Idroelettrico: La Regione chiederà allo Stato noi uguali al Trentino A.A.

Importa il problema delle concessioni. E mentre la Regione delega lo Stato accentra

LNews-LOMBARDIA. IDROELETTRICO, PAROLO: NECESSARIO RICONOSCIMENTO A SALVAGUARDIA TERRITORI

 

SOTTOSEGRETARIO A CONVEGNO: NO A LOGICHE SOLO ECONOMICHE
"GOVERNO STA ACCENTRANDO GESTIONE, NON STAREMO A GUARDARE"

(Lnews - Sondrio, 15 apr) "Regione Lombardia chiedera' un giusto
riconoscimento compensativo per la salvaguardia e lo sviluppo
dei territori interessati, con le medesime prerogative di Trento
e Bolzano e della vicina Confederazione elvetica, permettendo
l'acquisizione degli utili sul territorio locale e consentendo
ai Comuni di svolgere il ruolo principale per i rinnovi o le
nuove concessioni idroelettriche". Lo ha dichiarato il
sottosegretario di Regione Lombardia ai Rapporti con il
Consiglio regionale, Politiche per la montagna, Macroregione
alpina (Eusalp), Quattro motori per l'Europa e Programmazione
negoziata Ugo Parolo, a Sondrio, al convegno
'L'industria idroelettrica tra mercato, normativa e territori'.

IL QUADRO LEGISLATIVO - In una situazione di complessita'
legislativa in merito alla gestione dei beni del demanio idrico
e al rilascio delle concessioni delle grandi derivazioni
idroelettriche, Regione Lombardia, che da sola ha il 25%
dell'idroelettrico nazionale, ha adottato provvedimenti con i
quali ha consentito all'ex concessionario di proseguire
l'esercizio degli impianti oggetto delle concessione scadute, in
attesa di procedere ad indire le gare. Entro il 2019 scadranno 7
concessioni, mentre altre 40 concessioni scadranno nel 2029: se
il Decreto ministeriale fosse stato emanato, oggi Regione
sarebbe stata nelle condizioni di effettuare 15 gare.

L'AZIONE DI REGIONE LOMBARDIA - "Malgrado la difficile
interlocuzione col Governo - ha spiegato il sottosegretario -
Regione Lombardia ha provato a definire criteri e modalita' per
applicare un sovracanone alle concessioni scadute e siamo in
attesa del giudizio della Corte costituzionale".

GOVERNO STA ACCENTRANDO - "Sostanzialmente il Governo - ha
proseguito - sta cercando di attribuire la responsabilita' alle
Regioni e, attraverso un processo accentratore senza precedenti,
con la Riforma della Costituzione appena approvata si portano a
Roma tutte le competenze, pertanto quelle che Regione Lombardia
ha trasferito alla Provincia di Sondrio verranno riaccentrate in
qualche oscura stanza romana, senza ovviamente la conoscenza del
territorio".

A RISCHIO 280.000 CITTADINI - "La gestione di questa risorsa -
ha sottolineato Parolo - non puo' avvenire seguendo logiche
esclusivamente di tipo economico, perche' perdere il contatto col
territorio vuol dire far subire queste infrastrutture. Sul
territorio montano lombardo sono presenti 527 Comuni, pertanto
il potenziale interessamento di oltre 150 Comuni, con circa
480.000 residenti, rende esposta al rischio una popolazione pari
a oltre 280.000 abitanti".

NON STAREMO FERMI - "Regione Lombardia - ha rassicurato il
sottosegretario - non vuole fare alcuna guerra con gli attuali
gestori, ma non stara' ferma di fronte a questo atteggiamento
governativo. Stiamo pensando a una serie di iniziative, su vari
ambiti, anche in considerazione del fatto che lo Stato pensa di
togliere queste risorse ai territori e alla Regione". "E' certo
- ha concluso - che chiederemo di opprimere il trasferimento
oneroso dei 'beni bagnati' e dell'offerta economica, che non
prevede alcun ritorno sui territori interessati dalle
derivazioni e verificheremo la strada percorribile per arrivare
a un'intesa con il Governo e i Ministeri competenti, a difesa
dei nostri territori e della loro sicurezza, oltre che per
assicurare le adeguate ricadute economiche". (Lnews)

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