Artigiani in assemblea. Gritti: comparto artigiano con 5.500 aziende al centro dell’economia provinciale.

C'era anche Giorgio Merletti, Presidente nazionale di Confartigianato),

Gritti : “Le piccole imprese artigiane fanno vivere il territorio e restano sul territorio. In 8 anni siamo a meno 900 imprese ma il comparto artigiano con 5.500 aziende resta centrale nell’economia provinciale. L’artigianato sa innovare con intelligenza”.
Consegnati gli attestati del concorso: “La sicurezza diventa un premio” e del Progetto Pilota “Sicuri al lavoro”
Si è conclusa da poco presso la sala polifunzionale “Arturo Succetti” del Centro di Eccellenza per i Servizi Avanzati e Formazione, la 71^ Assemblea Generale dei soci di Confartigianato Imprese Sondrio. L’’incontro si è articolato in due parti.

-   La prima parte riservata agli associati è stata dedicata agli adempimenti statutari con la relazione del presidente, l’esame e l’approvazione del bilancio consuntivo al 31 dicembre 2015 e del bilancio preventivo (conto economico) relativo al 2016. L’assemblea è stata aperta e presieduta dal presidente Gionni Gritti che, dopo i saluti di rito, nel corso della sua relazione ha ripercorso l’anno trascorso con le iniziative e i progetti promossi e realizzati dall’Associazione. Gritti nella sua relazione ha ripercorso in sintesi anche le attività degli ultimi quattro anni; si stanno infatti svolgendo all’interno dell’associazione le elezioni per il rinnovo delle cariche in vista del nuovo mandato 2016/2020. Il Presidente Gritti era affiancato dai due Vicepresidenti Renato Vergottini e Stefano Coldagelli oltre che dal Segretario Provinciale Alberto Pasina. Al termine della relazione sono stati approvati il bilancio consuntivo al 31 dicembre 2015 ed il bilancio preventivo relativo al conto economico dell’anno 2016.

-   La seconda parte - aperta al pubblico – ha visto la partecipata presenza di diversi esponenti del mondo economico, politico e scolastico della provincia di Sondrio tra cui, il Presidente del Credito Valtellinese Miro Fiordi, il Consigliere delegato della Banca Popolare di Sondrio, Mario Alberto Pedranzini, il Presidente della Banca di Valle Camonica, Egidio Tempini, il Presidente di Confartigianato APA Milano, Gianni Barzaghi, il Presidente Associazione Artigiani Bergamo, Franco Carrara, il Questore, Massimo Alberto Colucci, il Comandante Provinciale di Carabinieri, Col. Paolo Ferrarese, il dirigente ATS, Giancarlo Viganò, il Presidente di Se.Ca.M, Alfio Sciaresa ed il Sindaco di Tirano, Franco Spada.
In sala e al tavolo si è avvertita da parte dei presenti, l’assenza da parte del dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale, Nicola Montrone (abbiamo appurato motivazioni di salute, prima assenza dopo tanti anni).
Durante la seconda parte l’attenzione si è concentrata su tre iniziative realizzate da Confartigianato Sondrio in collaborazione con la sezione di Sondrio dell’Anmil. Tutti i progetti si prefiggono l’obiettivo di accrescere la cultura della sicurezza e della salute nei luoghi di lavoro fra i giovani ed in particolare fra gli studenti.
Queste le iniziative al centro dei lavori : il progetto “Per il lavoro di domani: lavorare in sicurezza, una sfida possibile” (900 studenti coinvolti nella formazione “generale” appartenenti a 10 Istituti di Istruzione Secondaria), il concorso “La sicurezza diventa un premio” (hanno partecipato 50 studenti di 4 Istituti di Istruzione Secondaria) e il Progetto Pilota “Sicuri al lavoro” (233 ore di formazione “specifica” erogata a più di 90 studenti dell’Istituto “Besta–Fossati” di Sondrio in aula per 233 ore). Quest’ultima oltre a Confartigianato Imprese Sondrio e all’Anmil si è resa possibile grazie a due partner privati, Mauro Maranga (Global System) e Chiara Parmiani (Parmiani Noleggio e formatore IPAF).
Il progetto e il concorso vantano il patrocinio e il contributo della Provincia di Sondrio e del BIM. La cerimonia di consegna degli attestati al concorso “La sicurezza diventa un Premio” ha potuto contare sul Patrocinio della Regione Lombardia ; alla cerimonia ha portato il suo saluto il Sottosegretario della Presidenza Ugo Parolo.

Erano presenti al tavolo per la consegna degli attestati : Gionni Gritti (Presidente Confartigianato Sondrio), Giorgio Merletti (Presidente nazionale di Confartigianato), ed Emilio Giacomelli (presidente ANMIL Sondrio) che ha coordinato i lavori della seconda parte.

-   I punti significativi della Relazione del Presidente Gionni Gritti
Nella sua relazione il Presidente Gritti ha ripercorso gli ultimi 12 mesi di vita dell’associazione ed in parte anche i momenti più
significativi del mandato 2012/2016 sottolineando il ruolo svolto e il supporto offerto alle imprese da Confartigianato Imprese
Sondrio.
A proposito della congiuntura economica e dei dati strutturali :
“Dal Registro Imprese risulta che al 31 dicembre 2015 in provincia vi erano 15.000 imprese registrate e di queste poco più di 14.000
attive. Le imprese con qualifica artigiana rappresentano sempre una quota importante delle imprese attive in provincia, pari a circa
ad un terzo del globale. Al 31 dicembre del 2015 le imprese artigiane attive erano poco più di 4.500 con una contrazione di circa il 2%
rispetto all’anno precedente. Nei giorni scorsi è stato pubblicato anche un interessante Rapporto dell’Osservatorio sulla Piccole
Imprese della nostra Federazione regionale. Da questa edizione, aggiornata al 2016, emergono diversi dati relativi alla nostra
provincia e molti di questi ci offrono spunti interessanti anche per valutare e orientare la nostra azione. Dall’analisi nel dettaglio delle
4.500 imprese scopriamo che l’undici per cento circa è gestito da giovani under 35, il tredici per cento da imprenditrici donne e il
diciotto per cento da stranieri.
Gritti ha inoltre posto l’accento sul grande evento del 2015, l’Expo 2015 sottolineando :
“In tema di servizi e di opportunità nel 2015 abbiamo vissuto l’importante momento di EXPO; come ho già sottolineato in altre
occasioni credo si possa dire che il nostro territorio e le nostre imprese hanno vissuto da vicino, e a volte anche in maniera diretta,
questo evento superando una volta tanto la nostra storica marginalità di territorio. Al di là dei numeri e delle analisi, su cui non val la
pena soffermarsi, Expo qualche ritorno positivo l’ha lasciato sia per un certo dinamismo imprenditoriale sia soprattutto sul piano della
fiducia verso alcuni punti di forza del nostro sistema imprenditoriale e produttivo”.
Un chiaro messaggio quello contenuto nelle battute conclusive :
“Potete immaginare quanto sia arduo svolgere il ruolo di lobby in una maniera del tutto trasparente, in uno scenario contrassegnato
da una crisi della finanza pubblica e da una fase recessiva economica e produttiva. Occorre cambiare per stare al passo con i tempi
ma serve soprattutto capacità di innovare con intelligenza. La rivoluzione digitale e il nuovo scenario competitivo hanno creato
nuove opportunità alle piccole imprese ma hanno generato anche nuove minacce e molte di queste non hanno stemperato o
sostituito gli ostacoli di sempre: il fisco, difficoltà di accesso al credito e la proverbiale burocrazia.
Il sano individualismo, e quel pizzico di necessaria ambizione, sono il carburante di ogni artigiano e di ogni lavoratore autonomo. Il
destino delle singole imprese è ovviamente e solo nelle mani dell’imprenditore eppure, ci sono delle valide ragioni per fare un pezzo di
strada insieme…… e quel tratto di strada lo si può percorrere riconoscendosi in una grande realtà come quella di un’associazione.
Credere in un’associazione e sostenerla, non vuol dire solo cercare di ottenere dei vantaggi diretti per la propria azienda o dei
servizi di cui usufruire….che pure ci sono…., ma comprendere che esistono dei valori comuni per cui vale la pena battersi…. Sono
quelle battaglie comuni che le grandi imprese e i grandi gruppi, grazie alle loro risorse, possono permettersi di difendere da sole. Per
noi piccoli le cose sono ben diverse. Per noi vi sono battaglie che possiamo condurre solo se troviamo una casa comune a cui affidare
questo compito.
Quali sono i valori comuni?
1. la voglia di mettersi in gioco investendo sulle proprie abilità
2. lo spirito d'impresa
3. l'assunzione del rischio
4. la centralità delle persone all'interno dell'impresa
5. l'amore per il proprio lavoro e il gusto per i prodotti fatti bene e con qualità
6. la soddisfazione di essere gli artefici del proprio destino
7. la passione con cui trasmettiamo alle nuove generazioni i nostri saperi
Sfido chiunque ad affermare che tutti questi non siano principi comuni e buone ragioni per credere e sostenere una casa comune degli
artigiani e delle microimprese.
Per me questa casa comune è Confartigianato Imprese.”

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