Confcommercio: mettiamo in “lockdown” le cartelle esattoriali!

Un duro colpo l’arrivo in regione di oltre 960 mila cartelle. Ora!!! Ma sanno che c'è la crisi?

Le imprese siano poste nella condizione di riuscire a pagare il giusto in tempi e modalità sostenibili. Il vicepresidente Carlo Massoletti: serve una proroga almeno fino al 31 dicembre. L’arrivo delle cartelle esattoriali rappresenta l’ennesimo, durissimo colpo per chi già sta lottando per la sopravvivenza. E’ il commento di Confcommercio Lombardia a seguito della ripartenza delle attività di accertamento e riscossione da parte dell’Agenzia delle entrate che, in Lombardia, comporterà l’invio di oltre 960 mila cartelle esattoriali (sulle 9 milioni di cartelle in tutta Italia).

In un momento come questo, con le difficoltà portate dalla pandemia e dalle nuove restrizioni, con le settimane e i mesi a venire avvolti da grande incertezza, l’arrivo delle cartelle esattoriali aggiungerà, come se ce ne fosse bisogno, un ulteriore fattore di preoccupazione. “In questo contesto così difficile – afferma Carlo Massoletti, vicepresidente di Confcommercio Lombardia - sarebbe servita non soltanto una proroga, ma un vero e proprio lockdown fiscale”.

Le imprese lombarde sono già oggi in grande affanno: la Lombardia sconterà oltre 22 miliardi di consumi in meno a fine anno. Il fortissimo calo dei fatturati e la conseguente crisi di liquidità stanno mettendo a dura prova l’intero tessuto economico, esponendo le imprese, come già denunciato da Confcommercio, al rischio criminalità.

Il tema è molto ampio, perché già prima dell’emergenza legata al Covid-19 le imprese si trovavano a lottare con un fisco aggressivo e, spesso, ingiusto: si pensi ad esempio, alla concorrenza esercitata da parte delle multinazionali del web che operano in una condizione di forte squilibrio normativo e fiscale drenando risorse all’estero.

“Alla luce di tutto questo – conclude Massoletti - auspichiamo che il Governo tenga conto delle sollecitazioni per una nuova proroga, almeno fino al 31 dicembre, dell’azione di riscossione, nella convinzione che il tema oggi sia quello di mettere le imprese nella condizione di riuscire a pagare il giusto in tempi e modalità sostenibili piuttosto che rincorrere ostinatamente chi, in mancanza di risorse, si trova già in una condizione di grande difficoltà”.

Milano, 16 ottobre 2020

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Nota esterna (non di Confcommercio)
Non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire e per due ragioni.
La prima è politica. Analisti autorevoli hanno definito il Govermo in carica quello più a sinistra dalla Liberazione ad oggi sulla base delle sue scelte e delle sue non scelte. I problemi di tutto il settore autonomo, partite IVA ecc. non sono di gran suo interesse.
La seconda è tecnico.politica. Occorrono soldi al Governo. Concretamente e non quelli che verranno. Occorrono adesso (sì ma almeno lo si dica... - ndr)

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