Industriali: niente fusione BG - LC/SO

E nostra nota: fra L;ecco e Sondrio non è stata fusione ma assorbimento

I Consigli Generali di Confindustria Bergamo e Confindustria Lecco e Sondrio hanno deliberato
consensualmente di non dar seguito al percorso di fusione fra le due Associazioni avviato a gennaio
2021 che avrebbe dovuto concludersi nel 2022. Facendo proprie le attente analisi e valutazioni da
parte della Commissione istituita per definire gli aspetti statutari, regolamentari e organizzativi, i
due Consigli hanno sospeso il progetto di fusione integrale, ma hanno espresso la volontà di
proseguire la collaborazione sui progetti comuni individuati dalla Commissione, confermando
l’interesse allo sviluppo delle sinergie tra le due territoriali che verranno ulteriormente ampliate nei
prossimi mesi.
“Il progetto, - sottolinea il presidente di Confindustria Bergamo Stefano Scaglia – basato sulla forte
interconnessione dei territori interessati, puntava a creare una realtà associativa ancora più efficace
e incisiva, valorizzando competenze e conoscenze. I lavori sin qui svolti hanno evidenziato tutta la
complessità del processo di integrazione avviato, in particolare, condivisa la necessità di una
rappresentanza che garantisse interlocuzione e prossimità a imprese e istituzioni locali, non è stato
individuato un modello considerato efficace da entrambe le parti. Parallelamente, a conferma delle
premesse da cui siamo partiti, sono però emersi molti temi su cui si lavorerà nei prossimi mesi per
realizzare sinergie, sia sul fronte dei servizi -in particolare nell’ambito della formazione- sia sul fronte
delle infrastrutture, oltre ad altre importanti opportunità legate ad eventi come le olimpiadi invernali
di Milano Cortina”.
“Questi mesi sono stati utili per una maggiore conoscenza reciproca - evidenzia il presidente di
Confindustria Lecco e Sondrio, Lorenzo Riva - e per avere conferma del fatto che, forti anche dei
molti punti che accomunano i tre territori manifatturieri, potremo continuare a confrontarci per
portare avanti iniziative comuni e finalizzate a favorire la crescita delle imprese. Certamente
all’orizzonte non mancano le sfide, ma sono molte anche le occasioni e la nostra Associazione è
preparata ad affrontare le prime e cogliere le seconde assieme alle aziende associate, sostenendone
lo sviluppo grazie alle sue competenze e pronta ad investire anche in progetti sovra-territoriali per il
raggiungimento di obiettivi mirati”.
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La ragione della mancata fusione è 'chiaramente' indicata nel periodo 'criptico' dell'intervento bergamasco. 
e possiamo definirla 'fisiologica'. Lecco ha assorbito Sondrio ma Bergamo non poteva assorbire
Lecco, men che meno il contrario. Che per Sondrio non sia stata fusione - almeno questa è l'impressione dall'esterno -
ma un vero e proprio assorbimento ce lo dice il cambiamento di comportamento. L'Unione Industrali di Sondrio,
o Confindustria Sondrio, aveva una costante presenza sulla sfera pubblica. In particolare non c'era attività
istituzionale o politica, o economica che non vedesse prese di posizione di Confindustria in una con
Unione Commercio Turismo, Coldiretti. Da quando c'è stata la cosiddetta fusione Sondrio compare ben poco.
A Lecco ma quel che più importa in Valtellina. 
Un'impressione dunque la nostra. Se lo si pensi diversamente pronti a pubblicarne le ragioni, se ve ne sono
GdS

 

 

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