Bastonata TAR-europea per 3000 concessionari milanesi

Il Parlamento aveva trovato una soluzione. La sentenza 1223/22 del TAR non conta, conta la legislazione europea. In fibrillazione giustificata 3000 concessionari solo a Milano  E summum ius in queso caso SUMMA INIURIA

Ogni giorno qualcosa di nuovo ma, in genere, non innovando sed complicando, perfino in alcuni casi al di là della consapevolezza che si sta complicando. E' il caso che stiamo per esporre, e commentare poi, con due brocardi retaggio di quella saggezza latina che avrebbe meritato la conservazione di quella, utile e ancora oggi usata e non solo nel Diritto

Veniamo al dunque. Per gli Ambulanti, allarme rosso sul rinnovo delle concessioni dopo la sentenza del Tar della Lombardia n.1223/2022 che impone al Comune di Milano di annullare le concessioni, diciamo 3000, sì tremila, perché in contrasto con le norme europee. Torna l’allarme – ed è giusto chiamarlo allarme rosso – intanto per i 3.000 ambulanti titolari di posteggio nei mercati milanesi dopo la citata sentenza del Tar della Lombardia che avrà influenza anche sull’orientamento delle altre amministrazioni comunali. Che poi entra a gamba tesa su decisioni già prese dal Parlamento rimettendo completamente in discussione il rinnovo delle concessioni e quindi, - dice Giacomo Errico presidente di Apeca, l’Associazione ambulanti (Confcommercio Milano) e presidente nazionale Fiva Confcommercio - è di nuovo in discussione la nostra attività: quella di migliaia di operatori, collaboratori e familiari”. 

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Due brocardi: DURA LEX SED LEX (La legge è dura, ma è legge) e SUMMUM IUS SUMMA INIURIA ('uso rigoroso e indiscriminato di un diritto o l'applicazione rigida di una norma può diventare un'ingiustizia - traduzione da Wikipedia ma assai generalizzata)

La questione è arrivata al TAR, e sarebbe interessante sapere chi lo ha coinvolto. Il TAR prende in mano la legislazione e la normativa europea, si volta agli ambulanti e dice loro DURA LEX SED LEX. E così potrebbe accadere che la legge europea triofi in nome di una concorrenza, oggi inesistente posto che sia mai esistita, mitologica e alla lunga schiava di un moloch finanziario grato a pochi. Una legge che va a regolare non già su ampi spazi quella concorrenza di cui s'è appena detto ma interviene per definire persino i dieci metri quadrati, o poco più, di un modestissimo concessionario che può avere alle spalle anche decine d'anni d'attività, in certi casi addirittura risalente ad ascendenti familiari.
Ecco dunque che siamo cioè al secondo brocardo SUMMUM IUS SUMMA INIURIA. DURA LEX e allora ne viene la bastonata, pur confidando nel Consiglio di Stato che essendo a Roma si spera sposi il secondo brocardo. Già, perchè le buone intenzioni europee - fra i tanti burosauri di lassù chissà che se ne trovino due o tre costituenti eccezioni rispetto alla tristezza del resto - naufragano rapidamente. Un piccolo esempio. Il Sindaco ambrosiano Sala si ritrova domani sul tavolo la questione. 3000 concessioni? Impossibile fare 3000 appalti. Impossibile 1000. Possibili alcune decine. Fatturato? Certamente d'interesse di Gruppi con l'iniziale maiuscola e il portafogli ben fornito. Il finale? Ovvio a questo punto: SUMMA INIURIA

a.f.  -  Milano, 15 giugno 2022

PS Dell’emergenza concessioni per il commercio su area pubblica gli ambulanti ne stanno discutendo proprio ora a Milano

 

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