «Facciamo educazione civica in modo innovativo»
«Uguaglianza di possibilità, merito e - io aggiungo - un certo grado di solidarietà»: Carlo Cottarelli, economista, direttore dell’Osservatorio sui conti pubblici e attuale consulente del ministro della Funzione pubblica, ha presentato il suo ultimo libro “All'inferno e ritorno. Per la nostra rinascita sociale ed economica” ieri nel corso della nona puntata della rassegna "Sentieri letterari nella contemporaneità”, organizzata dall’Ust di Sondrio e Cremona e, in questa occasione, in collaborazione con Arca Fondi SGR.
«Il concetto di uguaglianza delle possibilità – ha detto Cottarelli sollecitato dalle domande di Simone Bergamini, esperto di politiche formative – mi è molto caro perché è il più giustificabile dal punto di vista sociale ed economico. Nel primo capitolo passo in rassegna i tre principali concetti di uguaglianza proposti negli ultimi secoli: quella giuridica (derivante dalla Rivoluzione francese, quella dei tutti uguali davanti alla legge), quella più avanzata dal punto di vista sociale, secondo la quale non è solo compito dello Stato garantire che la legge sia uguale per tutti ma anche che tutti abbiano una possibilità. Un tipo di uguaglianza che io trovo molto utile anche per garantire l’efficienza economica. Se noi offriamo una possibilità a tutti, diventa legittimo e possibile operare il criterio del merito. Se non premiamo chi se lo merita cos’altro possiamo premiare? Il terzo concetto è quello di uguaglianza del punto d’arrivo, più marxista se vogliamo, da ognuno secondo le proprie possibilità a ognuno secondo i propri bisogni. È un concetto legittimo e sicuramente ha i suoi punti attrattivi in un mondo davvero altruistico, in cui ognuno dà il meglio di sé e poi si divide in comune il prodotto. Ma è un concetto un po’ troppo avanzato rispetto al mondo attuale: chi ha cercato di applicarlo in pratica non è andato molto lontano in passato, quindi penso che quello centrale dei tre sia il più adatto al nostro mondo: in Italia c’è ancora un capitalismo relazionale poco basato sul merito, così come nel settore pubblico. La meritocrazia però è stata pure fortemente criticata. La si critica non solo su basi di differenza fra teoria e fatti: chi vince e prende tutto e non ha rispetto per gli altri, creando così tensioni sociali. Questo accade però se il criterio del merito viene portato all’estremo. Chi vorrebbe vivere una vita simile? Quindi uguaglianza di possibilità, merito e - io aggiungo - un certo grado di solidarietà e ridistribuzione, come la tassazione progressiva, che è poi il criterio che troviamo nella nostra Costituzione».
Concetti ripresi anche da Stefano Paleari, già presidente CRUI ed attuale consigliere del Ministro dell'Università e della ricerca, che ha definito il volume «un libro bello nei contenuti e per capacità divulgativa». «Mi è molto piaciuta - ha aggiunto - la scelta di partire da un'idea di società. Cottarelli fa una diagnosi perfetta che poggia su elementi oggettivi, come quello di un’Europa-mamma che ti aiuta quando sei in difficoltà, e poi il tema della scuola, degli insegnanti, del finanziamento delle università, dove la cittadinanza si intreccia al merito».
Apprezzamenti per l’approccio economico ma anche etico e filosofico di Cottarelli sono arrivati anche da Ugo Loser, amministratore Delegato di Arca Fondi SGR: «I mercati finanziari detengono leve per indurre al cambiamento davvero straordinarie. Sono stati i mercati finanziari ad accelerare il cambiamento tecnologico e vediamo oggi la presenza del Tech quanto conti. È chiaro che mercati e finanza da soli non vanno molto lontani se non all’interno di una infrastruttura che garantisca proprio ciò di cui parla Carlo Cottarelli. Servono un’etica e una visione che evitino gli accessi che hanno caratterizzato il sistema finanziario. Due estremi da smussare sono da un lato la fortuna, dall’altro la prassi per cui il vincente si prende tutto. La concentrazione di ricchezza dei vincenti spesso è troppo elevata e finisce per creare un clima di sospetto attorno ai mercati finanziari, ciò impedisce un finanziamento alla crescita».
Non sono mancate, come di consueto, le parole mai di circostanza e il saluto di Salvatore Rosario Pasquariello, prefetto di Sondrio, e un breve intervento do Fabio Molinari, Dirigente UST Sondrio e Cremona: «Abbiamo donato più di 250 copie del libro a docenti e studenti delle scuole di Cremona e Sondrio. Bello che proprio nell'anniversario dei 700 anni dalla morte di Dante, in questo libro si incrocino citazioni di Alighieri. Nei prossimi giorni mostrerò l’ordinanza ministeriale dell’esame di Stato di quest’anno agli studenti. Mi piacerebbe che anche i contenuti della rassegna “Sentieri Letterari” siano oggetto dell’esame di Cittadinanza e costituzione. Stiamo facendo educazione civica in modo innovativo, anche attraverso queste straordinarie testimonianze».