Il 18 febbraio a Roma mobilitazione generale di Rete Imprese Italia
L’Unione Cts e Confartigianato Imprese Sondrio parteciperanno alla mobilitazione generale promossa per martedì 18 febbraio a Roma dalle rappresentanze delle piccole e medie imprese che, insieme a Confcommercio e Confartigianato, fanno capo a Rete Imprese Italia. “Senza Impresa non c’è Italia. Riprendiamoci il futuro”, è lo slogan scelto per l’occasione che, da un lato, sarà un’iniziativa di sensibilizzazione e protesta e, dall’altro, un momento propositivo, attraverso la presentazione di un manifesto con le proposte e le richieste di Rete Imprese per un reale cambiamento economico e sociale.
L’evento vedrà convergere numerose rappresentanze di imprenditori provenienti da ogni parte d’Italia e facenti capo alle sigle riunite in Rete Imprese Italia: in questi giorni le adesioni sono andate sempre crescendo tanto da superare i 50mila partecipati, costringendo gli organizzatori a spostare l’evento da piazza SS. Apostoli, dove era previsto inizialmente, a piazza del Popolo (ore 12). Alla trasferta organizzata dall’Unione Cts e da Confartigianato Imprese Sondrio parteciperà una delegazione di circa 50 persone.
Per argomentare nel dettaglio le ragioni della mobilitazione e spiegare come si articolerà la partecipazione valtellinese, è stata convocata nel primo pomeriggio di oggi, mercoledì 13 febbraio, una conferenza stampa che, ospitata nella sede di Confartigianato imprese Sondrio, ha visto la partecipazione dei vertici dell’Unione Cts - il presidente Marino Del Curto, il vicepresidente vicario Loretta Credaro, il vicepresidente Aurelio Paruscio -, e di Confartigianato Imprese Sondrio - il presidente Gionni Gritti, il vicepresidente vicario Renato Vergottini e il vicepresidente Stefano Coldagelli.
«È la prima volta che la nostra organizzazione – ha dichiarato il presidente dell’Unione Marino Del Curto – partecipa a una mobilitazione di piazza e lo fa attraverso Rete Imprese Italia che ha promosso questa iniziativa su richiesta delle rappresentanze di tutto il territorio nazionale, a loro volta sollecitate dalla propria base, fatta di imprenditori che non riescono più a tollerare una situazione così drammatica. Quella che stiamo vivendo è una stagione difficilissima, come testimoniano il crollo dei consumi, la perdita del potere d’acquisto delle famiglie (negli ultimi 5 anni sceso del 9,4%, mentre il reddito è calato ai livelli del 1980), la mancanza di lavoro, le imprese che cessano (oltre mille al giorno!) e la crescita allarmante della disoccupazione, una pressione fiscale a livelli record (che ha raggiunto il 54% su ogni euro di Pil), la tassazione sui profitti che è arrivata al 66% (il 20% in più rispetto alla media europea), mentre la futura Tari porterà un aumento medio previsto del 280%. Per non parlare della burocrazia, che in Italia equivale per una piccola media impresa a 34 giorni lavorativi contro i 21 della media europea (+ 60% ). Tutte queste criticità, rischiano – ha rimarcato Del Curto – di dare il colpo di grazia alle imprese, di provocare un’emergenza economica e sociale senza precedenti e non più controllabile, in assenza di provvedimenti immediati ed efficaci. Per questo diciamo basta alla politica degli annunci, delle promesse e dei rinvii, e chiediamo la politica dei fatti».
«È l’estrema gravità di questa situazione che ha spinto le cinque sigle che fanno capo a Rete Imprese Italia – ha sottolineato il presidente di Confartigianato Imprese Sondrio Gionni Gritti – a mettere in campo questa iniziativa, che si sta profilando come una vera e propria mobilitazione di massa: stando ai dati ad oggi disponibili saranno circa 50mila i partecipanti che il 18 febbraio da tutta Italia convergeranno a Roma, un’adesione che è andata oltre tutte le aspettative, tanto da indurre a spostare il fulcro dell’evento da piazza Santi Apostoli a piazza del Popolo. Siamo abituati a lavorare e non a scendere in piazza, ma questa volta siamo determinati a far sentire la nostra voce e a chiedere con forza al Governo e alla politica azioni concrete e risposte adeguate. La mobilitazione del 18 febbraio – ha aggiunto Gritti – è solo il punto di partenza di un’attenzione che il mondo delle piccole e medie imprese intende mantenere sempre alta. Vogliamo dal Governo poche regole ma chiare e di certa applicazione, siamo stufi di uno Stato debole che non è in grado di prendere decisioni serie e di programmare, ma sa solo tassare le famiglie e le imprese, imponendo per esempio tributi scandalosi come l’Imu sugli immobili aziendali, che sono invece beni strumentali che non andrebbero in alcun modo tassati».
«Questa mobilitazione congiunta – ha evidenziato il vicepresidente vicario dell’Unione Loretta Credaro –, che unisce sotto l’egida di Rete Imprese Italia il mondo dell’impresa diffusa, dal commercio al turismo, dal terziario di mercato all’artigianato che rappresentano il tessuto produttivo del nostro Paese, è un segnale forte, mai visto prima, senza precedenti, che non può non essere ascoltato e che sottolinea l’estrema gravità della situazione: a fronte della crisi strutturale in atto, la perdurante incertezza politica sta mettendo definitivamente a rischio il futuro del nostro Paese. Le imprese ce la stanno mettendo tutta e anche di più, ma sono costrette a operare in condizioni di pesante incertezza e sotto il giogo di una pressione fiscale che al momento rende impossibile far ripartire la nostra economia. Su questi temi ci aspettiamo dal Governo un confronto a tutto campo e risposte concrete e di rapida attuazione».
«Da lungo tempo in Italia siamo sottoposti a ogni tipo di tassazione e vessazione – ha dichiarato il vicepresidente vicario di Confartigianato Imprese Sondrio Renato Vergottini –, ma fino a quando c’è stato il lavoro questo sistema, pur in affanno, è andato avanti. Ora che non c’è più il lavoro e che le imprese e le famiglie sono in crisi di liquidità, è un’intera economia nazionale che sta saltando. Siamo esasperati, ma non siamo ascoltati, come dimostrano i sempre nuovi balzelli che ci vengono imposti, non ultimo il Sistri, il sistema unico per la tracciabilità dei rifiuti, pensato per le grandi industrie e del tutto inadeguato per la realtà delle piccole e medie imprese».
«È incredibile – ha dichiarato Aurelio Paruscio, vicepresidente dell’Unione Cts e presidente di Federalberghi Sondrio – che un settore come quello del turismo, che da solo (con tutto il nostro patrimonio in termini di beni culturali e bellezze ambientali, dal mare alla montagna) potrebbe rappresentare il volano dell’economia nazionale e la vera industria del nostro Paese, sia così ignorato dal Governo e dalla politica. Basti pensare che la legge di stabilità non rivolge alcuna attenzione al nostro comparto e non vi fa il minimo riferimento. Intanto, i numeri nazionali parlano di una continua flessione del settore turistico. A rischio è anche la tenuta delle strutture ricettive del nostro territorio: i sempre più ridotti margini di guadagno, la burocrazia vessatoria e un inaccettabile e crescente peso fiscale impediscono agli operatori turistici di investire sulle proprie strutture e sottraggono tempo prezioso che invece potrebbe essere impiegato a migliorare la gestione e la promozione della nostra ricettività».
«Scenderemo in piazza – ha detto il vicepresidente di Confartigianato Imprese Sondrio Stefano Coldagelli, concludendo la serie degli interventi – per denunciare tutte le criticità dell’attuale situazione, ma anche e soprattutto con tutta una serie di proposte concrete, decisi a farci valere e ascoltare: chiediamo la riforma degli assetti istituzionali e che venga garantita la governabilità, di mettere in campo la riforma fiscale, di attuare una serie di misure per far ripartire le imprese e uscire dall’emergenza occupazionale, di garantire il credito agevolato alle imprese, di intervenire sul fronte della semplificazione normativa e amministrativa, di innovare il sistema dei trasporti e della logistica, di ridurre i costi energetici delle Pmi e di superare il Sistri».
Sondrio, 13 febbraio 2014